Film basato su una storia vera che narra di come fu inventato l'attuale miglior amico elettrico della donna, che soppiantò quelli non elettrici che nell'ordine erano diamanti, gatti, cani e uomini.
Uno spunto che sarebbe stato ottimo per una commediaccia italiana anni '70, quelle con Alvaro Vitali, Lino Banfi prima maniera e con il compianto Renzo Montagnani nelle mani giuste diventa invece qualcosa di molto più raffinato che abiura dall'umorismo da caserma per raccontare una vicenda di sesso (buffo per come viene usato nei momenti più esilaranti del film ) e di rivoluzione sociale.
Hysteria è infatti un divertente e divertito apologo protofemminista ambientato in un Inghilterra vittoriana ancora preda di intollerabili diseguaglianze sociali , vuoi che esse siano legate ai diritti negati alle donne, vuoi che siano esemplificate dalla distanza che intercorre tra chi vive nell'opulenza più sfrenata e chi non riesce a procurarsi abitualmente pranzo e cena.
In un mondo della medicina in cui ancora non si conoscono bene i germi e le regole dell'asepsi, pieno più di stregoni che di dottori, si aggira un giovane medico idealista che si sente investito da una missione dopo aver fatto il giuramento d'Ippocrate.
Peccato per lui che la sua voglia di fare cozzi con le vecchie teorie dei baroni della medicina di quel tempo. Così si ritrova a cambiare posto di lavoro quasi come si cambia i calzini.
A questo punto l'occasione della vita , il colpo di fortuna che può risollevare definitivamente.
Il giovanotto, interpretato da Hugh Dancy faccia da bravo ragazzo buona un po' per tutte le occasioni, diventa l'allievo di quel vecchio marpione di Johnatahan Pryce che del ravanamento delle parti basse di vecchie matrone insoddisfatte ( ma lui da medico ha fatto diagnosi incontroveritbile di isteria o meglio di Hysteria) ha fatto un'arte. Decisamente esilaranti le prime "visite" sul nuovo posto di lavoro così come fanno venire quasi le lacrime agli occhi dal ridere le spiegazioni della fisiologia femminile, ancora in larga parte sconosciuta e di quegli stati che il vecchio ravanatore chiama "parossismi".
Il successo del giovane medico volenteroso è immediato, anzi qualcosa in più visto che il principale gli consegna una delle sue figlie e il futuro dell'attività su un piatto d'argento.
Ma naturalmente le complicazioni arriveranno, tante e anche in fretta. A cominciare da un noioso infortunio alla mano deputata al trattamento che accusa ben presto sintomi di stress da troppo uso.
Ecco che allora l'amico tecnoentusiasta del giovane medico gli viene casualmente in soccorso facendogli vedere il suo nuovo congegno senza sapere che gli cambierà la vita.
Hysteria usa la storia dell'invenzione del primo vibratore elettrico ( a proposito se interessa durante i titoli di coda c'è un'interessante galleria fotografica che mostra l'evoluzione dello strumento negli anni) per descrivere un mondo in fermento nascosto sotto l'inappuntabile facciata vittoriana .
Tra humour e commedia sentimentale , con un manipolo di attori tutti a proprio agio nei rispettivi ruoli ( tra cui un'inedita versione barbuta di un redivivo Rupert Everett ),Hysteria è una commedia tipicamente inglese, con dei bei dialoghi e ricostruzioni d'epoca che appagano l'occhio anche se ben lontane dallo sfarzo della grossa produzione.
E comunque la storia di come venne inventato il vibratore a partire da uno spolverino elettrico era parecchio sfiziosa da raccontare.
Sorvolando su un finale votato all'eccesso di melassa, Hysteria è un divertissment intelligente in cui le risate si accompagnano a una descrizione puntuale dei diritti negati alle donne durante un'epoca così "illuminata" e "felice" per la terra d'Albione e per i suoi sudditi.
Se così si può dire.
( VOTO : 7 / 10 )
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