"Anche se è difficile rimanere un essere umano, non trasformiamoci in mostri".
Questa frase assieme alla favola che dà il titolo al film (che parla di una storia d'amore infelice tra un popolano e una principessa) sono le linee guida del film di Hong Sang-soo.
Saenghwalui blagyeon ( la traduzione più utilizzata è On the occasion of remembering the turning gate) non è un film che parla semplicemente di porte girevoli messe in azione dal destino come il titolo farebbe presupporre.
Parla di amore ma non è un film sentimentale ( almeno non nell'accezione comune del termine) e allo stesso tempo parla di incomunicabilità anche se i personaggi tra di loro dialogano moltissimo.
Kyung-soo è un attore che sta vivendo momenti difficili in quanto disoccupato. Stanco dell'opprimente Seul se ne va a trovare una vecchia conoscenza a Chuncheon e qui conosce una ballerina Myung Sook.
Si piacciono, dopo un bacio fuggevole istigato da lei trascorrono la notte insieme facendo l'amore.
Ma sono subito evidenti due cose: lui non può rimanere molto lontano da Seul e lei mostra di non gradire storie sentimentali stabili.
Il vuoto interiore di Kyung -soo avanza prepotentemente e i cambi di umore repentini di lei gli fanno maturare la decisione di prendere alla fine quel treno che lo riporta verso il nulla di Seul ignorando il tentativo di lei di farlo restare accanto a sé.
Sul treno però grazie a un libro conosce Sun Young e decide di seguirla fino a casa sua.
Lei conosce il suo lavoro d'attore e , complice un marito molto più vecchio di lei e sempre lontano da casa,ruba momenti alla propria routine quotidiana per avere una breve liason con lui.
Breve perchè lei non può abbandonare a nessun costo suo marito e la sua famiglia.
Kyung-soo è stato una specie di capriccio in omaggio a una memoria lontana.
On the occasion of remembering the turning gate è un film solo in apparenza lineare: racconta storie d'amore, ma soprattutto di sesso che mettono in evidenza la mancanza di prospettive di un attore in declino.
In realtà dietro la semplicità della descrizione di due brevi incontri c'è un soffuso omaggio a quanto di bello la memoria può regalare.
Il passato ritorna continuamente nel presente, il destino è un'arma a doppio taglio perchè a volte riserva sorprese entusiasmanti, a volte meno.
Il film di Hong Sang -soo è pervaso di quel fatalismo incombente difficile da descrivere, le storie sentimentali narrate nel film in realtà descrivono l'impossibilità di abbandonarsi totalmente all'amore, catturati in una sorta di afasia sentimentale che non permette di esprimere ciò che veramente si ha dentro.
L'attore si rivela tanto affascinante di primo acchitto, quanto un involucro vuoto col proseguire della relazione.
Le due storie sembrano uno il riflesso dell'altra.
Nella prima lui lascia la donna ad aspettarlo, nella seconda lui è come il serpente della storia della Porta Girevole lasciato all'entrata a tempo indeterminato e cacciato dalla pioggia, dai fulmini e dai tuoni.
Pur narrando una storia orientale nello spirito il film di Hong Sang-Soo è quanto di più vicino al cinema europeo possiamo immaginare provenga dalla Corea.
Ci sono echi di Rohmer nella banale normalità della routine quotidiana descritta, c'è Antonioni nella difficoltà che i personaggi hanno di comunicare, c'è Lean e il suo Breve Incontro riletto attraverso i moderni Prima dell'alba/Prima del tramonto dell'eclettico Linklater senza il glamour assicurato dalla coppia Hawke/Delpy.
Tutto comunque è filtrato da una sensibilità squisitamente orientale nell'osservazione della realtà, dei suoi riti e anche dei suoi tempi morti.
Forse Kyung-soo non è pronto per provare sentimenti così forti. O forse il destino nel suo infinito capriccio non gli ha riservato le partner giuste .
( VOTO : 7,5 / 10 )
( VOTO : 7,5 / 10 )
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