Roberto rifiuta l'amore, ha il curioso hobby di ritagliare dai vari quotidiani le notizie più strambe, è misantropo per scelta propria e tutte le volte che ha l'illusione di aver sistemato Jun fuori da casa sua, tira sempre un sorriso come di sollievo.
La solitudine è brutta bestia da domare, l'alienazione( Roberto si mette a contare anche il numero di chiodi nelle confezioni e scopre che ne manca sempre qualcuno) ancora peggio.
Jun è una sorta di antidoto solo con la sua presenza e riesce per un pò a distogliere Roberto dal suo mondo scandito da ritmi circadiani perfetti che servono solo a nascondere un'ineludibile, soffocante routine quotidiana.
Cosa piove dal cielo? (Un cuento chino il titolo originale che significa Un racconto cinese) è film abile nell'evocare empatia grazie ai suoi protagonisti naif alle prese con inutile burocrazia(all'ambasciata cinese),con razzismo conclamato (alla stazione di polizia in cui vogliono imprigionare Jun come un criminale) e una voglia matta di offrire sempre e comunque una solidarietà incondizionata.
Accanto alla satira sociale c'è una semplice storia di amicizia, tratteggiata attraverso bozzetti, c'è un incontro/scontro di solitudini magari visto già migliaia di volte al cinema.
E anche la narrazione si divide tra sequenze lente e contemplative particolarmente adatte a rendere l'idea di una routine quotidiana sempre uguale a se stessa, e gags visive rapide ed efficaci.
Come al solito monumentale il George Clooney argentino, Ricardo Darin, che con la sua prova magnifica nobilita un raccontino d'amore ritrovato e di amicizia che per il resto sembra abbastanza esile.
Piovono mucche come in un film italiano di qualche anno fa,ma qui non sono metaforiche. Qui sono vere e documentate.
( VOTO : 7,5 / 10 )
( VOTO : 7,5 / 10 )
Ricardo Darín è sempre uguale e sempre bravissimo:)
RispondiEliminaAnche per me è bravissimo,l'hai visto Carancho di Pablo Trapero? E' magnifico!
RispondiEliminaE'magnifico sia lui che il film...
RispondiEliminasì, l'ho visto, non è il migliore suo, ma è un gran film.
RispondiEliminaRicardo mi è piaciuto molto in "El aura", oltre che quando impersona Esposito:)
El aura non l'ho visto ma me lo segno subito...
RispondiEliminae, dimenticavo, "Nueve reinas", del grandissimo Fabián Bielinsky (che purtroppo è già morto)
RispondiEliminal'accoppiata "Nueve reinas" e "El aura" danno a Fabián Bielinsky un posto nell'olimpo dei registi
nueve reinas l'ho visto e mi era piaciuto molto...lo sapevo di Bielinsky, però non conoscevo questo suo film, grazie per la dritta di cui sicuramente riparleremo!
RispondiElimina"Nueve reinas" l'ho visto in spagnolo, è davvero vertiginoso.
RispondiEliminami ha ricordato "La casa dei giochi", di David Mamet, entrambi sono bellissimi, ma per me il film di Bielinsky sta una spanna sopra, Mamet forse troppo perfettino, geometrico, Bielinsky più "sporco", più vivo.
Sono d'accordissimo, Mamet fa del cinema da ragioniere che comunque ha una sua grazia.Io Nove regine addirittura lo scoprì in vhs a noleggio, quando ancora si potevano noleggiare film decenti...
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