I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.
lunedì 12 marzo 2012
Secuestrados ( 2010 )
Secuestrados( Kidnapped) è il classico film che va a mettere il dito nella piaga purulenta delle nostre peggiori paure domestiche.
Scardina con un solo colpo tutta quella sacralità del focolare domestico che scalda i cuori ,amplificando i nostri peggiori incubi e dando la sensazione che neppure l'intimità della propria casa è inviolabile come crediamo noi tutti.
Da questo punto di vista il film del giovane Miguel Angel Vivas riprende temi già sfruttati in abbondanza partendo da Ore Disperate passando per il misconosciuto Un giorno di terrore e per Arancia Meccanica, o anche per i Funny Games di Haneke e arrivando ai contemporanei Them o The Strangers.
Quindi dal punto di vista sostanziale nulla di nuovo: quello che cattura l'occhio in questo film è l'incessante sfoggio di tecnica che ne costituisce l'architrave.Viene girato tutto o quasi in piano sequenza arrivando anche a notevoli virtuosismi con la camera a mano che restituisce al meglio la concitazione della seconda parte del film.
Addirittura si ritorna alla scelta decisamente vintage dello split screen che se da un lato fa aumentare la compattezza stilistica del film che anche grazie a questo artificio diventa una scheggia impazzita di 80 minuti scarsi, dall'altra parte non sembra una scelta così felice perchè c'è veramente tanta, troppa roba da vedere e si può perdere il senso dell'orientamento .
Da togliere il fiato il momento in cui le due vicende sui due lati dello schermo si riuniscono portando all'eliminazione dello split screen.
Miguel Angel Vivas inoltre non sottrae la sua cinepresa di fronte a nulla: la violenza arriva improvvisa ed ingiustificata, i ruoli tra vittima e carnefice tendono a sfumare l'uno nell'altro, si arriva a una sequenza che ricorda da vicino quella in discoteca di Irreversible di Noè.
Quasi insostenibile.
C'è il sospetto che un finale di questo tipo sia semplicemente il frutto della ricerca dell'ennesimo colpo di scena e c'è anche da sottolineare un prologo totalmente fuorviante.
Fastidioso il retrogusto razzista che fa capolino nella pellicola (ma perchè i rapinatori devono essere per forza dell'Europa dell'Est?) ma occorre sottolineare che anche la famiglia spagnola vittima di questi bruti incappucciati è tutto fuorchè simpatica.
Vincitore di diversi premi in festival specializzati , Secuestrados è il classico caso cinematografico preceduto dalla sua fama.
Forse troppa grazia per un film non propriamente originale e decisamente sbilanciato tra una prima parte sostanzialmente inerte e una seconda in cui c'è pure troppo da vedere.
( VOTO : 6+ / 10)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento