I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.
mercoledì 16 maggio 2012
Chronicle ( 2012 )
C'era una volta il film di supereroi, quelli con superproblemi che si facevano carico sempre di questioni riguardanti più o meno tutta l'umanità. Acconciati in varie guise, con costumi, mantelli e accessoristica d'avanguardia stanno rivivendo una seconda giovinezza a 24 fotogrammi al secondo dopo quella della tavola disegnata. Addirittura fanno anche le ammucchiate nello stesso film.
C'era una volta anche l'horror fai-da-te, quello fatto con una-telecamerina-una, effetti speciali curati dal tuo ferramenta di fiducia, trucchi ottici agendo semplicemente col moviolone in cabina di regia. Gente con la telecamera saldata all'occhio dell'operatore in cerca di streghe nei boschi, di zombies, di extraterrestri cattivi e anche gruppi di ragazzotti a guardare la fine del mondo in prima fila invece di fuggire a palla di fuoco.
Ogni riferimento ai vari Avengers in gang bang ( ancora non ho visto il film ma dicono che faccia faville e pare che non sia stato Iron Man),a The Blair witch project, a Paranormal activity e tutti i cloni che vi vengono in mente, a Diary of the dead ( lunga vita a George Romero e che Dio protegga sempre la sua testolina geniale), a District 9 o a Cloverfield sono puramente voluti.
C'era un'altra volta Chronicle, giocattolone low cost (12 milioni di dollari di budget, una miseria per gli standard americani) visivamente ingegnoso che si situa un po' nel mezzo rispetto a queste tendenze appena descritte.
Ovvero visione mediata attraverso videocamere costantemente in scena come personaggi aggiunti e supereroi in erba.
Tre ragazzi, tipizzati in modo conciso ma efficace, acquistano dei poteri straordinari loro malgrado ( imparano a spostare le cose mediante telecinesi) e devono fare un periodo di apprendistato per gestire al meglio le loro nuove potenzialità. Ecco quindi sfilare le solite stupidate da teenager accanto alle inevitabili implicazioni sull'utilizzo di determinate nuove facoltà.
Il tutto filtrato dalla videocamera di Andrew, il più nerd dei tre che usava già la telecamera come una corazza protettiva, come un ammortizzatore da utilizzare nel suo contatto con gli altri. Per non parlare poi della sua famiglia disfunzionale con la madre ormai in punto di morte e il padre violento ed alcolizzato.
L'uso massiccio della telecamera a mano conferisce al film l'aspetto imperfetto fintoamatoriale che è una delle coordinate stilistiche del mockumentary.
Questo aspetto artigianale con stacchi a vista non cancellati in sede di montaggio viene poi implementato da una mobilità della camera che non era mai stata esplorata nei precedenti film dello stesso genere. La telecinesi permette parecchi azzardi in questo senso e il rutilante finale è una testimonianza calzante di come si possano riscrivere le coordinate del genere moltiplicando le fonti di visione voyeuristicamente, usando le telecamere televisive oppure quelle di sorveglianza che comunque riescono sempre a restituire l'ansia montante della soggettiva.
Chronicle è un apologo sulla normalità scompaginata, la storia di tre ragazzi alle prese con qualcosa di molto più grande di loro e che potrebbe inghiottirli nel gorgo del delirio d'onnipotenza.
E se i loro superpoteri sono usati in modo anche banale quando sono totalmente sotto controllo, diventano armi di distruzione di massa quando non modulati da una mente devastata dall'ira .
E in questa ottica va inquadrata la mini apocalisse urbana finale che sembra mutuata dalla Carrie di Stephen King o da Akira ( la pazzia di Tetsuo che perde il controllo sul proprio potere distruttivo).
Sui superpoteri bisogna sempre esercitare il massimo del controllo. Anche non volendo permettono di scalare posizioni nella gerarchia della scuola, diciamo che sono una scorciatoia per una popolarità agognata ma magari non usando dopanti alieni.
Diciamo allora che Chronicle è un apologo su quanto possa essere difficile rimanere se stessi in condizioni molto particolari.
E solo chi ci riesce otterrà la salvezza.
Sceneggiato da Max Landis (27enne figlio di John) su soggetto suo e del regista al debutto sulla lunga distanza Josh Trank,suo coetaneo con all' attivo qualche esperienza televisiva, Chronicle rielabora abilmente idee altrui per un film che comunque , a parte qualche fugace caduta di tono da considerarsi fisiologica , riesce ad assicurare la sua sana dose di divertimento tamarro.
E'stato fatto per questo, no?
( VOTO : 6,5 / 10 )
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Concordo. Un film non perfetto, ma che rende molto bene la sua riflessione.
RispondiEliminasinceramente sono andato a vederlo con zero aspettative e forse questo mi ha giovato!
RispondiEliminaAnch'io mi aspettavo il nulla, o addirittura peggio, e invece sono rimasto felicemente sorpreso :)
RispondiEliminacome dice una mia amica a volte andare al cinema coi pregiudizi è bello perchè quando hai aspettative sotto zero, trovare uno spettacolo che ti garba è ancora più bello...
RispondiEliminasegno pe' li miei piccini... ;-)
RispondiEliminamio figlio di neanche 7 anni si è divertito... e pure parecchio...
RispondiEliminaa me invece non è piaciuto...
RispondiEliminanickoftime
dai, rispetto agli altri mockumentaries è un bel salto in avanti...certo è ben lontano dall'essere inserito nei memorabilia ma a me ha divertito...
RispondiEliminaConcordo con il Bradipo e colgo l'occasione per porgergli il mio cordiale saluto. "Chronicle" mi ha convinto davvero su tutta la linea. Certo, le piccole imperfezioni in prodotti di questo tipo ci sono sempre, ok... ma in fondo, onestissimamente, chi se ne frega?
RispondiEliminaNella seconda parte questo film è riuscito a ripropormi uno spettacolo immersivo e coinvolgente come solo il grande "Cloverfield" era riuscito a fare, qualcosa di davvero notevole, magnetico ed allo stesso tempo credibile. E la violenza, l'implosione prima e l'esplosione poi delle emozioni del protagonista, riescono a toccare lo spettatore non soltanto per la potenze delle immagini e degli effetti speciali. Qui c'è qualcosa di più, ed è quel "quid" che fa deragliare il film dal binario del semplice clone mockumentary, facendone a parer mio il vero teen movie dell'anno.
Ecco, "Chronicle" mi è arrivato per tutti quegli aspetti per cui non ci è riuscito un "Hunger Games", offrendo allo spettatore elementi necessari per la comprensione delle emozioni, scrivendo storia e personaggi con un'attenzione magari non proprio autoriale (e non era certo richiesto vista la natura della pellicola) ma sicuramente degna e bastevole. Ha scosso, ha fatto godere (ed anche volare), insomma mi ha dato dei brividi questo "Chronicle". E senza bisogno di splatter o chissà quale violenza esplicita, il giusto, il minimo sindacale per gratificare l'occhio e catturarti di testa.
Ottima recensione Bradipo, impeccabile.
Grazie Defezionario, apprezzo moltissimo. I complimenti fanno immenso piacere. Hunger games non l'ho ancora visto quindi non posso fare confronti ma Chronicle mi ha convinto proprio nella descrizione di questi ragazzi che sono assolutamente credibili e trattano i superpoteri come fossero dei videogames nuovi e non si mettono in testa di salvare il mondo.Fanno cose assolutamente normali: su Cloverfield però le nostre valutazioni sono diverse perchè mentre i teens di Chronicle fanno cose normali quelli di Cloverfield, immersi in una cornice comunque convincente, inanellano idiozie una dietro l'altra chiedendo troppo alla sospensione della credulità dello spettatore...
RispondiEliminaBeh però "Cloverfield" mi inchiodò letteralmente alla poltrona, c'è da considerare che era una novità assoluta, un'esperienza claustrofobica che non avevo mai provato al Cinema in vita mia. La cosa mi colpì non poco, parlo di forma eh, messa in scena prima che contenuti o scrittura di trama e personaggi.
Elimina"Cloverfield" è stato un film-evento a parer mio, a prescindere poi dai gusti personali, questo perché è riuscito ad offrire un qualcosa che fino a quel momento mancava. Onestamente non l'ho più rivisto dopo quella prima, intensissima visione cinematografica, credo che un film del genere sul piccolo schermo possa perdere fino al 50% del suo fascino. Fu bellissima quella sera, la ricordo ancora con piacere estremo, emozioni assolutamente nuove e folli in celluloide. E mai più provate in un Cinema, non di quel tipo almeno, non con un tale livello di immersione ed immedesimazione. Penso però che per goderselo a pieno ci volesse proprio una totale, consapevole e trascinante autosuggestione si, come d'altronde è necessario fare per qualsivoglia prodotto sci-fi, altrimenti il rischio è quello di non riuscire a viverlo a pieno.
Se mai vorrà recensire anche "Cloverfield" magari avremo modo di disquisire amabilmente su codesto film in modo più approfondito e perché no, anche un po' rincoglionito magari. Nel frattempo le rinnovo i miei complimenti per il bel lavoro che fa in questo spazio, mr Bradipo. E' piuttosto evidente che ci mette grande cura ed attenzione, da vero cinefilo doc...very well ;)
Grazie Monsieur Defezionario!Io sono un malato terminale di cinema.Sono all'ultimo stadio. Cloverfield a suo tempo lo recensiì nell'altro spazio dove ho immagazzinato ancora la maggior parte del mio materiale ma usai termini non troppo gradevoli per parlarne. Mi fido di lei quando mi dice che era d'uopo guardarlo al cinema .Io lo guardai su SKY, credo, e percepiì poco o nulla di quanto da lei affermato ma lungi da me far prevalere il mio punto di vista sul suo. Sono strafelice quando qualcuno racconta le emozioni provate nel vedere un film, vuol dire che quel film ha raggiunto lo scopo. poi è pacifico avere opinioni che possono essere divergenti, ma non è un problema. E' il sale della discussione su questo o quel film. Del resto siamo qui per parlare di cinema o anche d'altro...sempre amabilmente.
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo con lei, d'altronde se si trasferisce il tifo da stadio anche nell'arte siamo fritti, non sia mai. C'è da dire comunque che non è sempre un fatto di mero gusto personale eh, anzi da sempre porto avanti un'ardua battaglia volta a difendere l'oggettivo contenuto tecnico-artistico in fatto di Cinema. D'altronde così come in musica può piacere o non piacere un Jimi Hendrix o un Malmsteen, ma va inevitabilmente riconosciuto loro un oggettivo, smisurato talento nella tecnica strumentale, allo stesso modo ci si deve comportare dinanzi alle altre forme d'arte, Cinema in primis. Insomma bisogna portare rispetto all'Arte sovrana, sempre. In questo sono piuttosto fondamentalista, anche perché credo che l'elevazione del senso artistico collettivo sia più in generale un'elevazione dello stesso genere umano (che peraltro per un antispecista come me non rappresenta propriamente il massimo della vita sul pianeta).
EliminaC'è chi odia "2001: Odissea nello spazio" e lo trova insopportabilmente noioso, ok posso capire che preferisci spararti un "Missing in action" per godere più agevolmente e a buon mercato, benissimo. Ma come cazzo si può tollerare che non si riconosca la grandezza dell'opera e del regista in questione? E invece qualunquisti da ogni dove spuntano come funghi, arrivati da chissà quale anfratto, a sparare a zero su tutto senza un minimo di criterio, competenza, strumenti, empatia artistica. Ecco, le dirò, con tali individui non riesco a trovare piacere alcuno nella discussione, anzi la cosa mi frustra e mi indigna. L'ignoranza e la disonestà intellettuale sono virus veri e propri caro Bradipo, a gente come lei va il compito di combatterle strenuamente. La sua è una missione, deve sentirsene investito in ogni momento, capisce?
Lei deve operare, redimere, deve salvarci tutti quanti. La nostra sopravvivenza dipende da lei, sia chiaro. ahah alla prossima amigo ;)
Pure qui devo salvare vite? Questa missione mi seppellirà. Sa perchè le dico così? perchè quando non sono occupato in questa missione me ne occupo di un'altra, quella di salvare vite.Animali per la precisione. Se uno preferisce Missing in action a 2001 avrà le sue ragioni ma forse è meglio non parlare assieme di cinema, c'è sempre il calcio , argomento buono per tutte le stagioni, la gnocca se si tratta di maschio etero, oppure anche il rock. No, forse il rock no, anche quella è materia scivolosa e poi lì sono di gusti abbastanza estremisti. Caro Defezionario purtroppo l'ignoranza si sta spandendo nonostante i nostri sforzi. Un mio amico si vantava di essere ignorante con la GN maiuscola...le assicuro che vive molto meglio di me, senza missioni si vive meglio. Non trova?
EliminaA risentirci, è sempre un piacere interloquire con lei...