I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

giovedì 28 marzo 2013

Il rosso e il blu ( 2012 )

In un liceo romano si intrecciano le storie di vari personaggi: c'è il professore Fiorito ,ormai alle soglie del pensionamento e anche della demenza senile , misantropo deluso dalla sua professione e senza alcuna considerazione di colleghi e alunni, c'è il professore Prezioso, giovane supplente di italiano al primo incarico che al contrario di passione ne mette fin troppa, mosso come è dai suoi ideali, c'è Giuliana ( una Margherita Buy che ormai sembra abbonata in modo preoccupante a questo tipo di personaggi), la dirigente scolastica che nasconde una personalità fragile e insicura oltre a una vita arida e senza scossoni dietro una facciata di circostanza, c'è Adam ragazzo rumeno che è il primo della sua classe ma che è traviato dall'amore per una ragazza italiana che lo sfrutta e lo tratta come un burattino, c'è Angela, sempre assente a scuola che è tutto fuorchè quello che sembra, c'è Brugnoli che viene misteriosamente abbandonato dalla madre.
Tanti personaggi che hanno a che fare con  piccoli e grandi problemi  con sullo sfondo un ambiente scolastico in cui non tutto è solo rosso o blu, come la matita che hanno gli insegnanti per segnare gli errori,  unico strumento di potere, ma pieno delle sfumature che la vita propone.
A me piace il cinema di Piccioni, sempre in costante e precario equilibrio tra il suo essere di buon gusto e popolare ( nel senso buono del termine). Pellicole come Luce dei miei occhi, Giulia non esce la sera o Fuori dal mondo sono esempi di cinema italiano ben fatto, non ruffiano e potenzialmente anche vicino ai giusti del pubblico.
Tutti film sostenuti da un'idea forte alla base e poi sviluppata da Piccioni con sensibilità e talento registico.
Idea forte che sembra mancare a questo Il rosso e il blu che invece appare un collage di vari bozzetti assemblati per dare un quadro in divenire della situazione scolastica italiana partendo da un liceo romano inteso come paradigma del desolato panorama  in cui cerca di formare i giovani andando avanti solo grazie all'iniziativa privata di insegnanti volenterosi e alle sempre più pressanti richieste di tributi volontari che fanno i dirigenti scolastici ai genitori degli alunni.
Nelle mani di un regista meno capace e meno fine  , questo film sarebbe diventato una dramedy volgarotta e rumorosa e invece , come sempore, Piccioni predilige usare sempre il fioretto al posto della sciabola, alternando con una buona scelta dei tempi, le varie storie trattate.
Volgarità al minimo sindacale , giusto per colorare di realismo il lessico dei più giovani e una sorta di confronto generazionale non tra professori e alunni ma tra docenti stessi che apparentemente sono lontanissimi tra loro.
Non è un caso che i momenti più riusciti del film siano quelli dei duetti tra il vecchio professor Fiorito e il giovane professor Prezioso , in cui il grande Herlitzka, con la sua impostazione teatrale sembra davvero guardare dall'alto in basso il suo giovane collega dando lezioni di recitazione a Scamarcio che oltre al bel musetto dimostra di avere poco altro.
Ho avuto la netta impressione che le loro scene insieme  andassero oltre il copione e che Herlitzka abbia volutamente acceso le luci dell'autobus e portato a scuola Scamarcetto, dall'alto della sua tecnica e impostazione teatrale.
E poi in quell'ultima lezione prima delle vacanze, declamata e vissuta intensamente al contrario di un anno scolastico improntato al menefreghismo totale, mi ha ricordato tanto la figura di un mio vecchio professore universitario , di microbiologia e malattie infettive, uomo di cultura pressochè infinita nella sua materia, capace di parlare quattro ore e mezza di seguito a braccio su una malattia ( la rabbia) e che le lezioni sembrava che le recitasse come a teatro per mimica e linguaggio del corpo. Una cosa che mi affascinava talmente tanto che non potevo mettermi nei banchi molto avanti altrimenti mi sarei distratto a guardarlo, totalmente rapito e affascinato, invece di prendere preziosi appunti.
Del resto ho sempre pensato che l'insegnante è un po' come un attore , solo che il suo palcoscenico è l'aula in cui insegna.
Il rosso e il blu pur non avendo un'idea forte alla base come già detto, è comunque un film che scorre velocemente per i suoi 90 minuti o poco più di durata.
Non un capolavoro ma sempre diverse spanne sopra il livello attuale di certo cinema italico.
Una volta avevamo il miglior cinema del mondo e ora ....

( VOTO : 6,5 / 10 ) The Red and the Blue (2012) on IMDb

20 commenti:

  1. l'ho volutamente saltato perché l'argomento scuola al cinema mi ispira come una puntata di beautiful. però Piccioni non mi ha quasi mai deluso: dopo averti letto mi sa che gli darò una chance

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    1. Piccioni come regista è sempre apprezzabile, questo film non è sicuramente il migliore ma credo che una visioncina la valga, non fosse altro per ammirare Herlitzka...

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  2. una sufficienza oggi a un film italiano è già un miracolo.
    però non sono comunque troppo convinto a vederlo...

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    1. è vero, è un miracolo anche per la considerazione che ho attualmente del cinema italiano, sicuramente vederlo non ti cambierà la giornata ...

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  3. Poteva essere interessante come tematica. Confesso che mi ha fermato la presenza di Scamarcio e della Buy che non sopporto proprio.

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    1. Infatti Scamarcio e la Buy sono le cose meno riuscite del film...

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  4. Bah...la mia religione è contraria a Scamarcio e dal trailer non mi sembrava il massimo. La tua analisi mi è piaciuta ma credo che passerò oltre.

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  5. concordo: NON è un capolavoro, ma è tra i migliori film italiani dello scorso anno
    GRANDE Herlitzka, simpatico Gene Gnocchi, poco credibile il personaggio di Giuliana (non esiste proprio che la dirigente di un liceo porti i fumetti e una torta all'ospedale...)

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    1. marco, la concorrenza a dire la verità non era così agguerrita ma a me è piaciuto abbastanza, Herlitzka da solo vale il prezzo del biglietto, la Buy ormai si è incancrenita in certi ruoli ed il suo effettivamente è un personaggio poco credibile...

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  6. diverse cose assurde, ma per una strana alchimia nel complesso si tiene bene, merita, ed Herlitzka è imperdibile.

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    1. si ci sono alcune licenze poetiche ma il film scorre piacevolmente ed Herlitzka è l'asso nella manica...

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  7. Tiene , tiene, come dice Marco nel panorama desolante di commedie o simil italiane, questo merita anche qualche punto in più della sufficienza...

    Naturalmente trattasi di sufficienza piena solo se lo mettiamo a confronto con quello che gira nel cinema italiano...

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    1. la concorrenza latita ma questo film è un piccolo raggio di luce nella tenebra più fitta...

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  8. o.t.: mi sa che hai vinto qualche cosa dalle mie parti...

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    1. argh! ma mi avete messo proprio in mezzo....grazie per il premio!

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  9. L'ho visto è mi aveva sorpreso, sufficienza piena e anche qualcosa in più visto il contesto.

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    1. in confronto al nostro panorama cinematografico odierno questo film è ossigeno puro...

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  10. 7/10 Di Picciono ho visto di meglio FUORI DAL MONDO è notevole,però questo suo film non mi è dispiaciuto per niente,anzi.Non eccezionale ma decisamente godibile,Herlitzka è spaventoso mamma mia attore incredibile.

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    1. Anche a me piace Piccioni e questo non è il suo film migliore però la vale lo stesso una visioncina a mio parere...

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