Altro giro, altro regalo, altro horror italiano ultra low budget.
Ma, se appena iniziato a vedere il film come nei miei peggiori incubi stava comparendo la locandina di In the market, beh , sorpresa delle sorprese, questo Bloodline non varca le soglie dell'ultrabruttezza come l'altro.
Certo non varca neanche quelle della bellezza minima , ma almeno c'è un minimo di professionalità nella qualità realizzativa , pur scontando la vistosa deficienza di budget.
O meglio diciamo che la professionalità va e viene.
Si vede che Edo Tagliavini , il regista, sa maneggiare la telecamera, ha un bel bagaglio di idee e un certo gusto per la contaminazione dei generi.
D'altro canto oltre a scontare l'economia dei mezzi a disposizione, c'è da mettere in conto anche una certa ingenuità che si traduce anche nel modo piuttosto curioso di gestire la materia narrativa.
E qui mi tocca un attimo SPOILERARE: quindi siete avvertiti.
A grandi linee la storia è quella di un serial killer detto "il chirurgo" che prima cattura le sue vittime sparando loro anestetico e poi le disseziona mentre si stanno svegliando per prendere loro il cuore.
In questo si inserisce la storia di una giornalista freelance che ha assistito da bambina all'omicidio della sorella da parte del succitato chirurgo e che ora assieme a un amico deve curare il backstage di un film porno definito "d'autore".
Fin qui tutto bene, anche la ricomparsa della sorella morta sul set che la avverte dei pericoli. Quindi siamo al serial killer e alla ghost story molto Japan style. Mi spiegate perchè dopo un'ora di film ( che dura 97 minuti per la precisione compresi titoli di testa e di coda) viene tutto buttato in caciara con la comparsa di zombi?
Va bene citare l'immaginario horror ma forse qui si sovraccarica troppo il piacere di omaggiare.
Bloodline però ispira perlomeno clemenza perchè chi lo ha realizzato non ha la spocchia di chi si crede il miglior regista sulla faccia della Terra, approccia i vari generi dal basso, citando a piene mani a partire dal campionario del thriller italiano anni '70 fino ad arrivare allo slasher americano, passando come detto per il J-horror.
Diciamo che in certi frangenti, visto l'uso della telecamera digitale , una certa libertà di cagneria concessa agli attori e dei dialoghi non esattamente all'altezza sembra quasi di trovarsi nelle scene di raccordo di un film a luci rosse ( e vien da sorridere vista l'ambientazione sul set di un porno) . Però si continua a vederlo , si avverte la familiarità di uno score musicale firmato da Claudio Simonetti , così come si apprezza il lavoro ai trucchi di Sergio Stivaletti che da bravo professionista fa sempre il suo bravo lavoro senza deludere mai.
Se In the market era indifendibile da tutti i punti di vista , in Bloodline c'è qualcosa da salvare, almeno si intravede la possibilità di fare qualcosa di decente con mezzi più adeguati.
Il problema è sempre il solito: in Italia non si rischia più col cinema di genere e si producono solo commedie che debbono guadagnare al botteghino.
La scena horror italiana è ormai relegata ad alcuni volenterosi che cercano di fare i salti mortali per realizzare prodotti che possano essere perlomeno esportati visto che in Italia il mercato è praticamente chiuso.
Bloodline non sfigura di fronte ad altre produzioni ben più blasonate . Pur avvicinandosi pericolosamente all'amatorialità per certi aspetti, riesce comunque a intrattenere con il suo curioso mix di generi.
E'comunque da difendere un cinema indipendente fatto con una passione che vada oltre la precarietà dei mezzi a disposizone.
Da qui a dire che Bloodline sia un bel film ce ne passa.
Ma in confronto a robaccia come In the Market è praticamente un capolavoro.
(VOTO : 5 + / 10 )
Non ne avevo sentito parlare benissimo, forse una chance in dvd solo perchè mi piace il genere:)
RispondiEliminanon è bello e infatti il voto è anche sopradimensionato ma perlomeno trasuda passione e Tagliavini con la telecamera non è così male...anzi a volte abusa anche di effetti, macchina a mano e altri artifici per vivacizzare la visione...
RispondiEliminaciao bradipo!!!! grazie per essere passato a trovarci speriamo di rivederti spesso sulle nostre pagine :D! intanto ti proponiamo uno scambio di link, noi abbiamo già inserito il tuo blog fra i nostri segnalati!!!! facci sapere ^^
RispondiEliminagrazie a voi di essere passate da me...anche io vi metto nel mio blogroll, sicuramente passerò di nuovo a trovarvi perchè siete molto simpatiche e rendete benissimo l'idea di quello che state vedendo e per me è una cosa importantissima!
RispondiEliminalo devo ancora vedere insieme a quello di cosimo alemà. sull'horror italiano è come sparare sulla croce rossa però almeno la passione e la tenacia va premiata... sempre che ad essere torturato non sia lo spettatore!
RispondiEliminadel resto in campo horror facciamo le cosiddette nozze coi fichi secchi. Qui si parla di un budget di 300 mila euro, qualche ideuzza c'è ma anche parecchia improvvisazione...
RispondiEliminaRagazzi,
RispondiEliminapurtroppo nel cinema indi c'è tanta presunzione, e a volte nell'indipendenza si è meno liberi che nel main stream (si dice cos'ì vero).
E la cosa non è legata ai soldi, ma neanche alle idee che anzi, quando ci sono pochi soldi ne vengono tante di più; vi assicuro che in Bloodline ho fatto salti mortali perchè l'arroganza di chi si crede un produttore non conosce limiti, e quando il film non è tuo e devi stare dentro certi paletti, è difficilòe far capire quello che poteva essere meglio dai altre scelte.
Ciò non voglio giustificare i miei errori di regia ma credo che Bloodline nel suo piccolo intrattenga e possa divertire. Non è un horro classico, non volevo lo fosse perchè non avevo gli elementi che me lo avrebbero reso possibile.
Ringrazio Bradipo per aver sottolineato la professionalità, anche se non son d'accoro su quel "minima" e sul fatto che il film non passi la decenza minima: fidatevi, senza troppe pretese, e guardano il film come omaggio agli anni '80 vi divertirete.
E per ogni questione son a vostra disposizione per parlarne.
Edo Tagliavini
Ah... magari averci avuto 300 mila euro: il set l'ho dovuto organizzare con appena 50.000euro, montati a circa 55.000, per una post produzione di almeno altri 5 mila (simonetti escluso) ;)
RispondiEliminaciao Edoardo, mi fa piacere che tu sia intervenuto nel mio modesto blog per parlare del tuo film.Probabilmente ti devo qualche risposta: il budget di 300 mila euro l'ho desunto da imdb.com e se ti avevo reso onore con un budget di 300 mila mi devo assolutamente prostrare davanti a te se hai fatto tutto con poco più di 50 mila euro.Mi sono riferito al minimo della qualità realizzativa per confrontarlo con In the market, anzi ho sottolineato che il tuo prodotto intrattiene a dovere anche se poi non ho condiviso alcune scelte di sceneaggitura( perchè hai voluto aggiungere anche gli zombi? secondo me andavi alla grande rievocando una stagione come quella dei thriller italiani anni '70 ibridandola con gli horror anni '80) e credo che qualche attore non sia proprio diciamo di livello adeguato. Ma questo naturalmente è un mio opinabilissimo parere, non ho alcuna pretesa di avere la verità in tasca...Comunque ti ho elogiato, secondo non è un film riuscito ma ad intrattenere, intrattiene....
RispondiEliminaEheheh, grazie ancora, la mia non era una critica alla tua recensione che ho trovato corretta ed elegantemente educata, cosa rara nei blog in giro pe la rete!
RispondiEliminaIntanto grazie a te per l'attenzione data al film :)
Dunque, io entro a Bloodline a progetto già iniziato, con una storia già esistente e un cast quasi chiuso: son riuscito per fortuna a mettere dentro Francesca Faiella, la protagonista, con la quale avevo già lavorato e la trovo un'ottima attrice, con una grande fotogenia... conosco i limiti di alcuni degli altri attori, che appunto non conoscevo, tutti a mio avviso ottimi come "look", ma che forse in alcuni casi dovevo imporri di più e far doppiare da altri, ma a parte i soldi che non c'erano, avrei sicuramente avuto grandi scontri con la produzione, e a film finito avrei probabilmente rischiato di perdere il montaggio del film.
Per quel che riguarda gli zombi, appunto, erano già in soggetto e nella stesura consegnatami: l'idea di un fantasman che non per aiutare la sorella in pericolo si impossessa di corpi morti mi divertiva, ma essendo questa una parte che a non tutti piace, evidentemente si poteva calibrare meglio il tutto.
Il mio obiettivo era comunque riuscire a chiudere un film con pochi soldi ma mostrando un livello di qualità alto, una sfida tecnica più che "artistica" inquanto soprattutto "mero" preofessionista che rimette in immagini una storia passatagli.
Ovvio che ho rielaborato lo script di partenza, e cercato di migliorare le cose esistenti: ho aggiunto tutto lo sviluppo del fantasma della prima parte (in origine solo abbozzato)e scenograficamente l'idea del labirinto, e provato a farcire tutto con ironia...
Soprattutto, e mi fa piacere che tu lo habbia evidenziato, l'approcio al film è stato di umiltà, senza aver presunzioni di sorta: appunto, provare a chiudere un film che, difetti a parte, riuscisse a divertire o per lo meno intrattenere :)
E' buffo: il cinema INDI e a volte meno libero del main stream :)
Grazie ancora e riepto, per qualsiasi altra questione è per me un piacere parlarne
Guarda Edo mi interessa molto continuare a parlare di Bloodline e del tuo lavoro. Sei veramente molto simpatico e alla mano. Continuare a parlarne in sede di commento però mi sembra riduttivo e vorrei fare qualcosa che sicuramente ti garberà perchè ti permetterà di parlare più diffusamente del tuo film e del tuo lavoro. Perchè non mi contatti in privato , così ti dico che cosa avrei intenzione di fare( sempre se tu sei d'accordo, naturalmente). La mia mail è landru@live.it.
RispondiEliminaGrazie per gli apprezzamenti alla mia recensione per adesso. Spero si sentirti presto!
Con grandissimo piacere :)
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