David Sumner, sceneggiatore losangelino, torna con la moglie Amy, attrice conosciuta sul set della sit com in cui lavoravano assieme, al paese natio di lei, nel profondo sud degli Stati Uniti . Hanno una casa isolata e per lui è un posto perfetto per scrivere la sua nuova sceneggiatura incentrata sulla battaglia di Stalingrado. Assumono dei manovali locali ( tra cui un focoso ex della moglie) per sistemare il tetto del granaio ma le cose non vanno come previsto. David è un corpo estraneo e la conflittualità verso di lui aumenta giorno per giorno.
Finchè un incidente in cui sono involontariamente coinvolti scatenerà la violenza assoluta.
Straw dogs-Cani di paglia è il remake di un film che ho amato e amo tuttora moltissimo, Cane di paglia ( stesso titolo in originale che in italiano chissà perchè è stato tradotto al singolare) del mio adoratissimo Sam Peckinpah, film di cui possiedo il dvd e che ogni tanto rimetto nel lettore per riconciliarmi col grande cinema. E quindi partiamo male.
E' diretto da Rod Lurie, ex critico cinematografico di grido che poi è passato dall'altra parte della barricata per realizzare cinema e televisione. E anche questo non depone a favore perchè un regista di questa estrazione non attira certo le mie simpatie, ha sempre quell'aria un po' da raccomandato che non ha fatto la gavetta come tutti gli altri.
Vedendo la locandina del film si nota anche che è ricalcata carta carbone su quella originale con il solo accorgimento di sostituire il faccione di James Marsden a quello di Dustin Hoffman. Quindi peggio di così non si può partire.
Altra cosa da notare è che l'ambientazione inglese rurale che era un personaggio aggiunto nel film di Peckinpah è sostituita dal profondo sud degli Stati Uniti che sarà bello e tutto ma non regge minimamente il confronto.
Aggiungiamo anche che James Marsden è messo piuttosto bene fisicamente, certo antropometricamente meno dotato dei suoi contendenti ma sicuramente di un'altra taglia fisica rispetto al brevilineo Hoffman che solo a vederlo diresti che non sarebbe stato capace di fare male a una mosca. E anche questo è un punto a sfavore perchè nel primo il corto circuito di violenza cieca che veniva creato traeva linfa vitale dall'aspetto inoffensivo di Hoffman, mentre Marsden non sembra così inoffensivo.
E per finire parliamo pure delle protagoniste femminili: se Susan George aveva dalla sua un erotismo forse anche inconsapevole, Kate Bosworth sa benissimo di essere una bomba sexy e non lo nasconde risultando un oggetto del desiderio conclamato a differenza della malizia un po' ingenua che animava l'altra.
E la sequenza dello stupro è molto più soft in questa nuova versione che non in quella di Peckinpah che all'epoca ebbe molti problemi con la censura. E questo sorprende perchè oggi l'asticella del mostrabile è molto più alta di quello che era nell'anno di grazia 1971.
Quindi sembra che con questo remake andiamo male, malissimo anzi...eppure...
Straw dogs-Cani di paglia del 2011 non è così brutto come sembra: Rod Lurie sa benissimo che non può confrontarsi con l'originale e pur rispettandone lo script cerca di fare qualcosa altro con una costruzione drammaturgica in crescendo che per uno spettatore " vergine" ( cioè che non ha visto l'altro) può risultare gradita.
Il film è recitato in maniera più che decente( fa macchia il personaggio recitato da un irriconoscibile , almeno all'inizio James Woods, talmente sovraccarico da essere caricaturale) e viene inoculato di tutta una serie di suggestioni che forse non appartenevano all'altro: se l'intellettuale è una sorta di femminuccia agli occhi dei buzzurri locali solo perchè sa articolare due parole e magari ha una cognizione seppur vaga delle buone maniere, il rapporto che i ragazzi locali hanno con Amy è piuttosto controverso. Lei è fuggita da quel posto ( uno dei personaggi dice che fin da piccola conosceva tutti gli orari degli autobus per andare via ) , ha avuto successo, è diventata famosa. E loro sono rimasti lì, a ingozzarsi di birra a vedere la partita della locale squadra di football il venerdì sera e a ritrovarsi la domenica mattina tutti in chiesa e magari ci scappa anche una benedizione collettiva insieme a quella data dal prete all'intero parco giocatori.
Amy diventa un qualcosa su cui vendicarsi, su cui rivalersi proprio perchè lei è arrivata dove loro non arriveranno mai.
E la profonda provincia del sud americano, quella nei dintorni del fiume Mississippi, non ci fa affatto una bella figura dipinta come un coacervo di razzisti e di gente che conosce unicamente la giustizia fai da te, meglio se amministrata secondo la sempiterna legge del taglione.
Straw dogs-Cani di paglia è in fondo di qualità accettabile ma ne esce irrimediabilmente con le ossa rotte da qualsiasi confronto fatto con l'originale.Quindi l'avvertenza per l'uso è quella di non fare troppi paragoni.
Ecco perchè cerca di svicolare per altri lidi.
Fatta la tara al suo essere sostanzialmente superfluo non è un remake così pedestre.
( VOTO : 5,5 / 10 )
fanculo ai remake dimmerda!
RispondiEliminaeppure ti assicuro che poteva essere peggio...
EliminaAnche volendo non riuscirei mai a sostituire la faccia di Hoffman con quella di nessun altro.
RispondiEliminaanche per me è così ma a livello di marketing hanno pensato che riprodurre anche la stessa locandina fosse la cosa migliore. Boh!
EliminaRemake passabile, ma ovviamente inferiore al gran film di Peckinpah
RispondiEliminaSinceramente credevo molto peggio...certo l'altro è nel firmamento dei capolavori...
EliminaViene naturale, però fare paragoni con l'originale, soprattutto se è un film mito come Cane di paglia. E anche con il protagonista, il grandissimo Dustin Hoffman. Una operazione senza senso!
RispondiEliminaviene naturale si, impossibile che non sia così...eppure il film non è una cosa pedestre come mi aspettavo. Il problema è che l'altro è un capolavoro inarrivabile...
Elimina"Cane di paglia" è uno dei miei film preferiti. Non ho ancora avuto il coraggio di vedere questo...
RispondiEliminaè anche uno dei miei preferiti ma questo l'ho voluto vedere perchè la curiosità è bradipa!
EliminaSì, ma qui un confronto col film di Peckinpah non bisogna proprio neanche farlo. Non si dovrebbe neanche porre come operazione critica, poichè Peckinpah è un maestro non paragonabile. Rod Lurie in questo film è molto onesto intellettualmente, da questo punto di vista: dirige un film di buon impianto drammatico e drammaturgico senza voler imitare nè omaggiare in modo compiacente il maestro. Questo film è una sorta di buon esempio di esercizio cinematografico a mio avviso ben riuscito, soprattutto nel tratteggiare l'ottusità dei "cattivi ragazzi" cresciuti dalla comunità dove son nati.
RispondiEliminaamo il film di Peckinpah che per me è un intoccabile ma questo l'ho voluto vedere proprio sulla scorta della tua recensione. Il confronto viene naturale anche perchè Lurie rilegge il film di Peckinpah con buona mano ma è come se si scontrasse con un muro che non scalfisce neanche. Detto questo però sono uscito dalla visione abbastanza soddisfatto perchè è molto meglio di quello che avevo previsto....
EliminaConcordo con te. L'altro è un capolavoro, questo ha molte lacune commerciali ma, nel complesso, soddisfa più di quanto ci si potesse aspettare.
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