Arrivano a destinazione , un posto reso praticamente invisibile da una nebbia perenne, appurano che la base è vuota e durante una perlustrazione scoprono una donna incatenata e imbavagliata, praticamente murata viva.
Sono addestratissimi per la guerra contro i narcos ma si trovano di fronte qualcosa che non avevano previsto e per cui sono impreparati.
Tagliati fuori dal resto del mondo , la tensione sale lentamente ma inesorabilmente in un crescendo inarrestabile, la donna non risponde alle domande, uno dei soldati scopre il diario del comandante della base e legge che le cose sono cominciate a precipitare appena dopo la cattura della donna.
Addirittura viene accusata di essere una strega e per quello imprigionata.
Intanto scoppia il disaccordo tra i militari, il tenente viene esautorato del comando, il sergente è morto misteriosamente dopo che si era fatto chiudere nella stanza con la donna per interrogarla. Lei è fuggita.
E' l'inzio del precipitare degli eventi.
The Squad è la pellicola d'esordio del regista colombiano Jaime Osorio Marquez. Una coproduzione tra Colombia, Argentina e Spagna girata con un budget ridotto all'osso ( 1,3 milioni di dollari) , con una decina di attori in tutto, praticamente in una sola location.
Marquez maneggia con grande perizia il mezzo espressivo facendo respirare allo spettatore la stessa atmosfera inquinata e mefitica che entra nei polmoni dei protagonisti.
E'superbo il lavoro di destabilizzazione che il regista compie mediante un uso disturbante del sonoro e la sfocatura costante degli sfondi ad opera di una nebbia maligna che confonde i contorni di tutto quello con cui viene a contatto.
Film di spettri che vengono da dentro e di paranoie causate dalla fobia dell'ignoto, narra la progressiva perdita di contatto con la realtà di questo gruppo di militari superspecializzati.
Se l'inizio poteva far presagire una risposta colombiana alla retorica di Act of Valor o a quella tenuta più a freno di Special Forces, poi il film prende la strada dell'orrore.
Un orrore impalpabile, fatto di sangue e di scritte di esorcismi sui muri, un buco nero che inghiotte anime e corpi.
The Squad si muove tra suggestioni de La cosa di Carpenter( e magari anche The Fog per via di quella nebbia che racchiude tutto ermeticamente) e la sensazione di vuoto de Il deserto dei tartari ad aspettare un nemico che non arriverà mai. Da fuori.
Perchè il nemico è già dentro di loro. Un po' come succede nel recentissimo The Divide di Xavier Gens.
Facile cogliere riferimenti all'esplosiva situazione sociale colombiana con la popolazione sotto il fuoco incrociato della guerra tra esercito e narcos ma non direi che è il tratto fondamentale del film.
In The Squad la tensione è allo spasimo coadiuvata da un senso di claustrofobia opprimente che dura per tutto il film.
Un brivido vero.
Già programmato il remake americano.
( VOTO : 7,5 / 10 )
molto interessante. grazie per la segnalazione ;)
RispondiEliminaspero che ti piaccia! è un qualcosa che entra sottopelle, mette a disagio...
RispondiEliminama tu non l'hai visto coi sottotitoli in italiano? Vero?
Eliminal'ho visto coi sottotitoli in inglese..
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaOttima dritta, me lo segno subito! :)
RispondiElimina(Quello sopra sono sempre io... ;))
eh eh sei uno e bino...., per me The Squad è stata una bella sorpresa...
RispondiEliminaOttima scelta! Bello e di grande atmosfera. La nebbia claustrofobica, la psiche dei soldati che a poco a poco si sgretola, il contagio...
RispondiEliminaNon sapevo fosse in previsione il remake americano, mannaggia...
Grazie! felice che ci sia qualcuno che lo ha visto e gradito!ho letto da qualche parte che hanno venduto già i diritti per farne un remake americano che però per il momento non è schedulato...
RispondiEliminaè un film sensazionale davvero...
RispondiEliminacontento di pensarla alla stessa maniera e bevenuto su queste pagine!
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