I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.
venerdì 9 marzo 2012
The stepfather ( 1987 )
Per qualcuno il Sogno Americano è esattamente coincidente con la morale piccolo borghese della famiglia perfetta: casa pulita, non sfarzosa ma decisamente confortevole con seminterrato attrezzato da paradiso del bricolage, prato ben curato che lascia intendere l'odore dell'erbetta appena tagliata, un lavoro in cui ci si sente realizzati, una moglie in adorazione e una figlia con i classici problemi da adolescenti, addirittura un cagnolino scodinzolante.
Per Jerry Blake è tutto perfetto e quando la figlia viene cacciata dalla scuola per una rissa si adopera al massimo per farla riammettere.
Lei vorrebbe andare in un collegio ma per Jerry non ci può essere una famiglia senza figli.
Lo spettatore ha però un punto di vista privilegiato: ha visto Jerry cambiare fisionomia, tagliarsi barba e capelli, mettersi le lenti a contatto di diverso colore, ha visto il suo volto con macchie di sangue(altrui), la devastazione e la morte nella casa in cui il film ha inizio. Anche una bambina.
Jerry segue uno schema fisso: finchè non ci sono problemi va tutto bene, poi appena c'è qualche incrinatura nel suo castello di menzogne si licenzia dal lavoro e si trasferisce in una città vicina (ma non troppo) cambiando identità e fisionomia andando ad abitare sempre vicino a donne divorziate o vedove con figli.Tutto l'occorrente per rifarsi una vita cominciando anche un nuovo lavoro.
E i "vecchi" familiari non si accorgono di nulla perchè lui la mattina esce come niente fosse per andare al suo vecchio posto di lavoro.
E' solo una questione di tempo e Jerry (o Henry Morrison come si chiamava prima ) spazzerà via tutta la sua vita precedente , familiari compresi.
The Stepfather è il ritratto di un maniaco preciso e impacabile, un uomo che sottomette tutto al suo ideale distorto di ordine familiare.
Non perchè sia distorto quello che persegue , il problema è che elimina fisicamente tutti gli ostacoli che si frappongono tra lui e il suo ideale facendo venir fuori la sua vera indole di psicopatico assassino.
Sceneggiato dall'eminente giallista Donald E.Westlake, il film di Ruben è un viaggio allucinato nelle viscere della sonnolenta provincia americana che nasconde al proprio interno i mostri peggiori mascherati da cittadini emeriti.
A parte la regia insinuante e la partitura musicale ossessiva ad opera di Patrick Moraz ( grandissimo tastierista presente in una delle incarnazioni degli Yes a metà anni '70) quello che colpisce di questo film è Terry O' Quinn, maginifica incarnazione di maniaco omicida con la sua maschera enigmatica, sguardo profondo e memorabili esplosioni di follia.
The Stepfather è un altro di quei piccoli cult di fine anni '80 la cui carica terrorizzante ancora non si è placata.
Con due seguiti: The Stepfather 2 dell'89 sempre con Terry O' Quinn e In casa con il nemico(The Stephfather 3) del '92 senza il protagonista dei primi due film.
Nel 2009 ne è stato realizzato un remake ben confezionato ma senza un briciolo del fascino dell'originale.
( VOTO : 8 / 10 )
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