I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 1 marzo 2013

The Collection ( 2012 )

Arkin riesce a sfuggire alle trappole disseminate in una discoteca da un serial killer chiamato Il collezionista. Nella discoteca sono morte decine di ragazzi e ne è sparita una, Elena, figlia di un potente uomo d'affari. Arkin, l'unico sopravvissuto alla strage, viene addirittura prelevato dall'ospedale in cui si sta riprendendo da una specie di squadra d'assalto ingaggiata dal padre di Elena per trovare la figlia e fare fuori il rapitore. Riescono a trovare il covo del killer e vi penetrano abbastanza facilmente all'interno. Il problema è che il posto, una fabbrica dismessa, è pieno di trappole mortali che decimano subito il gruppo ad Arkin si ritroverà presto solo ( o quasi ) a fronteggiare un nemico assai temibile.
Ma non è detta l'ultima parola.
E' innegabile che Dunstan con  questo The Collection, sequel di un suo stesso film del 2009 , The Collector a cui ammicca anche la locandina in modo più che sospetto, voglia andare sul sicuro. Non vuole rischiare nulla e organizza un torture porn sulla falsariga della saga della sega, quel Saw arrivato non si sa a quale capitolo. E allora vai con l'antro del mostro disseminato di trappole che se metti un piede sulla mattonella sbagliata come minimo ti trovi con tre quattro parti anatomiche in meno perchè un qualche diabolico sistema è tarato in modo da ridurti a carpaccio in un batter di ciglia. Tutto già visto e ampiamente metabolizzato, compresi quei cadaveri dissezionati a caso e poi messi in formalina in teche di vetro a simulare l'effetto di un museo macabro.
Dunstan sembra andare col pilota automatico e non concede nessuna variazione di rotta: del resto se i film della saga di Saw continuano a uscire a cadenze abbastanza regolari e a incassare perchè improvvisare su uno spartito dal successo consolidato? Senza contare poi il fatto che il signor Marcus Dunstan che con questo The Collection arriva al secondo film da regista è lo sceneggiatore assieme al suo sodale di sempre e compagnuccio di merende Patrick Melton ,della saga di Saw dal quarto capitolo in poi ( tre film in tutto) oltre ad aver sceneggiato tutti e tre i Feast targati Gulager e anche il suo orrido Piranha 3 DD.
Quindi essendo il perseverare negli stessi errori diabolico , tutta questa esperienza in film che più o meno consapevolmente cita in questo sua  opera seconda da regista è da considerare un'aggravante.
Accanto a tutte queste amenità or ora descritte The Collection ha anche qualche freccia al suo arco: per prima cosa è breve e conciso,dura appena 75 minuti,  non si perde in orpelli inutili e si passa praticamente subito allo splatter ma non quello caricaturale alla Piranha 3 D di Alexandre Aja. Qui è proprio una cosa cattiva che vuole mettere a disagio lo spettatore. La scena della mattanza in discoteca è esemplare: una strage fatta senza un perchè in una serata di festa con smembramenti vari mostrati a favore di camera senza il minimo filtro.
E non basta che sia un rave che ispiri istintiva antipatia: sono ragazzi che per la maggior parte rimangono sconosciuti allo spettatore. Solo carne da macello da affettare senza pietà.
Inoltre la caratterizzazione del killer finchè non si entra nel corpo a corpo finale in cui viene umanizzato perchè vengono malauguratamente mostrati i suoi punti di debolezza è decisamente accattivante: senza volto, nerboruto e non dice una parola. Intelligenza e forza fisica decisamente sopra la media dei suoi avversari. Non ha nessun passato, nessuna giustificazione e nessuna spiegazione da dare. E si sa come gli spiegoni finali spesso azzoppano film non del tutto disprezzabili.
A livello di confezione siamo messi abbastanza bene: gli effetti sono convincenti nonostante il budget non sia esattamente da grande produzione e hanno quell'aria artigianale un po' vintage che a me personalmente piace.
Ma al di là di questo non me la sentirei proprio di consigliare un film come questo: l'appassionato di horror, sangue e frattaglie troverà sicuramente pane per le proprie zanne affamate, ma oltre a quello c'è ben poco e si respira sempre e comunque  aria di clonazione di Saw, ecco l'ho rinominato di nuovo.
Naturalmente il finale è aperto a un seguito e questo non fa presagire nulla di buono.
Aspettiamo e vedremo. Se ci sarà qualcosa da vedere.

( VOTO : 5 / 10 )  The Collection (2012) on IMDb

8 commenti:

  1. Il primo ti piacque? A me parecchio! Mi sembra di capire che questo Collection esageri ulteriormente, il che mi fa piacere... :) Non saranno dei capolavori, ma durano poco e divertono: a volte si ha bisogno di staccare un po', e i "no-brainer" servono proprio a questo ;)

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  2. purtroppo non l'ho visto e quindi lo dvrei recuperare...se vuoi staccare la spina, questo The Collection è l'ideale, dura poco e si dimentica in fretta...

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  3. Seguo il tuo consiglio e lascio perdere. Non è proprio il mio genere, non mi appassionano più di tanto le frattaglie sanguinolente.

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  4. Dopo aver visto Hostel, con il genere ho chiuso.

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    1. ti ha così sconvolto Hostel? a me sinceramente non più di tanto...sarà che ho visto di molto peggio...:)

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  5. avendo subito la visione del primo, mi sa che questo me lo risparmio... anche se c'è chi dice che sia molto meglio.

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  6. io il primo non l'ho visto quindi non posso fare confronti, la cosa che si nota è che le due locandine sono praticamente identiche a parte il colore e quindi questo mi dice che non ci si discosta poi molto dal primo...

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