I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.
mercoledì 11 aprile 2012
Lourdes ( 2009 )
I miracoli esistono. Ma il più grande è quello racchiuso dentro di noi.
A mio parere è questo il messaggio contenuto tra le righe di questo film battente bandiera francese ( ma la nazionalità del film è di chi lo fa o di chi ci mette i soldi per realizzarlo?) ad opera di una regista austriaca di belle (e passate) speranze.
E qui però mi sorge il dubbio che persevera anche dopo aver fatto sedimentare adeguatamente il film: che tipo di film è questo?
Un film cattolico? ateo? agnostico? pagano? o semplicemente un film furbo che nel suo cerchiobottismo è attento a non offendere nessuno?
Sarò malfidato ma tendo a insospettirmi quando leggo che questo film ha preso premi ed encomi sia da associazioni di atei che da importanti associazioni cattoliche ( il SIGNIS, tanto per dirne una che vanta un filo diretto col Vaticano) e che c'è stato un grosso fermento parrocchiale a quanto dicono le cronache per diffonderlo.
E il sospetto si ingigantisce ancora di più quando vedo numerose copie del dvd fanno bella mostra di sè negli scaffali dei negozi religiosi dedicati all'audiovisivo.
Ben venga un film che faccia discutere ma qui siamo nell'ambiguità bella e buona.
La Hausner prima ci dipinge un santuario di Lourdes opacato dai suoi rituali, dai suoi simboli, attento più al rumore dei registatori di cassa che al silenzio della fede, un luogo buio e organizzato militarmente in cui la religione è solo il collante di un pacchetto turistico in cui ognuno aspira a quel miracolo che risollevi la propria grama esistenza.
Ed ecco quindi la sfilata di infelici, malati, malinconici freaks alla disperata ricerca di una nuova speranza per vivere.
Poi quasi fa marcia indietro: le vie del Signore sono (in)finite e Christine,novello Lazzaro che si alza e cammina dalla quella sedia a rotelle, è messa nel tritacarne burocratico solo per preservarla dagli sguardi curiosi ma anche invidiosi dei non miracolati.
Sembrano loro il male (relativo) di questo film ben attento a smussare tutti gli spigoli, la Chiesa assume quasi il ruolo di un genitore per guidare questi istinti non sempre cristiani, cercando di dare una risposta convincente a coloro che sono stati solo sfiorati dal miracolo e ne pretendono gli effetti benefici mettendo sul piatto della bilancia il peso della propria fede.
Come se si potesse pesare.
Lourdes sta bene attento a non fornire risposte, il suo rigore stilistico abilmente preconfezionato è merce rara di questi tempi e ha fatto urlare al miracolo ma io non starei a scomodare i vari Dreyer, Bresson e Bunuel per un film che non ha la radicalità e il travaglio emotivo/religioso dei maestri or ora elencati. La Hausner cita i suoi modelli senza rielaborarli, proprio come farebbe una brava studentessa che non ha in sè la scintilla dell'arte o del genio, si limita in realtà a fornire agli spettatori un involucro vuoto dentro a cui ognuno può mettere quello che vuole.
Lourdes sembra la versione per anime semplici di Hadewijch, di Dumont, un film che solleva davvero dubbi sull'essenza della fede e sul rapporto dell'uomo con la religione.
Lourdes in confronto è un trattato d'arte del tarocco.
Ed è un peccato che molti siano caduti in questo malinteso in cui sono entrati senza volerlo pure Al Bano e Romina Power...
( VOTO : 4 / 10 )
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Ho sempre sentito parlare un gran bene di questo film, la tua è la prima voce fuori dal coro.
RispondiEliminaA questo punto sono anche più curioso di vederlo. ;)
A proposito, ma Hadewijch dove lo pesco? Non riesco a trovarlo sul mulo!
Eh eh lo devi pescare letteralmente: nel torrente però! Lourdes mi ha lasciato con un marcato disappunto ma sono consapevole che la mia posizione è assolutamente minoritaria. Però tra Hadewijch e Lourdes vado con Bruno Dumont tutta la vita!
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