I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 10 agosto 2012

The perfect host ( 2010 )


John, rapinatore di banca zoppicante perchè ferito a un piede durante la sua fuga per la città decide di rifugiarsi in una villetta del quartiere residenziale in attesa che le acque si calmino.
Con un sotterfugio e armato di molta fantasia , oltre che con un bel campionario di menzogne, riesce a farsi ospitare dal padrone di casa,Warwick, una specie di dandy dai modi affabili che sta cucinando l'anatra al forno perchè ha ospiti per cena.
John , nonostante sia sempre più difficile districarsi nel labirinto di bugie disseminate nel suo racconto totalmente inventato riesce a farsi invitare per cena.
Quando però John rivela a Warwick la sua vera identità le cose precipitano.
Ma non nel senso atteso.
John capisce che è lui l'unico ospite e che è stato fatto prigioniero di un folle visionario con aspirazioni omicide.
Questo è l'unico twist di una sceneggiatura ( che ne garantisce parecchi) che mi sento autorizzato a rivelare visto che succede nei primi minuti del film.
Da una situazione tuttaltro che inedita ( il cambiamento di ruolo tra preda e predatore) il regista e sceneggiatore Nick Tomnay all'esordio sulla lunga distanza, rielabora e amplia un suo corto in bianco e nero del 2001 , The Host, per girare un film che si pone trasversalmente tra il thriller e la black comedy.
Se la parte più thriller ( la fuga all'inizio, la rapina mostrata in flashback o il finale ad inseguimento che si trasforma inopinatamente in un balletto di ladri) è girata in maniera abbastanza ordinaria, se non leggermente piatta, quando prevale il registro della black comedy il film ha una marcia in più.
E questo lo deve principalmente alla prova maiuscola di David Hyde Pierce una vita da caratterista passata a prestare la sua voce a film d'animazione e videogiochi ma anche tra i protagonisti  della sit com di successo Frasier, che si dimostra particolarmente a suo agio in una parte sopra le righe ma ben lontana dall'essere caricaturale.
David Hyde Pierce ride, canta e balla , fa trenini con i suoi ospiti immaginari che compaiono solo davanti ai suoi occhi,  la sua vivacità usata in un contesto che va dal surreale al grottesco come fa Tomnay arriva a essere addirittura terrificante, come se ci trovassimo di fronte a un nuovo Hannibal The Cannibal.
Tra il gioco al massacro che riecheggia de Gli insospettabili di Mankiewicz, superbo kammerspiel in punta di fioretto, e una citazione ironica de Il mostro della laguna nera, The perfect host fa ridere e mette paura allo stesso tempo.
Poi ,quando questa vena grottesca viene abbandonata in favore della risoluzione di un storiaccia tra  ladri e fasci di banconote  purtroppo perde qualcosa del suo grande potenziale.
Poco male per un film che comunque ha diverse frecce al suo arco e ha una parte centrale veramente notevole, grazie soprattutto alla prova di un magnifico attore quale si dimostra David Hyde Pierce.

( VOTO : 7 / 10 ) 

The Perfect Host (2010) on IMDb

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