Elizabeth, una giovane laureanda che sta facendo una tesi sugli usi e i costumi di coloro che abitualmente si servono di webcam ottiene dei finanziamenti per proseguire il suo studio. Lei usa abitualmente una chat, chiamata The Den, in cui trova varia umanità male assortita. Un contatto che sembra provenire dal Messico le fa vedere attraverso il suo schermo un brutale omicidio perpetrato ai danni di una giovane ragazza. Denuncia il fatto alla polizia ma non ottiene nulla. Anzi quello che ottiene è che i suoi amici diventano il bersaglio delle violenze e delle sevizie.
Lei non può fare nulla: la sua vita scivola in un incubo senza via di uscita perchè la prossima destinata a subire le violenze sembra che sia proprio lei....
Come al solito il sottoscritto pur dicendo peste e corna di tutti ( o quasi ) i mockumentaries o su quei film girati con la tecnica del found footage appena ne esce uno nuovo si fionda a vederlo in un misto di curiosità e masochismo. Forse.
Direi però che è la spasmodica ricerca di qualcosa che impressioni veramente e che non sia la solita fuffa catodica o cinematografica adatta solo a ragazzini brufolosi di entrambi i sessi in cerca di emozioni forti.
Ecco con The Den direi che ci siamo proprio.
Non è la solita tempesta che si scatena in un bicchiere.
Anzi, diremo di più.
Speriamo che i produttori dei prossimi film girati con la tecnica del found footage o del mockumetary diano un'occhiata, anzi si studino proprio questo film dell'esordiente Zachary Donohue che il film lo ha diretto e lo ha anche cosceneggiato assieme a Lauren Thompson anche lei all'esordio assoluto.
The Den è girato praticamente tutto usando come fonte di visione la webcam e ponendo la maggior parte del tempo i protagonisti a interagire con lo schermo del computer.
Cosa non del tutto inedita perché già vista in un corto appartenente all'antologia V/H/S ( di cui abbiamo parlato più diffusamente qui) che si intitolava The Sick Thing that Happened to Emily when She was Young ed era diretto da Joe Swanberg che però era una ghost story abbastanza classica che riusciva a destreggiarsi magnificamente tra Skype e punte di tensione altissime.
Esattamente come in The Den: la tensione monta lentamente ma costantemente , il film ha dalla sua un ritmo sostenuto che accoppiato a una durata piuttosto breve ( siamo a poco più di 75 minuti titoli di testa e di coda compresi) crea i presupposti per non annoiare mai.
The Den mette in guardia dai pericoli della civiltà internautica in cui oggi viviamo ma non lo fa gratuitamente come succedeva nel pessimo Smiley che si risolveva in una bimbominkiata fatta da giovanotti annoiati .
La protagonista , Melanie Papalia, ironia della sorte presente anche nell'appena succitato Smiley, ha dalla sua quello sguardo tra il miope e il curioso ( lenti a contatto?) che la rende molto sexy e allo stesso tempo indifesa in un mondo interamente filtrato attraverso il computer e la webcam.
Nella chat che lei studia trova ogni sorta di stranezze, da maniaci sessuali a gente che fa scherzi idioti, la cosa che però non va nella sua vita è che anche coloro che le sono vicini , le sue amicizie , il suo fidanzato e i suoi affetti in genere comunicano con lei più attraverso il virtuale che non direttamente.
Sarà lo stress della vita moderna che ti obbliga a un certo grado di solitudine....
Il suo mondo è ingabbiato da internet, il suo occhio guarda nell'abisso che si nasconde in questo universo virtuale creato dall'uomo ma inevitabilmente l'abisso guarda dentro di lei, si impadronisce di lei.
Ed è questo l'aspetto più inquietante di tutto il film: fino a quale limite si può spingere il virtuale nella nostra vita reale?
Domanda che nel film ha una risposta che naturalmente non svelo per non spoilerare selvaggiamente.
Elizabeth si ritrova a essere una rotella di un ingranaggio molto più grande di lei.
Andando a sottilizzare l'ultima parte del film esce un po' dalle logiche del found footage e del mockumentary trasformandosi in qualcosa di girato in maniera più "tradizionale" ma non ci si fa caso più di tanto perché si è trasportati dal flusso degli avvenimenti che esiteranno in un gran finale in cui sarà svelata tutta la sua perfidia che si nasconde nella disavventura di Elizabeth.
The Den è assolutamente consigliato agli appassionati e credo che sarebbe meglio anche tenere d'occhio Zachary Donohue.
Il ragazzo sembra avere stoffa....
( VOTO : 7 + / 10 )
Avevo visto il trailer, mi pareva una vaccata con i fiocchi, e invece....
RispondiEliminaio sono partito avvantaggiato che il trailer non l'avevo visto...comunque ero pronto a triturarlo come faccio di solito coi film di questo genere e invece mi son dovuto ricredere...
Eliminamh... dici? non è la solita cosa su quanto è brutto, cattivo e alienante il mondo di internet? allora gli do un'occhiata!
RispondiEliminammm si in un certo senso è così ma anche nel film si vede di peggio di internet....
EliminaChe dire Bradipo mio, dopo la tua recensione, il mio convincimento è che vedrò questa pellicola.
RispondiEliminaLa cosa che mi incuriosisce maggiormente è la scelta, in questi ultimi tempi , dei film sul mondo virtuale..
Vogliamo staccarci dalla realtà, vogliamo annullare le sofferenze o delusioni materiali?
Vogliamo cercare il predefinito..non capisco, spiegamelo tu..perchè tutta questa corsa alla tecnologia?
Bacio!
ah, non lo dire a me , cara Nella, io non ho capito ma mi sono dovuto adeguare....forse cerchiamo un mondo virtuale perchè abbiamo il solito vizio di pensare che l'erba del vicino è sempre più verde della nostra....
Eliminasei sicuro, bradipo?
RispondiEliminadal trailer sembra peggio di smiley... :)
come ho detto prima sono partito avvantaggiato perchè il trailer non l'ho visto e comunque per quanto mi riguarda è moooooolto meglio di Smiley...
EliminaIo gliela darei pure una possibilità, ma è dai tempi di The Blair Witch Project che non mi fido più né dei Mockumentary né dei Found Footage (con poche rare eccezioni come Cloverfield o il primissimo ESC)
RispondiEliminaanche io non mi fido e ne distruggo il 99 % di quelli che vedo...con questo mi son dovuto astenere perchè secondo me è un buon prodotto...
EliminaMa dai! Io manco l'avevo mai sentito, ottimo. Sembra la cosa ideale da guardare proprio dallo schermo del pc. Comunque un occhiata gliela dò! (dò? do? dubbi ortografici)
RispondiEliminanon ti preoccupare dell'ortografia che qui stiamo tra amici...eh eh eh è proprio l'ideale guardarlo dallo schermo di un pc, però ogni tanto butta un occhio a quello che succede dietro di te...:)
EliminaInvogliato dalla tua recensione, l'ho visto. Devo dire che io sono un po' più freddino di te ma l'ho trovato un prodotto interessante che però forse si dilunga un po' troppo verso la fine. Finale ad effetto. Ne parlerò meglio da me, comunque grazie per avermelo fatto conoscere.
RispondiEliminaè sempre un piacere far conoscere nuovi film meritevoli e sono contento che comunque ti abbia interessato...aspetto di leggere le tue impressioni...
EliminaVisto anch'io oggi (avevo visto il trailer lunedì ma, tra i tanti, avevo optato per "The Appearing", ma non sono riuscito ad andare oltre i primi 15 minuti) e non è male. Originali (anche se alcune poco credibili) le inquadrature e ad effetto il finale :)
RispondiEliminafinale ad effetto ke non ho capito..potete spiegarmelo please
Eliminauhmmm, guarda caso anche io l'ho salvato nell'hd ieri sera, me lo guarderò ^_^
RispondiEliminaciao potresti spiegarmi il finale non credo di averlo capito...
RispondiEliminail finale adombra una certa ciclicità...chi è catturato da quell'utente misterioso si trova a essere protagonista di uno snuff movie....
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