I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.
martedì 20 marzo 2012
Hausu ( aka House, 1977 )
E'difficile trovare le parole per descrivere un film come questo. Un'assoluta follia di celluloide partorita dalla mente e dalla penna di un pubblicitario di successo, Nobuhiko Ohbayashi, ispirato dagli incubi della giovane figlia. All'epoca era stato cooptato per realizzare un film che ottenesse un successo paragonabile a quello de Lo squalo di Spielberg. Hausu non lo sfiorò nemmeno il successo ma divene subito piccolo oggetto di culto da parte degli appassionati
Effettivamente è un'opera oltre la propria epoca.
E'oltre ancora oggi.
Una storia che appare come semplice prestesto(sette ragazze vanno a trascorrere le vacanze estive nella casa della zia di una di loro, una zietta un po' strana a dire il vero) è lo spartito su cui improvvisare in un delirio fantasmagorico di colori, psichedelia e nonsense puro.
Se nella prima mezz'ora di film non succede nulla e affiora anche un po' di noia nella seconda parte viene ripagata del tutto l'attesa: un crescendo di orrore (anche comico) e di invenzioni che rasentano il delirio irrompe nello schermo con tutta una serie di trovate visive e registiche che danno al film un'impronta quasi fumettistica tra pop art e psichedelia pura.
Tra Svankmajer e La casa di Raimi ( di cui sembra il modello di riferimento ,il buon Sam per il suo film deve essersi per forza ispirato ad Hausu che uscì nelle sale americane nel settembre del 1977), un concentrato di originalità sottovuoto spinto, tra arti amputati, teste cannibali, uomini trasformati in banane, dita che da sole suonano un pianoforte antropofago grondante sangue, scheletri ballerini, cannibalismo ad opera di una testa mozzata svolazzante e un inquietante gatto dallo sguardo di giada.
Hausu sembra la parodia del J horror ancora prima della sua invenzione, un esperimento visivo coloratissimo ricchissimo di invenzioni registiche, trucchi ottici, animazione a passo uno e brani di cartoon demenziale.E anche una modica dose di splatter estremo,così tanto per gradire, sotto una luna che sembra una fetta di limone incollata in un cielo di cartone.
Si ama o si odia , di sicuro non si resta indifferenti.
(VOTO 7 + / 10 )
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