The Quiet Family è l'esordio ciematografico di uno dei talenti registici più luminosi della cosiddetta new wave coreana, Kim Ji Woon.
Ed
è sorprendente come dimostri già una considerevole maturità stilistica
nella corretta organizzazione di una black comedy ad alta velocità dai
tempi serratissimi e che comunque si tiene sempre distante dal grottesco
e dalla farsa.
Un po' per casualità, un po' perchè ricevono l'"aiutino"
della famiglia protagonista alla loro pensione di montagna i pochi
clienti muoiono come mosche spiaccicate sul parabrezza di un TIR.
A suo modo apologo sull'unità familiare che supera ogni ostacolo The Quiet Family è stato gratificato dall'attenzione di Takashi Miike che ne ha fatto un instant remake nel 2001.
Confrontando
i due film si può notare la maggiore organicità del materiale
narrativo del film coreano mentre il remake giapponese dal titolo The Happiness of the Katakuris
è sostanzialmente un'escursione jazzata lungo mezzo scibile
cinematografico dal musical al gore, dallo splatter alla black comedy,
dal grottesco alla farsa, dal cinema d'animazione a passo uno al
karaoke.
Rimarchevole l'uso dell'ambientazione per creare una
sensazione d'angoscia stemperata dall'evidente ironia nera di alcune
sequenze.
C'è tensione ma basta una cambio di scena per risolvere tutto con un ghigno a denti stretti.
The Quiet Family è
un film comunque più trattenuto pur nel suo essere scorretto
politicamente ma già racchiude in sè tutto il talento che poi
caratterizzerà la carriera di Kim Ji Woon.
Cast perfetto con due fuoriserie del jet set coreano Choi Min -sik e Song Kang-ho( qui praticamente al suo esordio).
( VOTO : 7 / 10 )
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