Semplice ,vero? E invece no.
Se avete avuto difficoltà ad avvicinarvi agli ispidi piani onirici di Inception, se siete allergici alla matrixologia applicata, se pensate che Los cronocrimenes sia la new sensation del flamenco da esportazione, allora questo non è film per voi.
Questo è un muro di logica matematica applicata ai piani temporali ben nascosto dietro un incessante fiume di parole che dura per quasi 75 minuti.
E'un film che per essere seguito meglio avrebbe bisogno di una sinossi puntuale da seguire punto per punto un pò come le note a piè pagina sulla Divina Commedia che aiutano a intepretare gli immortali versi danteschi o come quelle riviste che pubblicano le soluzioni dei vari videogiochi step by step, ideali per gente pigra di cervello e di pollici.
E'un film che in Italia si potrà vedere solo tramite vie traverse perchè è costato solo 7 mila dollari (ne ha incassati 424 mila sulla spinta della vittoria del Gran premio della Giuria al Sundance e di vari altri riconoscimenti) e costerebbe di più confezionarlo in dvd o anche doppiarlo.
L'esordio del factotum Carruth è una sfida aperta e costante alle cellule grige dello spettatore e vi assicuro che vince lui perchè è praticamente impossibile comprendere tutto alla prima visione anche non perdendosi nulla, neanche una parola, di quello che hanno detto i vari personaggi.
Il viaggio del tempo raccontato da Carruth è qualcosa di realmente mai visto. Il suo è un approccio rigidamente matematico (del resto prima di essere attore, regista, produttore e firmare la colonna sonora il buon Shane è laureato in Ingegneria matematica) e piuttosto arduo da descrivere.
A questo proposito è ottima la sinossi che si trova su Wikipedia che elenca uno ad uno tutti i viaggi del tempo compiuti dai due protagonisti. Viaggi estreamemente limitati nella durata e rigorosamente nel passato. Carruth evita di cadere dove cadono quasi tutti i film che parlano di viaggi nel tempo: non si accartoccia nei vari piani temporali creando paradossi da cui è impossibile uscire.
Questo pericolo è evitato a costo di un certo ermetismo nello svolgimento del film. Onestamente non saprei dire se dal punto di vista logico e matematico fili tutto per il verso giusto ma da quello che mi pare di aver capito credo che non ci siano paradossi temporali che fanno crollare tutto come un misero castello di carte.
Però si resta col dubbio soprattutto perchè non si afferra propro tutto alla prima visione. E forse neanche alla seconda.
Primer è senza effetti speciali, quasi girato del tutto in interni ( pochissime le sequenze in esterni). Carruth è comunque bravo a innalzare il livello di suspense inserendo nelle successive tappe dei viaggi dei due protagonisti elementi di disturbo a prima vista ininfluenti (un cellulare acceso per esempio) ma che invece provocherebbero sicuramente l'insorgenza di falle dal punto di vista logico. In fondo l'opera prima di Carruth parte dal presupposto che creandosi con il viaggio del tempo un proprio doppio bisogna fare di tutto per non incontrarlo.
E pensare che i giovani protagonisti di questa interessante pellicola volevano fare un marchingegno solo per fare soldi in borsa....Spero solo che il mio doppio non mi contraddica.Lui il film lo sta vedendo solo adesso....(29/12/2010)
( VOTO : 7,5 / 10 )
Apperò che infornata di roba. Alcune cose viste, altre no, e questo fa piacere.
RispondiEliminaBenvenuto in questa rete di cinebloggers allora!
Una domanda: la data in fondo al post cosa indica?
Ciao e grazie per l'intervento.Eh eh ne ho parecchia di questa roba...la data in fondo si riferisce a quando è stato scritto il pezzo per la prima volta,quindi siccome ho l'abitudine di scrivere a caldo ,indica la data più o meno in cui ho visto il film....Un saluto e spero che il materiale sia di tuo gradimento.
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