I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 24 marzo 2012

Incubo sulla città contaminata ( 1980 )



Lenzi toscanaccio scarpe grosse ma cervello molto fino,anzi finissimo ricicla il Romero fresco di gornata ( vabbè si fa per dire) per consegnare ai posteri un film a basso budget ma ad alto tasso d'improvvisazione e di creatività.
Come al solito acrobata del low budget il regista italiano confeziona un prodotto recitato in inglese buono per il mercato internazionale in cui un canovaccio esile come un foglio di Domopak viene usato come rampa di lancio per continui guizzi registici e acrobazie nel rendere Incubo sulla città contaminata  veloce e scattante come i suoi zombi corridori ricoperti da trucchi più repellenti che terrorizzanti i quali tuttavia conservano quell'aspetto all'amatriciana molto folk(ed uso un eufemismo) ma che alla fine non dispiace.
Da segnalare notevoli impennate gore coincidenti con  lo strappamento a morsi di una tetta, il cavamento(fuori luogo parlare di enucleazione che è un termine asettico, qui c'è poco di chirurgico e molto di selvaggio) di un occhio con tutto lo zigomo annesso mediante una punta di trapano e varie teste saltate colpi d'arma da fuoco, compresa quella graziosissima di Maria Rosaria Omaggio.

Lenzi sa manovrare la cinepresa (vedere l'assalto all'ospedale o la sezione del Luna Park) ma certo non può fare miracoli per uno script che mostra diverse incongruenze , ai limiti della comicità come il caffè amabilmente bevuto dal protagonista assieme a sua moglie nel bar deserto mentre fuori c'è un sit in di zombie.
Sfiziosa la spiegazione scientifica alla base di questi zombies( che poi a differenza di quelli di Romero corrono, usano corpi contundenti e armi da fuoco, oltre a tagliare fili del telefono e cavi elettrici) come contaminati radioattivi che hanno bisogno di sangue umano perchè il loro è distrutto dalle radiazioni e ingegnoso anche il finale.
Il sogno si tramuta in realtà o forse la realtà è tutta un sogno, roba da far impallidire l'unico neurone rimasto a Marzullo.
Amato da Tarantino ma non è una novità. Però effettivamente ci si diverte.

 ( VOTO : 6 / 10 ) 

Nightmare City (1980) on IMDb

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