Feast 3 - The Happy Finish è la degna conclusione del banchetto di sangue, fegatini e frattaglie varie cominciato qualche anno prima col primo Feast.
Comincia esattamente dove finisce il secondo ( la cui visione è propedeutica perchè altrimenti nonostante una specie di riassunto condensato in pochissimi della puntata precedente si rischia di non capire tutto ) con i superstiti male in arnese che cercano di fuggire dalla città fantasma in cui sono capitati.
Lungo tutto il film verranno in soccorso diversi eroi senza macchia e senza paura ( vabbè si fa per dire ) che avranno la sinistra tendenza a sparire nei modi più dolorosi dopo pochi minuti di film.
Abbiamo un Eroe coi bicipiti a mappamondo e che sputa sentenze in automatico col suo savoir faire da bullo che si becca una pallottola in fronte partita per sbaglio , un profeta con qualche problema di udito che allontana i mostri ( e poi si scoprirà il perchè appena prima che lo fanno a spezzatino), un karateka di nome Jean Claude Segal ( e già qui scrosciano gli applausi) a cui in men che non si dica strapperanno entrambe le braccia ( il secondo braccio partirà per un tentativo di cauterizzare con la polvere da sparo le ferite ad opera del vecchio barista , un trucco ripreso da Rambo 3 come dice lui e che si risolve in un disastro ).
E poi altre extravaganze in serie come una sodomizzazione di uno dei protagonisti ad opera di uno dei mostri con fecondazione ( !) e parto ( !! ) di mostro in un batter d'occhio, l'incontro nelle fogne con degli zombie dal vomito che fa più danni della soda caustica e che hanno fame di carne umana e di sangue, un mostro che si divora la testa di una donna e poi la evacua dal retto in tempo reale ( tutto inquadrato nella prospettiva migliore per vedere tutto ).
Come gli altri due film questo è il classico horror in cui lo schifometro impazza ma si riesce nonostante tutto a far sorridere. E' tutto eccessivo, tutto sparato in faccia allo spettatore per evocare ribrezzo più che paura.
Probabilmente Gulager ha nella sua cameretta appesa la gigantografia della locandina di Bad Taste e de Gli Schizzacervelli o una statua equestre di Peter Jackson perchè questo cinema è un festival dell'escremento e del liquido organico come quello dei primi film del maestro neozelandese.
Fatti per ridere.
Nel finale si arriva a vette di assurdità quasi poetiche, mai visto niente del genere.
Siamo più o meno agli stessi livelli di Feast 2 con una maggiore attenzione alla fotografia e alla colonna sonora ( che nel capitolo precedente ma anche nel primo film sembrava inserita abbastanza a casaccio ). Dal capostipite della saga vengono riprese quelle schede in stop frame che introducevano in maniera comica tutti i personaggi.
Anche i mostri sembrano realizzati meglio , in maniera meno economica.
Il montaggio nelle scene più concitate è come al solito frastornante, sembra fatto apposta per far perdere la bussola allo spettatore e magari anche per nascondere qualche magagna realizzativa.
Comunque anche se la saga di Feast non passerà alla storia del genere , il divertimento è assicurato.
Basta avere lo stomaco foderato di cemento.
Da dentro.
( VOTO : 6 + / 10 )
oddio ora sono curioso di vedere una statua equestre di peter jackson e temo di volerne anche una -.-
RispondiEliminaanche io anche io ! devo cercarla su internet!
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