I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

martedì 2 ottobre 2012

Monsieur Lazhar ( 2011 )

Dopo il suicidio in classe di una delle maestre, la preside decide di assumere come docente un immigrato algerino, Bachir Lazhar, che ha appena ottenuto , a suo dire, la cittadinanza canadese e che si è presentato spontaneamente per ottenere quel posto appena lasciato vacante.
Questa sua determinazione nell'ottenere la cattedra all'inizio lo fa apparire quasi come un avvoltoio senza sentimenti che vuole sfruttare a suo vantaggio le disgrazie altrui. Ma non è così.
Monsieur Lazhar ha dei metodi didattici forse sorpassati per la modernissima scuola canadese ma con la sua umanità riuscirà a conquistare i suoi alunni aiutandoli nella difficile elaborazione di un evento luttuoso che li ha toccati così da vicino.
Il film di Philippe Falardeau ( una carriera già costellata di importanti premi e nominations ) oltre a questo racconta molte altre cose: dal passato doloroso di Lazhar che è costretto a rivivere il suo dolore per aver perso moglie e figli in Algeria e che sta combattendo per ottenere lo status di rifugiato politico, alla sua perplessità per una scuola che non permette di educare i bambini ma solo di imbottirli di nozioni, dal rifiuto cieco degli adulti di parlare di quello che è successo nella scuola, alla maturità dei bambini che grazie al loro nuovo, stralunato , professore , riusciranno a superare un trauma così violento. Fino a toccare tangenzialmente il tema del razzismo strisciante che si percepisce tra le righe.
Se Monsieur Lazhar parte come un confronto tra culture diversissime tra loro, ben presto diventa una sorta di confronto tra un mondo popolato di adulti confusi e uno di bambini che invece si dimostrano ben più maturi della loro età e di chi dovrebbe educarli.
Non sono adulti che ritornano a essere bambini , è l'esatto contrario. E' la nuova generazione che si dimostra molto più matura.
Nel mondo caotico in cui viviamo, quindi,  la figura dell'educatore assume importanza fondamentale.
I maestri di oggi sono educatori? O sono solo contenitori di sterili nozioni da inculcare a forza nella mente dei loro alunni?
Che scuola è quella in cui non puoi neanche pensare a un gesto affettuoso come un abbraccio perchè è vietato ogni contatto con i bambini?
Bachir Lazhar è la cartina di tornasole attraverso cui guardare il mondo della scuola di oggi: un tipo originale, assolutamente fuori sincrono rispetto al mondo che lo circonda ma capace di entrare facilmente nel cuore dei suoi alunni che in breve cominceranno ad amarlo e a superare il suicidio della loro maestra proprio perchè lui sarà l'unico ad aiutarli in questa fase.
E in questo c'è la profonda differenza con gli altri maestri che invece nascondono la testa sotto la sabbia ( o meglio sotto la neve visto che siamo nella fredda e innevata Montreal ), trincerandosi dietro psicologi , evitando di parlare di ciò che è successo e cercando di impedire di farlo anche a Lazhar .
Ma non lo possono fare perchè il processo di elaborazione del lutto da parte degli alunni procede di pari passo con quello che sta vivendo lui stesso.
Lui insegna ai suoi scolari come ritornare alla vita normale proprio perchè anche lui deve essere educato al ritorno alla normalità.
Una normalità senza la propria famiglia, fatta di solitudine, si spera temporanea, in un Paese nuovo lontanissimo geograficamente, climaticamente e culturalmente dalla sua natia Algeria.
Monsieur Lazhar è un film di una semplicità disarmante ma è questa la sua arma vincente. Tocca le corde emotive giuste senza retorica.
Dopo Detachment un altro grande film sulla scuola , stavolta proveniente dal Canada.
Quasi un attimo fuggente per dodicenni.

( VOTO : 8,5 / 10 )  Monsieur Lazhar (2011) on IMDb

13 commenti:

  1. Già mi ispirava parecchio, dopo questa recensione sono ancora più spinta a volerlo vedere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. veramente una bella scoperta questo piccolo grande film! Per me è assolutamente da vedere!

      Elimina
  2. Film veramente toccante. Assurdamente snobbato o trattato con sufficienza da una certa critica puzzona, forse per la sua (apparente) semplicità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. noi la critica puzzona la snobbiamo, a noi basta emozionarsi davanti a un film e questo assolve perfettamente al suo compito. Regala emozioni e belle sensazioni!

      Elimina
  3. Film davvero toccante che ho apprezzato decisamente più del da me odiatissimo Detachment.
    Dici bene quando lo paragoni a L'attimo fuggente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ne avevamo già parlato nella tua recensione. Lazhar e il professore de l'Attimo fuggente sono personaggi antitetici ma entrano ambedue nel cuore!

      Elimina
  4. due mondi che non si toccano, quello freddo, distante ed efficiente in confronto a un modo caldo, "mediterraneo", col rischio di un abbraccio e di un contatto fra i corpi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è vero, Monsieur Lazhar è un continuo confronto tra due mondi diversissimi ma senza nessuna pretesa di far prevalere l'uno sull'altro. E' bella la convivenza tra culture differenti....

      Elimina
  5. pensa che me lo sono perso...
    un vero peccato, perché sembra essere una piccola perla da trattenere

    RispondiElimina
  6. lo puoi recuperare facilmente, è un piccolo gioiello assolutamente da vedere!

    RispondiElimina
  7. Dunque anche lei, Monsieur Bradipo, considera questo film un gioiellino, benissimo. Lo vado a vedere allora, deciso ;)

    RispondiElimina
  8. vada tranquillo, Monsieur Defezionario, non rimarrà deluso ma poi mi faccia sapere:-)

    RispondiElimina
  9. Ah, vedo che qui si sono riuniti tutti gli estimatori, sono contento...
    il film è molto buono e concordo con tutto quello che hai scritto.
    Ma emozionalmente non mi ha preso quasi mai e con me è davvero difficile.
    Però bradipo Bashir sarà anche un professore atipico e pieno di qualità ma non è un grande professore.
    Tutte le scene in cui invidia lo straordinario rapporto, il metodo e l'entusiasmo che vivono i bambini in una classe di una collega gli fanno capire che alla fine il suo modo di insegnare sarà sì poco ortodosso ma comunque "vecchio" e poco stimolante.
    Riguardo il fatto che poi sia l'unico ad affrontare de visu il lutto e la morte della maestra è vero, è qui che spicca.

    RispondiElimina