I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 24 febbraio 2012

Running Turtle ( 2009 )



La tartaruga che corre , traduzione fedele dell'ossimoro contenuto nel titolo, è perfetta per descrivere la figura di Jo Pil Seong, detective di provincia che per la sua totale inaffidabilità riesce addirittura a farsi sospendere per vari mesi dal suo lavoro. E meno male che non succede mai nulla a tal punto che la sua vita è occupata molto più dal bere al bar dove fugge appena può arrivando anche a fingere che ci va per missione e dalle scommesse clandestine sui combattimenti tra tori in cui perde regolarmente il suo stipendio.
Oltre alla famiglia e a una moglie che lo rimbrotta di continuo ha pure un'amante che forse è anche peggio della moglie. La scossa a questa infame routine però arriva: finalmente riesce a vincere (con i soldi dei risparmi che ha appena rubato alla moglie) una cospicua somma che lo rimetterebbe definitivamente in carreggiata ma la sua vincita viene rubata da un criminale appena evaso che si nasconde nel suo paese.
Lui, il suo allibratore con relativa gang e la polizia cercano di snidarlo ma non c'è verso di catturarlo.
Può una tartaruga cominciare a correre?  
La risposta del film di Yeon-woo Lee è affermativa. La tartaruga Jo Pil Seong dopo essere stato malmenata e umiliata più volte dall'atletico criminale esperto in arti marziali, impara a correre a forza di lezioni di taek wondo , così giusto per combattere ad armi pari.
Running Turtle è un thriller venato di umorismo in cui la regia è più impegnata a descrivere la slow life di un paesello di provincia che non a lanciarsi in spericolate sequenze ad alto tasso d'adrenalina.

I combattimenti sono a mani nude e l'ironia fa sempre capolino anche quando vengono menate botte da orbi.
La freccia principale all'arco di Running Turtle è comunque il bravissimo Yun-seok Kim nella parte del detective protagonista che replica piuttosto fedelmente il ruolo  dell'inseguitore di un assassino che aveva recitato con successo in The Chaser, superbo thriller di un paio di anni precedente a questo.
Jo Pil Seong è caratterizzato superbamente,  è un "buono" che a tratti sembra anche più antipatico del "cattivo"( che comunque ha le sue buone ragioni), un incapace circondato di una corte di cialtroni (perchè sia la gang del suo allibratore che i suoi colleghi poliziotti sono degli idioti matricolati e tutti i piani per la cattura del supercriminale falliscono miseramente soprattutto perchè realizzati in modo maldestro e dilettantesco), un uomo preda del suo modo di vivere al di sopra delle regole che riesce miracolosamente a rimettere la sua vita sulla retta via dopo aver sfiorato il punto di non ritorno.

Running Turtle non produce scariche d'adrenalina e non si segnala per efferatezze particolari. E' un thriller sui generis , molto soft e che non nasconde una sottile vena dissacratoria contro la polizia e i superdetective che spesso affollano questo tipo di film.
Non si vergogna nemmeno di un lieto fine assai ruffiano.
Che però è in linea con il resto del film in cui più che il sangue al massimo si vedono gli ematomi lasciati dalle numerose scazzottate ( e colpi di arti marziali) di cui Running Turtle è letteralmente disseminato...
Buon successo al box office coreano.

( VOTO : 7 / 10 ) 

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