I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 4 dicembre 2013

We are what we are ( 2013 )

Appena fuori da un paesino immerso nei boschi del Delaware vivono i Parker , una famiglia molto riservata. Durante un nubifragio muore in circostanze tragiche Mrs Parker e l'alluvione derivata dalle piogge porta alla superficie resti che sembrano umani. La tragedia che ha colpito i Parker costringe le giovani figlie Iris e Rose ad assumersi responsabilità che non si erano mai assunte prima perchè il padre Frank sembra come svuotato. Intanto la polizia indaga sui resti rinvenuti , Mr Parker si comporta in modo sempre più strano e alla fine viene fuori il segreto da tanti anni custodito , una specie di rito ancestrale che i Parker si portano dietro da un paio di secoli....
Devo ammettere che sono un discreto fan di Jim Mickle, autore assieme al suo sodale di sempre Nick Damici di due piccoli gioiellini horror indipendenti come Mulberry street ( di cui abbiamo parlato qui ) e Stake land ( di cui abbiamo parlato qua ).
Qui i due amiconi rielaborano profondamente, stando a quanto ho letto,  il film messicano di Jorge Michel Grau Somos lo que hay (che non ho visto ) e creano un inquietante apologo sui mostri che si nascondono nel profondo della provincia americana.
Attraversato da una pioggia praticamente perenne la storia dei Parker si dipana lentamente e meticolosamente mettendo alla luce gradualmente tutto l'orrore che vien celato dietro una facciata di famiglia rispettabile e timorata di Dio.
Se da una parte viene dato rilievo all'inchiesta da parte del dottore del paese sui resti umani che stanno venendo alla luce con l'alluvione ( e già ritrovare resti umani sminuzzati è abbastanza horror ), l'orrore vero si nasconde nelle segrete della casa dei Parker guidati da un patriarca  vistosamente fuori dal suo tempo e che si dimostra ogni minuto di più prigioniero di indicibili riti ancestrali che verranno svelati durante il film ( e che facendo acrobazie sto cercando di non svelare per godersi appieno la visione senza fastidiosi spoiler).
Fotografato benissimo con una luce metallica e spettrale allo stesso tempo, We are what we are è un notevole esempio di gotico americano in cui conta più l'atmosfera costruita minuziosamente che l'efferatezza che comunque non viene lesinata in un finale al calor bianco e in altre sequenze durante la seconda parte del film.
Se Mr Parker non ha nessun interesse ad adeguarsi al presente ( vedere anche il rito per la cena e gli abiti ottocenteschi che indossa e che fa indossare ai suoi figli) è interessante notare il conflitto che vede
protagoniste le giovani Iris e Rose poco più che adolescenti nel fiore degli anni e che vogliono vivere una vita normale, da ragazze figlie del proprio tempo, svincolandosi dall'anacronismo dei riti che inculca loro il padre.
E siccome, noi siamo ciò che siamo, anche loro dimostreranno la loro duplice natura, prigioniere dei rituali familiari vecchi di due secoli eppure proiettate al futuro.
Per rendere credibile una pellicola del genere è fondamentale il lavoro degli attori e qui fanno tutti un lavoro degno di menzione: da Bill Sage che rende molto credibile la figura inquietante di Frank Parker, patriarca prigioniero del passato, a Michael Parks nei panni del dottore , passando per una Kelly Mc Gillis sempre più irriconoscibile e arrivando alle vere protagoniste della pellicola, Ambyr Childers ( bellissima)  e Julia Garner che hanno l'ambiguità giusta per sostenere una parte di questo tipo.
La locandina ricorda parecchio quella di Stoker di Chan Wook Park e anche il film lo fa in un certo senso, spingendosi però molto oltre e non lasciando la stessa sensazione di incubo estetizzante lasciata dal film del fenomenale regista coreano.
Presentato al Sundance e al Sitges di quest'anno, We are what we are è uno slowburner che brucia a fuoco lento, lentissimo ma poi la fiammata arriva...caz..pita se arriva!!!!
Perchè siamo veramente ciò che siamo....

( VOTO : 7 + / 10 ) 

We Are What We Are (2013) on IMDb

6 commenti:

  1. Speriamo allora che non sia un fuoco di paglia come Stoker: intanto me lo segno, in fondo Stake land non mi era dispiaciuto.

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    1. secondo me è meglio di Stoker , Mickle mi sta entrando nel cuore...

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  2. Mi era piaciuto molto Mulberry Street, invece Stake Land mi è sembrato abbastanza inutile, quindi questo mi incuriosiva ma anche no, mi sa che stasera lo provo :)

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    1. Mulberry Street secondo me è un gioiellino ma mi era piaciuto anche Stake land...guardalo e poi mi dirai...

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  3. Jim Mickle è davvero notevole come regista, Stake Land resta il suo top per ora, ma anche mulberry è bello.
    Questo si è interessante, ma effettivamente è molto lento, cioè accade tutto l'ultima mezz ora, mezz'ora da urlo, ma il problema è l'ora che ce prima XD.
    Cmq si merita senza dubbio una visione

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    1. eh eh tu e Simone avete pareri opposti, anche io penso che Mulberry street sia il suo film migliore...stranamente non mi sono annoiato, in fondo per me più che un horror è un gotico e quella costruzione di atmosfera ha il suo perchè...

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