I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 29 febbraio 2012

The Eagle (2011 )


Ovvero alla ricerca dell'aquila perduta.
Il giovane ufficiale Marco Flavio Aquila ( nomen omen) viene mandato a dirigere una guarnigione nei dintorni del leggendario Vallo d'Adriano, oltre cui sembrava dovesse finire il mondo per come era preda di barbari, un pò come viene mandato il soldatino americano nel forte in mezzo al territorio indiano.
E succedono esattamente le stesse cose con assalti all'arma bianca da parte degli autoctoni che stavolta si trovano a combattere contro la testuggine romana costretta però a ripiegare frettolosamente prima di essere fatta a fette da biga accessoriata di lame letali.
Effettivamente The Eagle sembra un western per legionari  e barbari. 
In realtà c'è anche un processo di conoscenza reciproca allorchè l'ufficiale dopo aver salvato un giovane britanno dalla morte in un mini colosseo ( perchè poi..) lo prende come suo schiavo e se lo porta nel cuore del territorio dei barbari (popolo delle Foche) per recuperare l'aquila che suo padre aveva perduto una ventina d'anni prima scomparendo misteriosamente con la sua IX legione.
Una volta passati di là e venuti a contatto con i barbari però al romano toccherà fare lo schiavo in un improvviso riblatamento di ruoli..
La chiave di lettura più immediata di The Eagle è il viaggio di formazione catartico per recuperare l'onore perduto.
Marco Flavio Aquila elimina tutte le sue chiusure mentali, si schiera dalla parte dell'amicizia aborrendo gli intrighi di palazzo e gli ipocriti giochi di potere.
Un po' semplicistico, sicuramente antistorico (ma non è un delitto che McDonald si disinteressi alla storia per organizzare la fiction) dalle parti della retorica soprattutto nel finale ma dal sicuro impatto spettacolare.

Il rapporto tra il romano e lo schiavo britanno Esca diventa anche qualcosa di più profondo, un'amicizia virile a tutto tondo che in certi frangenti fa pensare alla visceralità del rapporto tra Spartaco e Antonino in Spartacus di Kubrick.
Un rapporto ambiguo che McDonald tiene abbastanza in ombra preferendo concentrarsi su altro.
Tra echi (vicini) de Il Gladiatore e di un Centurion con meno sangue e quelli un pò più lontani di Valhalla Rising (per l'uso delle musiche e degli esterni nella seconda parte) o di Apocalypto ( i guerrieri iconograficamente sono praticamente identici a quelli del film di Gibson), The Eagle acquista una sua cifra stilistica di robusta spettacolarità nelle numerose scene di battaglia che confermano la bravura di McDonald nell'usare la cinepresa.
Per una volta la mascella di granito di Channing Tatum non combina danni mentre  Jamie Bell si rivela ancora una volta bravo.
Belle anche le musiche che al posto della marzialità della partitura scelgono un approccio più folk e atmosferico.
Non un film irresistibile ma un vero peccato che da molti sia bollato solo come una posticcia imitazione de Il Gladiatore.

( VOTO : 6,5 / 10 )  The Eagle (2011) on IMDb

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