Qui, tra gli altri, vive uno strano tipo di nome John Skillpa che lavora in un ufficetto nel seminterrato della banca e ha delle strane abitudini.
Tra le altre quella di travestirsi da donna con tanto di parrucca e di vestiti a fiori per fare la faccende di casa e preparare i pasti che poi John consumerà.
Sappiamo poco di lui, solo che è stato sempre soffocato da una madre dispotica che ora è passata a miglior vita.
Nessuno sa del suo segreto fino a quando un treno deraglia nel suo giardino lasciandogli in dono un vagone adagiato nel prato.
I vicini vedono la donna che abita nella casa di John e da qui a diventare Emma la moglie di John il passo è brevissimo.
Lo spunto potrebbe essere ottimo per un thriller della serie piccoli Norman Bates crescono ma in maniera decisamente sorprendente il regista, l'esordiente Michael Lander, sceglie la strada dello psicodramma esistenziale recidendo subito il cordone ombelicale che lo tiene ancorato a Psyco.
Non ci si interessa dell'evidente patologia di John ma dei risvolti della sua vita , delle piccole e grandi noie quotidiane e soprattutto di tutti gli imprevisti che sorgono all'apparire di Emma.
La direzione del film è ondivaga almeno quanto la mente di John.
Peacock è la storia di un uomo costantemente sul ciglio del baratro, circondato da occhi troppo curiosi e che ha qualche punto di contatto solo con la giovane Maggie, ragazza madre che è una drop out un po' come lui, fuori dalle amicizie che contano e dentro qualsiasi pettegolezzo, anche quello in cui lei non c'entra nulla.
Cillian Murphy eccelle come al solito nell'arte del travestitismo come già appurato nel bellissimo Breakfast on Pluto di Neil Jordan , facendo un eccellente lavoro sulla gestualità e sulla voce mentre è curioso notare che a Ellen Paige se non incinta la vedono ragazza madre. Insomma non ha l'aria della brava mogliettina.
Tra marcati simbolismi e comparsate illustri Peacock scorre rapido e indolore facendosi notare per una confezione accurata in cui la fotografia di Philippe Rousselot ha un ruolo determinante.
Tralasciando alcune lungaggini qua e là, quello che lascia perplessi di questo film è che c'è un abuso sistematico della sospensione dell'incredulità.
Possibile che non ci sia nessuno che non si accorga della somiglianza impressionante tra John ed Emma?
A parte questo con la sua aria commedia indie a qualcuno può anche piacere.
Un mistero il suo mancato arrivo in sala (non è uscito neanche negli USA).
( VOTO : 6,5 /10 )
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