Chiunque è dotato di superpoteri ha la sua nemesi, da qualche parte nel mondo.
E' il postulato di Unbreakable, perla della carriera di Shyamalan e a suo modo sembra una regola non scritta di tutta la materia letteraria e filmica supereroistica.
In Haunters però non abbiamo supereroi: nell'incipit abbiamo Cho-In un bambino con una gamba di legno che con lo sguardo è in grado di assoggettare tutti al suo pensiero ( anche il padre violento a cui fa fare una brutta fine). Lo ritroviamo poi una ventina di anni dopo che per riuscire a vivere in un hotel di lusso compie rapine col suo superpotere.
Dall'altra parte abbiamo il candido Kyu-Nam, che è stato appena assunto in un banco di pegni a conduzione familiare dopo un grave incidente ( è sopravvissuto a un investimento di autobus), ragazzone benvoluto soprattutto per la sua ingenuità e che ha come due migliori amici un ragazzo ghanese e uno turco ( che misteriosamente anche quando parlano tra loro due in assenza di altri, usano come lingua il coreano).
A Kyu-Nam capita di trovarsi nel bel mezzo del tentativo di furto da parte di Cho-In al banco di pegni in cui è al primo giorno di lavoro e figuriamoci la sopresa di costui quando vede che l'altro è immune dal suo sguardo ipnotizzante e che ha la capacità di guarire molto velocemente da lesioni anche molto gravi .
Da qui comincia una lotta selvaggia tra i due perchè nella rapina muore il direttore del banco dei pegni e Kyu-Nam è alimentato da propositi di vendetta.
Il plot di Haunters è piuttosto classico e non riserva molitssime sorprese però è indubbio che è un film che ti tiene incollato allo schermo soprattutto per l'intelaiatura visiva che riesce ad architettare il regista, l'esordiente Min-Suk Kim.
La messa in scena è assolutamente magistrale, l'uso della colonna sonora volutamente disturbante accresce il climax emotivo del film che è caratterizzato da sequenze di grande effetto: tutto il bellissimo incipit, il crescendo drammatico della rapina al banco dei pegni, l'incontro tra i due in metropolitana con decine di persone totalmente ferme e poi pronte ad attaccare Kyu-Nam, Cho-In che dalla finestra della sua stanza d'albergo riduce ad automi al suo ordine coloro che si trovano nel palazzo di fronte e anche il finale fa la sua discreta figura con le sue prospettive di ripresa sghembe e i suoi colori metallici quasi ad annegare nella copiosa pioggia che cade.
Non c'è approfondimento psicologico dei personaggi di questo film nel nome della spettacolarità della lotta dei due protagonisti che danno un taglio quasi fumettistico a tutta l'opera per la loro aderenza fisica e gestuale ai rispettivi ruoli.
Ma forse di psicologia spicciola applicata al supereroe di turno non se ne sentiva proprio il bisogno perchè inutile negare che la tecnica di appaiare i superpoteri ai superproblemi è oramai un clichet.
Qui siamo tra gli Heroes televisivi e gli X men mutanti( non quelli trasferiti a Hong Kong in Push) però non totalmente consapevoli di esserlo: per esempio Kyu-Nam prima di incontrare Cho-In non sospettava nemmeno di avere qualche potere "speciale".
Haunters è un film di mero intrattenimento ma girato in maniera molto superiore alla media con una messa in scena favolosa e una vicenda ( non priva di efferatezze a cui il cinema coreano sembra restio a sottrarsi nella sua continua ricerca di equilibrio tra lirismo e violenza) che tiene sempre desta l'attenzione.
Nel 2010 è stato il 23esimo maggior incasso in Corea del Sud, raggiungendo anche la vetta del box office per due settimane consecutive.
Comunque sia da quello che si evince anche da questo film il supereroe ( o meglio l'individuo dotato di superpoteri) è sempre attanagliato da un super senso di solitudine....
( VOTO : 7 + / 10 )
( VOTO : 7 + / 10 )
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