Benny è un quattordicenne appassionato di telecamere e video tanto che la sua stanza è occupata per la maggior parte da videocassette che lui guarda in continuazione. Un giorno invita una coetanea a casa, lei gli chiede che cosa è quello strano oggetto metallico e lui le fa vedere come funziona. Parte un colpo e da lì il dramma. Confessa tutto ai genitori e loro si preoccupano solo del futuro del bravo figliolo che si ritrovano in casa. Occorre trovare una soluzione....
Secondo film per il cinema di Haneke e secondo saggio sulla violenza e sull'ipocrisia medioborghese cristallizzata nel suo conformismo a cui non si può rinunciare. Comincia come una specie di snuff movie mostrando l'uccisione di un maiale con una pistola a proiettile captivo (quasi una citazione apocrifa di un corto di Franju girato in un mattatoio, dal vero), prosegue con la certificazione della mania del Benny del titolo (sarà un caso che è lo stesso Arno Frisch, qui adolescente, che sarà uno dei due psicopatici in guanti bianchi di Funny Games?) che con la sua telecamerina osserva tutto spiando anche i vicini, guarda in continuazione video trash sulla sua tv e ha una stanza occupata in massima parte da videocassette e culmina con un pianosequenza di oltre due minuti in cui Benny e la ragazza giocano con quello strano oggetto.
Da qui in avanti un continuo gioco al rialzo con l'ipocrisia classista che prende il sopravvento e genera l'orrore.
Rispetto al suo esordio aumentano i bersagli nel mirino ma permane la distanza che pone il cineasta austriaco tra sè e la materia narrativa. L'effetto è volutamente straniante perchè più neutro è il modo di raccontare, più si empatizza quello che avviene.
La cinepresa di Haneke si limita a documentare fatti, lasciando quasi tutto l'orrore fuoricampo, facendo immaginare più che mostrando chiaramente. Ma la brutalità dell'effetto sullo spettatore è praticamente la stessa anche perchè fatalmente si viene imprigionati in un delirio voyeuristico, lì fermi davanti al proprio schermo, guardando lo schermo nella stanza di Benny che mostra quello che la telecamera del ragazzo sta filmando.
Benny vive nel proprio mondo distorto, solo nella sua stanza con la sua telecamera che media la realtà per lui. Per lui la realtà che lo circonda è sempre in differita registrata su una videocassetta. Riguardo alla sequenza con la pistola mi è venuto il dubbio che per Benny quello che doveva essere un gioco, uno scherzo si era tramutato non volendo in una tragedia (all'inizio è lui che porge la pistola alla ragazza dandole della vigliacca perchè non spara) in cui ogni tentativo di porvi rimedio era peggio dell'errore precedente causa panico .
Anche il suo atteggiamento da ragazzino arrogante , come uno che ha fatto una cosa che potevano fare solo i grandi, rafforza il mio dubbio.
Uno pensa: è questo l'orrore che ci vuole comunicare Haneke? La risposta è:assolutamente no.
Il vero orrore deve ancora arrivare ed è racchiuso tutto nella apparente (non) reazione dei genitori. L'ipocrisia borghese non viene sgretolata nemmeno da un atto tanto violento: bisogna comunque preservare la facciata e il futuro di Benny.
Il tutto deciso così su due piedi dopo un breve conciliabolo.
"Perchè lo hai fatto?" domanda il padre
"Che cosa?" risponde Benny come se non capisse di che cosa stesse parlando.
Benny uber alles: domina il suo branco è lui il maschio alfa. I suoi genitori sono il paradigma della debolezza della società in cui vivono. Benny è al di sopra: si erge quasi a divinità arrogandosi il diritto di vita o di morte. O meglio la morte per lui non ha significato e l'atto dell'uccisione proprio perchè il concetto di morte è svuotato di qualsiasi valore appare anche esso senza significato.
Un pò come succedeva al Michel Piccoli di Dillinger è morto anche se nel film di Ferreri si partiva da altri presupposti. Haneke continua ad utilizzare uno stile che risulterà ostico per molti, dilata i tempi senza per questo farsi prendere dall'urgenza di moltiplicare gli avvenimenti. Documenta la realtà e come un anatomopatologo nella sua stanza con piastrelle bianche ne certifica le cause di decadimento e di trapasso.
Spesso nella sua inquadratura tutto è fermo, come ibernato:non un fotogramma ma una natura morta senza colori.
( VOTO : 8 / 10 )
Lo cerco da anni ma non lo trovo. Dannato film, devo vederlo assolutamente!
RispondiEliminaeppure non dovrebbe essere così difficile trovarlo...certo di trovare un'edizione italiana non se ne parla proprio...
EliminaUna coltellata sferrata al midollo della cultura borghese da quello spadaccino provetto di Haneke.
RispondiEliminaUno dei film più forti che abbia mai visto.
Di Benny e di tutti gli automi come lui sono piene le nostre città strade case, il trionfo della morte della nostra civiltà è espressa da ogni loro singola azione.
Ma - mi raccomando - se qualcuno viene a chiedere, nessuno ha visto nulla...
tutto va comunque bene, bisogna preoccuparsi del futuro del pargolo nella società...e quello ti molla pure una fregatura gigantesca...
EliminaQuesto l'ho visto, di una potenza devastante, fa quasi paura.
RispondiEliminaè vero, è un film che fa paura perchè potrebbe quello che viene raccontato potrebbe succedere ( o è già successo ) in qualsiasi casa...
Eliminalo cerco subito...
RispondiEliminasecondo me sarà di tuo gradimento...
RispondiEliminaVisto ieri, un Haneke che lascia attoniti, come al solito.
RispondiEliminaSalve cinemaniaci! Non riesco a trovarlo nel web..voi come avete fatto?
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