I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 28 febbraio 2012

Troubleshooter ( 2010 )



The Troubleshooter è un ottimo esempio di cinema di genere,solido prodotto di intrattenimento che però ha quel quid in più che permette di elevarne il giudizio.
In questo caso il quid in più è rappresentato da una storia molto intricata, con molti colpi di scena che si susseguono a grande velocità, che avvince tenendo l'appassionato incollato alla poltrona per tutti i 100 minuti della durata( è un film relativamente breve per gli standard coreani) e da una messa in scena di grandissimo pregio.
Ci sono ottime scene action incastonate in momenti più leggeri che hanno il compito di creare pause ristoratrici in un film che fa del ritmo elevato la propria caratteristica principale.
Impossibile poi tacere di Sol Kyung gu,  attore tra i più famosi in Corea che per questo tipo di film è letteralmente una fuoriserie: ottimo nella recitazione e fisicamente in grado di sostenere sequenze molto movimentate (quando si tratta di menar le mani,insomma).
Accanto a lui uno stuolo di ottimi caratteristi e un paio di volti che sicuramente ritroveremo in futuro (Jeong -jin Lee ad esempio nella parte del feroce antagonista).
Tanti personaggi in campo, un killer psicopatico che agisce per vendetta, una sezione deviata  della polizia che agisce solo per il tornaconto personale del loro capo, politici corrotti, amici, fratelli di un tempo che ora sono diventati acerrimi nemici e un intrigo che coinvolge i poteri forti sono sono alcuni degli ingredienti che fanno di questo prodotto , un ottimo esempio di cinema che strizza l'occhio al pubblico senza per questo rinunciare alla qualità.
Inoltre c'è da sottolineare che in una vicenda dove non mancano gli omicidi e percorsa trasversalmente da una scia di sangue, il regista, Hyeok-jae Kwon, qui al suo esordio, è sempre ben attento a stemperare la tensione con momenti che rasentano la farsa anche all'interno delle sequenze più thrilling.

The troubleshooter ricorda molto il poliziesco americano d'annata con un intreccio mefitico di polizia corrotta, politica deviata e informazione manipolata.
La confezione però è assolutamente al passo con i tempi, l'uso della tecnologia è fondamentale ( il personaggio dell'hacker paraplegico che con i suoi computer di cui è stracolmo l'antro in cui vive isolato dal mondo, riesce a fare di tutto) e  gli standard tecnici sono quelli elevatissimi a cui ci ha abituati il nuovo cinema coreano.
Forte di una sceneggiatura ben articolata ad opera di Ryoo seung-wan già regista di City of violence e The UnjustThe troubleshooter si segnala inoltre per ottime sequenze di combattimento ben coreografate e per un incontro /scontro tra il protagonista e il killer psicopatico  che da solo vale il cosiddetto prezzo del biglietto.
Buon successo al box office, è stato presentato in concorso al Far East Festival del 2011.

( VOTO : 7,5 / 10 ) 
Troubleshooter (2010) on IMDb

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