I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

domenica 26 febbraio 2012

A hero never dies ( 1998 )



Jack e Martin, killer spietati da parti opposte della barricata, in realtà non perdono occasione per manifestarsi stima recirpoca.
In modo alquanto surreale, cercando di sorseggiare del vino tra prove di abilità e giochi di sponda per impedire all'altro di appoggiare le labbra al calice si sfidano a duello, senza che ci sia un vincitore.E ripongono la bottiglia di vino speciale da aprire per l'occasione.
Ci sarà sicuramente  la loro resa dei conti, prima o poi.
E invece i loro capi giocano ai due un brutto scherzo: dopo che le gangs si sono quasi sterminate reciprocamente si accordano tra di loro ed emarginano i due che hanno riportato danni ingenti nello scontro. 
Cercando anche di eliminarli fisicamente.
E da qui comincia la loro vendetta.
Johnnie To esplora il lato amorale del capo che tradisce il suo fedele servitore in un western metropolitano che si perde nel noir della notte hongkoghese.
Sicuramente Peckinpah ma anche tanto John Woo sia per l'enfasi con cui sono girate le innumerevoli sparatorie al ralenti di cui è colma la pellicola , che per il melò che esce prepotente quando il film si incanala nel vendetta movie.
L'amicizia nasce dalla volontà comune di reagire a un sopruso, dalla sete di vendetta che li accomuna, dalle cicatrici che ognuno porta con sè. 
Chi le esibisce fuori e chi se le porta dentro.

Di fondamentale importanza il lavoro sulle luci che colorano le varie tonalità del film, dal calore della vita, dell'amore e della passione fino al freddo elettrico del neon che accompagna alla morte.
I boss brindano alla morte dei loro sicari bevendo dalla bottiglia di vino che un giorno avrebbero dovuto bere assieme Jack e Martin.
Il vino gocciola sul tavolo in uno stillicidio di sangue metaforico, appena prima di quello reale.
Una vendetta anche "oltre " la vita con il cappello da cowboy ben calcato sulla testa.
Sarà anche retorico ma è trascinante in modo contagioso.
L'immortalità dell'eroe.

( VOTO : 8 / 10 )

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