I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.
venerdì 20 aprile 2012
The Ward ( 2010)
Erano quasi 10 lunghi anni che di Carpenter non si leggeva il nome su qualche locandina cinematografica e questo secondo me ha influito parecchio sulla sua scelta di dirigere questo prodotto su commissione, un horror low budget e con un cast di volti non notissimi.
Una scelta che a mio avviso è paragonabile a quella di Sam Raimi per Drag me to Hell, anche quello un film low budget per i parametri americani che quasi gli è servito a rimettersi in pista dopo essere uscito dal brand miliardario ( praticamente una marchiatura a fuoco) di Spiderman.
E'stata come una sfida, un rimettersi in gioco in quel mercato e in quell'industria che lo hanno sempre guardato di sottecchi, come minimo dall'alto in basso.
Uno come lui che non ha peli sulla lingua e che lascia poco spazio alle intromissioni esterne nei suoi film, uno capace di parlare di politica in modo virulento anche girando un horror è personaggio difficile da trattare per l'industria hollywoodiana che pretende sempre la massima equidistanza da ogni argomento, politico e non.
In The Ward il vecchio John si prende una pausa da tutta la sua animosità politica passata girando un horror puro e crudo, old style, senza alcun sottotesto che non sia quello di far vedere alla concorrenza che il Maestro è di nuovo tornato all'opera.
The Ward non è un capolavoro ma un esercizio di squisito stile che seppellisce inesorabilmente il 99% della concorrenza.
Carpenter rispolvera tutti i tòpoi del genere rifiutando in toto tutta l'estetica di quel new horror per adolescenti in stravaso ormonale alla ricerca di sensazioni forti che viene eruttato a getto continuo negli USA (quello di roba come la saga di Saw o Hostel per intenderci o anche la moda degli slasher di ritorno) e adagiandosi più su modelli consolidati nei decenni precedenti.
Horror con fantasma incorporato ( una specie di mummia con maschera di fango in faccia, quasi banale a volerne ulteriormente sottolineare il distacco dagli horror di oggi).
The Ward è un tuffo nel passato che si fa beffe del presente con il suo anacronismo conclamato, un'incursione in territori già esplorati da altri ma con tutto il talento registico che Carpenter può mettere a disposizone.
Una sceneggiatura ben congegnata ma ben lungi dall'essere entusiasmante, un'ambientazione racchiusa in uno spazio ben definito da mura soffocanti divengono basamenti perfetti su cui poggiare un universo malato da esplorare con continui cambi di direzione e colpi di scena ben assestati aiutati da movimenti di macchina sempre fluidi e armoniosi a disegnare traiettorie perfette e da una musica stavolta non di Carpenter che si trasforma sin da subito in un tappeto sonoro ideale per accrescere la suspense.
The Ward ha inoltre un pregio che pochi horror hanno: la sua storia regge anche nel finale che di solito è il cimitero dove vanno a morire con tutti i loro percorsi arzigogolati molte pellicole di questo genere.
La spiegazione del medico che chiude il film nella sua volontà quasi ottusa di riancorare alla realtà tutto quello che è stato visto negli ottanta minuti precedenti è un ribaltamento totale della prospettiva che però è plausibile.
Per poi essere negato totalmente nella scena successiva.
Carpenter ancora una volta si è preso gioco di noi....
( VOTO : 7,5 / 10 )
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sono d'accordo.
RispondiEliminanon un capolavoro, però un horror vecchio stile molto ben realizzato che fa il suo dovere
si, si assai divertente, magari non un caposaldo del genere ma già vedere il nome Carpenter già mi ha consolato.Sperando che non passino altri 10 anni prima di un suo nuovo film al cinema.
RispondiEliminaConcordo. Horror old style discreto. Attendiamo il maestro a nuove epocali prove.
RispondiEliminaSperiamo quanto prima che qua gli anni passano veloci...
RispondiEliminaIo sono rimasta un po' delusa. Potrebbe essere un film passabile se lo avesse girato un regista semisconosciuto, ma dal maerstro mi aspetto molto di piu'
RispondiEliminaIo sono un fan di Carpenter e pur se The ward non è il vertice della sua filmografia,comunque mi ha divertito: l'unica cosa che gli posso imputare è una certa furberia nel senso che secondo me ha voluto rischiare poco con un film che rispolvera tutto l'armamentario del genere senza grosse innovazioni.Ciao e benvenuta!
RispondiEliminaPer una volta, pensa che roba, sono d'accordo con il Cannibale.
RispondiEliminaE con il tuo post, ovviamente. :)
EEEHHHH! Addirittura la pensate alla stessa maniera su un film.Epocale! Carpenter è riuscito a fare anche questo!
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