Il sottogenere dei bambini indemoniati non ha mai riscosso troppo la mia approvazione se non fosse per quel capolavoro del 1960 che risponde al nome de Il villaggio dei dannati di Wolf Rilla, rifatto anche da Carpenter a metà anni '90. Un buon remake ma nulla a che vedere con l'originale.
Quei bambini col caschetto biondo, sguardo fisso, apparente assenza di emozioni e poteri sovrumani me li sono sognati per diverse notti dopo che li ho conosciuti.
Ecco, qualcuna di quelle notte insonni ho paura di passarla dopo aver visto questo horror indipendente inglese , girato con un pugnetto di sterline e che riesce veramente a mettere a disagio per quanto si dimostra inquietante.
La storia è semplice, quasi banale: due famiglie legate da vincoli di parentela ( le due mogli sono sorelle) con rispettivi figli si riuniscono nella bellissima casa di campagna di una delle due per nascondere delle Feste di Natale indimenticabili.
E lo saranno.
Le due famiglie sono diversissime tra di loro, sembrano anche non essere bene assortite con il confronto anche teso tra topi di campagna e di città con tutto il carico di violenza repressa che un genitore frustrato può portarsi dietro.
Ma non c'è troppo tempo per queste quisquilie da adulti.
Una strana malattia colpisce i bambini a partire dal più piccolo : vomito, aspetto febbricitante ma anche deviazioni comportamentali che assumono sempre più l'aspetto di ostilità bella e buona verso gli adulti, fino addirittura all'omicidio. Da questo punto in poi si scatena una lotta selvaggia intergenerazionale ( eh eh ) in cui questi piccoli esseri malvagi tentano di far fuori con ogni mezzo genitori e zii.
Partendo da un canovaccio sicuramente non inedito il regista e sceneggiatore Tom Shankland ( soggetto di quel piccolo genio di Paul Andrew Williams) compie un piccolo miracolo di scrittura e di regia.
Dopo un'introduzione di circa 30 minuti in cui non succede praticamente nulla ma è necessaria per caratterizzare efficacemente seppur per sommi capi tutti gli adulti in campo, l'orrore arriva improvviso a squassare una normale giornata di festa.
Una sequenza fulminea , una rasoiata improvvisa che fende lo schermo suggerendo più che mostrando all'inizio e poi dando in pasto allo spettatore un frame che più gore non si può.
C'è una selvaggia contrapposizione tra i bambini della casa, una masnada frignante che pian piano rivela tutta la propria malignità e gli adulti che dimostrano tutta la loro inadeguatezza reagendo a ciò che sta accadendo con incredulità nel migliore dei casi e finendo per essere inconsapevole carne da macello come un qualsiasi branco di teenagers decerebrati in uno slasher movie di quelli idioti.
Non è un caso che l'unica che comprende tutto sia la ragazza adolescente, Casey, che si ritrova in mezzo ai due mondi, tra quello adulto e quello dei bambini.
The children è un film profondamente disturbante: non si riesce a capire come un orrore così grande sia racchiuso in un esserino così piccolo.
C'è un campionario di malvagità da parte di questi pargoli che se lo sognerebbe qualsiasi figlio di Satana.
E vedere la violenza con cui si reagisce alla loro furia omicida scatena quasi un moto di esultanza da parte dello spettatore.
Al contrario di quello che succede quando sullo schermo viene perpetrata violenza sui bambini.
In un'ambientazione innevata che impedisce qualsiasi interferenza esterna Shankland ha buon gioco nel creare con la sua sintassi registica vivace e volitiva un piccolo capolavoro di tensione e crudeltà.
La violenza viene suggerita ellitticamente ( vedi la sequenza dello slittino in cui un normale gioco assume le fattezze di uno strumento di morte ) oppure drammaticamente esibita ( vedi la lotta all'interno della casa in cui poco è lasciato all'immaginazione) in un mix esaltante proprio per la sua imprevedibilità.
Altra cosa a favore del film è che vengono evitati sia gli spiegoni iniziali sulla malattia ( anzi i suoi sintomi vengono praticamente tenuti nascosti e mostrati solo in un bambino) sia finali su quello che accade nel bosco al termine.
Alla fine di The children quello che rimane è soprattutto lo sguardo di questi piccoli serial killer a sangue freddo che sgranano gli occhioni dolci per farsi aiutare ma lo fanno solo per colpire meglio perchè poi a tradimento cercano di infliggere più dolore possibile.
Insomma un film natalizio diverso dal solito e ultraconsigliato.
( VOTO : 7,5 / 10 )
pellicola parecchio inquietante.
RispondiEliminail problema è che dopo averla vista si guarda ai bambini con un po' di preoccupazione... :)
eh eh dillo a me che ne ho un paio che circolano abitualmente per casa...
EliminaAnche per me bellissimo, agghiacciante e molto teso, con una messa in scena ispirata e fantasiosa. :)
RispondiEliminacondivido tutto, compreso il plauso alla regia veramente notevole!
EliminaCondivido appieno la tua rece. Anch'io l'ho trovato ottimo. Anche le sequenze finali, poi, sono davvero notevoli :)
RispondiEliminaOttimo, siamo sulla stessa lunghezza d'onda,il finale poi mette i brividi e non è scontato come quello di tanti altri horror.
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