Io se incontrassi uno come Danny Boyle, cioè uno baciato dal dio del cinema e da mamma Natura insieme appassionatamente per dargli un talentaccio incredibile con la cinepresa in mano, credo che lo sottoporrei seduta stante a una cura Ludovico espressa a base di mazzate da baseball nelle rotule. Così , simpaticamente, come direbbe quell'illuminato statista di Borghezio.
E questo perchè accanto a film che hanno fatto girare la testa a più di uno ha fatto delle cazzatelle inguardabili, che hanno fatto girare qualcosa d'altro a chi le ha guardate dall'alto della loro tronfia presunzione. E ci è riuscito pure a lucrare qualche Oscar, gabbando l'Academy con il suo stile finto gggiovane.
Però c'è stato un tempo in cui il suo stile è stato giovane per davvero. E parlo dei suoi inizi al cinema dopo una lunga gavetta .
Perchè Danny Boyle non è un esordiente come gli altri. Arriva al cinema a 38 anni dopo una marea di roba televisiva. Quindi non è esattamente un giovanissimo allo sbaraglio o peggio ancora uno sprovveduto.
Piccoli omicidi tra amici ( Shallow Grave) è il suo esordio cinematografico, un film che è un concentrato di alte citazioni e basse pulsioni, una storiaccia di morte, vendetta e malloppo che nel finale si trasforma inopinatamente in un terrificante slasher da camera.
Apologo del potere mistificatorio che il denaro ha sulle coscienze( oltre che sulle amicizie ) e interpretato da un terzetto di giovani attori in grado di dare il giusto colore ai propri personaggi , Piccoli omicidi tra amici è caratterizzato anche da un'ironia nera, nerissima, bastarda che viene fuori nelle scene più efferate.
Inoltre a differenza di tanto cinema affetto da buonismo dilagante è dotato di un finale sapidamente immorale.
Sarà perchè all'inizio è facile empatizzare i protagonisti ( anche perchè nella seconda parte del film Ecclestone terrorizza con il suo scivolamento rapido nella follia provocata da un mefistofelico mix tra senso di colpa e avidità), sarà perchè i personaggi dei poliziotti sono di un'antipatia spaventosa, ma non disturba un finale che va in una direzione opposta a quella della morale del buon cittadino.
In fondo stiamo parlando di un balletto ladresco macabro.
Inutile cercare la verosimiglianza perchè non ce n'è: i tre occultatori di cadaveri sono maldestri e così incapaci che è impossibile che la polizia non li scopra come invece li trovano i complici ( tra i due si riconosce un arrabbiatissimo Peter Mullan) del defunto padrone della valigetta coi soldi che si ritrovano in casa, ma sinceramente poco importa.
A Danny Boyle interessano le dinamiche tra i tre amici innescate da quel mucchio di soldi che permetterebbe loro di cambiare definitivamente le vite grame che li contraddistinguono.
Rapporti umani totalmente scompaginati in una corsa folle a derubarsi l'uno con l'altro.
Piccoli omicidi tra amici è un film molto più costruito di quello che sembra, in bilico costantemente tra vari generi, dalla commedia al grottesco, dal noir fino ad arrivare all'horror grazie anche a un uso creativo del montaggio e delle musiche.
L'umorismo al vetriolo c'è già tutto e lo ritroveremo più avanti nei suoi film migliori.
Una piccola curiosità : pur essendo ambientato ad Edimburgo, il film è stato girato nella sua quasi totalita a Glasgow e dintorni.
Questione di finanziamenti.
( VOTO : 7,5 / 10 )
L'ho visto già parecchio tempo addietro e me l'ero goduto veramente molto. Effettivamente con il passare del tempo Boyle ha coglionato tutti in qualche occasione ma più che "colpa" sua attribuirei il giusto tot di boccaloneria all'Academy. Comunque resta sempre uno da seguire.
RispondiEliminaSlumdog Millionaire mi ha lasciato con parecchio disappunto addosso e lo stesso 127 ore ...certo che se lo premiano lui non ha colpa...ma se lavora in Inghilterra è meglio. E' da lì' che vengono i suoi lavori migliori...
RispondiEliminaquesto film lo conosco, lo registrai parecchi anni fa e mi piacque parecchio, Danny Boyle esordisce con una pellicola sarcastica e crudele, il finale è da antologia, ma non dico nulla per non rovinare la sorpresa a chi non l'ha ancora visto ^_^
RispondiEliminaQuesto film e Trainspotting fecero giustamente pensare che fosse nato un nuovo piccolo genio.Peccato che non ha sempre proseguito nel solco delle sue produzioni inglesi. Boyle secondo me è un ulteriore esempio di talento europeo asfaltato in quel di Hollywood.
RispondiEliminaBellissimo film, di cui sono riuscita a vedere la fine solo una volta perché per ben QUATTRO volte l'avevo registrato e avevano sballato gli orari!
RispondiEliminaUna maledizione, insomma XD
non me lo dire a me delle registrazioni andate a male...quando hanno inventato i vhs long playing ho gioito come avessi vinto alla Lotteria...oddio, forse un po' meno!
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