Due macchine cariche di giovani ragazze e ragazzi procedono in mezzo alla pioggia per trascorrere un weekend di pace e relax a Ruiflec, sperduto villaggio della campagna francese, neanche segnato sulle cartine o nel database del navigatore satellitare.
Improvvisamente alle porte del villaggio i passeggeri della prima automobile scompaiono misteriosamente . La notte, la pioggia, l'aspetto tetro di Ruiflec immersa in un buio minaccioso non aiutano certo le ricerche.
Sembra che il villaggio non sia così tranquillo come appare.
Soprattutto ci sono delle presenze all'esterno che sconsigliano di avventurarsi fuori del loro rifugio improvvisato al centro del paesino .
E anche quando si riesce ad arrivare ai confini di Ruiflec per fuggire, è impossibile trovare la strada per uscire.
Il villaggio cambia continuamente di forma.
Da uno spunto buono per il solito e neanche tanto originale slasher , Le village des ombres imbocca subito un'altra strada, deviando verso un coté psicopatologico e onirico, addentrandosi dalle parti di un Silent Hill ma con meno dovizia di mezzi e meno intarsi che rendevano il film di Christophe Gans un giocattolone bellissimo formalmente ma abbastanza povero dal punto di vista della sostanza.
Gli esterni sono sfruttati per quel tanto che basta, il villaggio incombe nella notte e nella nebbia che invadono tutto e anche le inquadrature perlopiù strette sembrano fatte ad arte più per nascondere che per mostrare.
Non che sia un male tenere la genesi orrorifica avvolta nel mistero perchè il clima ansiogeno costruito dal regista regge ampiamente fino all'inevitabile spiegone finale che forse ( questione di gusti ) rende il tutto un po' meno accattivante di come apparisse all'inizio.
Gli ingredienti per mettere a disagio ci sono tutti e sono utilizzati anche con una certa intelligenza: libri misteriosi, coincidenze di date che sono troppo precise per essere solo coincidenze, racconti dal passato che stendono la loro ombra minacciosa sul presente, una casa labirinto che come il villaggio muta continuamente forma impedendo di fatto la fuga.
La parte centrale del film sotto questo punto di vista è notevole per come ricrei efficacemente un clima terribilmente minaccioso praticamente ad ogni inquadratura.
Più che mettere farina del proprio sacco Fouad Benhammou è abile a destreggiarsi usando ingredienti altrui e mescolandoli in modo ottimale.
Ne esce fuori un prodotto interessante in cui non si vede una-goccia di sangue- una e che quindi già per questo si dimostra alternativo al new horror francese, un film in cui si punta tutto sull'atmosfera e su una tensione che si accumula gradualmente col passare dei minuti fin quasi a diventare insostenibile.
Lo spiegone finale , comunque incompleto, come succede in molti di questi prodotti lascia più di un interrogativo. E forse è meglio così perchè altrimenti si rischierebbe di banalizzare quanto di buono fatto precedentemente.
Gli effetti speciali sono usati con molta parsimonia ma il budget ristretto aguzza le idee e viene nascosto con una certa creatività.
Efficace il comparto attoriale e per un film del genere non è affatto scontato.
Non non un caposaldo del genere ma Le village des ombres è degno di una visione perchè comunque riesce a far tenere incollati gli occhi allo schermo fino all'ultimo.
(VOTO : 6,5 / 10 )
qualche tempo fa l'avevo cercato perché mi intrigava, poi era passato tra le visioni in attesa. magari lo recupero...
RispondiEliminaè abbastanza interessante, nulla di epocale ma come visione rilassata ci sta ampiamente!
RispondiEliminaBasta recensire film interessanti, non riesco mica a starti dietro!
RispondiEliminaah ah ah ! stai sempre in vantaggio tu almeno per ora! comunque per domani e dopodomani ho due visioni abbastanza underground ampiamente evitabili...quindi per un po' ti riposi :)
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