Un gruppo di boyscout parte con il loro camion vecchio e scassato verso il campo estivo. Lo trovano occupato da due giovinastri per cui per non avere problemi si spostano in un bosco adiacente , una volta teatro di misteriosi fatti di sangue ( suicidi di operai di una vecchia fabbrica di autobus).Tra i boyscout c'è il dodicenne Sam , vittima di scherzi da parte dei suoi compagni e umiliato più volte in pubblico da Peter, uno dei tre adulti del gruppo, assieme a Chris e Jasmine.Parlano della leggenda di un bambino licantropo, Kai, ma Sam scopre che non si tratta di leggenda.
Il problema è che non gli crede nessuno che ci sia un mostro nel bosco.
Anche se i ragazzi cominciano a morire...
Man mano che vado avanti vedo che la cinematografia belga di genere, dal thriller all'horror, sta inanellando tutta una serie di buoni film e che stanno avendo buona risonanza internazionale.
Non esistono solo di Dardenne , insomma.
CUB-Piccole prede si inserisce in quella fascia di horror francofoni che vede in titoli come Calvaire, Frontiers e molti altri che hanno rianimato la scena horror europea.
Non è un caso che sia ambientato in un bosco al confine tra la Francia e il Belgio, non è un caso che la componente ambientale sia fondamentale per la costruzione del meccanismo orrorifico e che si inserisca in quegli stilemi che vanno dallo slasher al torture porn che hanno caratterizzato questa nuova ondata di horror all'europea.
Tutte pellicole con aspetto brutto , sporco e cattivo, peculiare, immediatamente riconoscibili dagli omologhi di oltroceano.
Non abbiamo come protagonisti i soliti fancazzisti idioti che sono perfetti per incarnare il ruolo di carne da macello e che continuano a fare minchiate in serie nella loro casetta dispersa nei boschi.
Qui ci sono dei bambini, esseri che per definizione fanno dell'innocenza il loro tratto distintivo.
Teoricamente.
E invece no: la parte che svicola di più e meglio dai soliti cliché di genere è la prima in cui viene descritta la quotidianità di questo gruppo di boyscout che non sono proprio l'epitome dell'innocenza.
Ok, ammetto di avere un certo pregiudizio verso i boyscout : mi hanno fatto sempre abbastanza paura con il loro aspetto da piccoli soldatini in divisa, tutti sincronizzati nei movimenti e sempre ordinatissimi in fila per due.
Ma la cosa che mi faceva più paura ( e mi fa paura anche oggi ) non erano tanto i bambini ma gli adulti che guidavano il gruppo, abbigliati come bambini, una tenuta che messa su un corpo adulto francamente oltrepassa la soglia del ridicolo e che cercavano di dare ai bambini che li seguivano un ordine, un'educazione civica ed ecologica.
Ecco, uno che cerca di darmi determinati insegnamenti abbigliato in quel modo , diciamo che non riesco a prenderlo sul serio.
Ma stiamo divagando e non stiamo parlando del film dell'esordiente al cinema Jonas Govaerts.
Sicuramente non faccio testo ma a causa dei miei pregiudizi mi ha suscitato molta più inquietudine la prima parte che descrive da vicino tutti i piccoli e grandi rituali che compongono la giornata tipo del boyscout rispetto alla seconda parte, quella in cui la deriva slasher e torture è ormai innescata e non c'è via di ritorno.
E soprattutto appare riuscita la caratterizzazione del personaggio di Sam che ha un trascorso tragico di cui intuiamo solo la portata e che ha un presente fatto di confusione ormonale ( il sentimento appena abbozzato che prova per Jasmine), vessazioni assortite e spirito di rivalsa che passa necessariamente attraverso il rapporto con il bau bau dei boschi, quel Kai che diventa la sua nemesi e il suo futuro tutto insieme.
Nella seconda parte CUB- Piccole prede abbandona quasi del tutto le sue ambizioni psicologiche , sociali ( il discorso sulla fabbrica degli autobus e sulla crisi economica) e metaforiche in favore di un meccanismo horror canonico, senza troppi guizzi che si muove all'interno di canoni estetici già codificati da altri.
Il tutto è scenograficamente d'impatto, con il solito spargimento di sangue e liquidi organici oltre la media, ma con un retrogusto che sa molto di deja vu.
E anche il finale si intuisce con un buon quarto d'ora d'anticipo.
Rimane la sensazione di aver conosciuto un regista promettente che sa dosare le varie anime del racconto e che appare decisamente consapevole dell'uso del mezzo espressivo.
Lo aspetto al varco.
PERCHE' SI : la prima parte è quella più inquietante, ambizioni psicologiche e metaforiche di un certo spessore, scenograficamente efficace anche dal punto di vista orrorifico, regia di buon livello
PERCHE' NO : a me ha fatto più paura la prima parte che la seconda che si presenta senza particolari guizzi di originalità, finale che si intuisce con un buon quarto d'ora d'anticipo.
LA SEQUENZA : il magazzino con tutte le vittime di anni e anni di omicidi
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE
Ho sempre avuto una paura matta dei boy scout e questo film me lo conferma
Il campeggio non fa per me
Puoi trovare il bullismo dappertutto.
Non iscriverò mai i miei figli ai boyscout.
Continuo a credere che in Belgio siano discretamente malati( con affetto naturalmente!).
( VOTO : 6 + / 10 )
Ho visto che sei già il secondo che ne parla in questi giorni, segno che finalmente è diventato disponibile.
RispondiEliminaIo l'avevo visto al cinema e mi era piaciuto molto; zeppo di cliché quanto vuoi (e sì, avrei preferito un approfondimento sulla questione lavoratori ingiustamente licenziati...) ma comunque un inizio promettente per un regista che spero farà strada!
a me la seconda parte ha un po' deluso, meglio la prima, decisamente più originale e orrorifica...
EliminaUna piccola delusione. Mi aspettavo qualcosa di meglio e di più originale...
RispondiEliminaIl finale l'avevo intuito persino io! :)
e forse anche qualcosa di più brutale,,,
EliminaLo guarderò sicuramente, soprattutto per vedere i boy scout finire malissimo (non mi stanno molto simpatici, si vede eh?)
RispondiEliminala fine di molti boyscout bambini è veloce e improvvisa...
EliminaDevo recuperare troppa, troppa roba. Mannaggia!
RispondiEliminaNon torno a casa da un po' e qui il wi-fi mi permette di essere aggiornato solo sui telefilm, che durano poco e sono più brevi. Faccio una lista... Perché, anche se non imperdibile, questo lo avevo adocchiato :)
questo dura 80 minuti scarsi, visione veloce e indolore...
EliminaVisto. Sul sei, non mi è dispiaciuto. Il finale si intuisce, ma è comunque inquietantissimo. Me lo immaginavo più blando, sai? C'hanno fegato.
EliminaMa lo sai che la noia provata nella seconda parte mi ha fatto dimenticare la buona messa in scena della prima? Non so, ci sono rimasta male e parecchio delusa.
RispondiEliminala seconda parte ha fatto rimanere male anche me...
EliminaRingrazierò in eterno i miei, per non aver mai nemmeno pensato di mandare me o mio fratello a fare gli scout...
RispondiEliminama questo film mi incuriosisce proprio perché, come dice Beatrix, li voglio vedere finire male...^_^
io all'epoca rifiutai, mi hanno sempre fatto un po' paura le divise di ogni genere...
EliminaSperavo ricevesse un'accoglienza più entusiasta.
RispondiEliminaA questo punto, per il momento, attendo a recuperarlo.
come ho detto prima è una visione veloce e indolore...
EliminaNon sembra entusiasmante, per il momento passo.
RispondiEliminaio non mi sono entusiasmato ma c'è gente che si è espressa su questo film in termini molto più entusiastici dei miei...
EliminaEcco, se avessi tempo me lo vedrei. Peccato però che la mole di impegni (e i pareri non proprio entusiastici) mi abbiano fatto desistere più di una volta.
RispondiEliminain fondo non porta via molto tempo...80 minuti scarsi...anche se in giro c'è di meglio, di molto meglio...
EliminaZero costruttivo per la società e i ragazzi
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