I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 18 agosto 2012

Travolti dalla cicogna ( 2012 )

Sarà una mia impressione ma da quando Quasi Amici ha avuto uno straordinario successo planetario mi sembra che si sia aperta una corsia preferenziale per la distribuzione in sala di molta commedia francese che prima avrebbe faticato e non poco per approdare nei cinema nostrani.
Sarà la moda del momento che presto sparirà visti i risultati al botteghino della maggior parte di questi film quasi sempre al di sotto delle aspettative.
E credo che sia il caso di questo Travolti dalla cicogna, ennesima commedia dall'aria radical chic che parla di una coppia di thirtysomething alle prese con un qualcosa di una straordinarietà assoluta, roba accaduta raramente ad altre coppie: la nascita di un figlio e gli sconvolgimenti che questo fatto può portare.
Il tutto è narrato da una duplice prospettiva: quella di due adulti abbastanza immaturi che vedono un figlio come un ostacolo all'espletamento del loro amore e quella di una donna alle prese con la difficoltà di accettare i cambiamenti del proprio corpo e della propria vita in genere in relazione alla gravidanza. Un incomodo insomma che arriva a far vacillare la loro unione.
Ma si sa, siamo in una commedia sentimentale in cui è d'obbligo il concetto dell'amor vincit omnia, anche se c'è presente una piccola succhialatte a tradimento.
Travolti dalla cicogna è abbastanza classico nella struttura: prima la conoscenza tra i due e l'innamoramento ( decisamente la parte migliore del film), poi la crisi legata al terzo incomodo che mette a nudo le insicurezze di una coppia che si sente inadeguata ( e forse anche a ragione) nel portare avanti la crescita di un figlio.
La seconda parte del film , quella in cui sale in cattedra il personaggio femminile alle prese con l'impossibilità di laurearsi  e la perdita di un posto sicuro all'Università causa maternità, ti passa sopra come un TIR : pesantissima dal punto di vista concettuale ( inutile dire che si sfocia nell'antipatia pura verso i due protagonisti alle prese col loro egocentrismo ) e anche dal punto di vista cinematografico forse è tirata un po' per le lunghe arrivando a far sfiorare le due ore al film.
Decisamente troppe.
Il film di Remi Bezancon comincia come una commedia sbarazzina e col proseguire dei minuti abbraccia temi sempre più profondi e universali.
Che cosa vuol dire essere madre al giorno d'oggi?
In questa società maschilista può voler dire un cambiamento delle prospettive di vita, in certe situazioni può diventare un ostacolo ma forse è un discorso troppo ampio per poter essere affrontato in un film. Soprattutto in questo in cui dopo aver toccato temi importanti come questi si fa una bella marcia indietro per non lasciare scorie tossiche alla fine del film.
E invece qualcuna rimane.
Travolti dalla cicogna nella seconda parte dimentica di fatto il protagonista maschile che viene praticamente messo in un cantuccio ad assistere alla crisi fisica, psichica e mistica della sua compagna che prende il centro della scena.
Film di attori più che di sceneggiatura si avvale della presenza di una bella cornice di ottimi caratteristi e della prova di Louise Bourgoin, già vista nel recente L'amore dura tre anni commedia con cui questo film condivide lo spiccato sentimentalismo di fondo (oltre che una forma ostentatamente sbarazzina), che si immola anima ma soprattutto corpo alla riuscita del film.
Non che sia un male perchè la fanciulla è decisamente graziosa.
Travolti dalla cicogna non è un brutto film: i pregi bilanciano i difetti.
Il guaio è che le cose migliori vengono sparate subito in faccia allo spettatore come la deliziosa sequenza iniziale della conoscenza dei due nella videoteca in cui lavora lui. Comunicano attraverso titoli di film e copertine di dvd a noleggio.
C'è un'altra sequenza esilarante ed è quella in cui i due chiedono alla dottoressa che sta eseguendo un'ecografia alla nascitura la pertinenza o meno di un certo alimento, piuttosto particolare a dir la verità; che può passare per via transplacentare.
Per il resto si sorride e talvolta ci si ritrova quasi ad arrabbiarsi con una visione così negativa della maternità o dell'essere genitore.
Ma in fondo questa è solo un'altra ( forse stupida ) commedia sentimentale francese.

( VOTO : 6 / 10 ) 


A Happy Event (2011) on IMDb

4 commenti:

  1. Ahi ahi.
    Non l'ho ancora visto, ma da quello che leggo ho come l'impressione che finirò per incazzarmi.
    Staremo a vedere.
    In caso bottiglierò felicemente per la gioia del Cannibale! ;)

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  2. la parte iniziale è molto gradevole, il finale molto meno. Credo che in un film come questo è inevitabile pensare alla propria esperienza in materia e la nostra è stata molto diversa: serena come tutte quelle delle persone da noi conosciute.Ecco, in questo particolare momento della tua vita ti posso dire solo di non prendere per oro colato quello che si vede sullo schermo, nè di empatizzare troppo....poi può darsi anche che ti piace!

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  3. un buon film, da 6! complimenti per il blog. se ti va di fare un salto nel mio:
    http://letteraturaecinema.blogspot.it/

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  4. grazie! farò sicuramente un salto da te.A presto!

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