I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 21 gennaio 2015

Big Eyes ( 2014 )

Margaret conosce il fascinoso Walter Keane, sedicente pittore e decide di sposarlo in seconde nozze. Keane è pittore mediocre e quando si accorge che i quadri della moglie ( bimbi trovatelli dipinti con tinte accese e occhi smodatamente grandi oltre ogni ragionevole proporzione) hanno molto più successo dei suoi non esita ad appropriarsi della loro paternità visto che tra la fine degli anni '50 e gli inizi degli anni '60 l'arte femminile era poco o nulla considerata.
E su questa frode Keane costruisce un vero e proprio impero fino a che Margaret si stanca e divorzia portandolo in tribunale per risolvere la questione della paternità dei quadri.
Il giudice dispone come prova definitiva che i due dipingano un quadro davanti a lui nell'aula di giustizia.
Margaret termina il suo in meno di un'ora, Walter non comincerà nemmeno accusando dolori a una spalla.
E perde la causa...
Proprio ieri , parlando de La teoria del tutto , mi chiedevo il perché di cotanto affollamento di biopic negli ultimi tempi.
Calo di ispirazione o la realtà che supera sempre la più fervida delle immaginazioni?
Big Eyes non ci fornisce questa risposta o meglio ce ne elargisce una terza su  un piatto d'argento: e se fosse semplicemente una bella storia da raccontare?
Tim Burton per la seconda volta si cimenta nel genere e visto che la prima volta fece praticamente un capolavoro, Ed Wood, uno dei suoi film migliori, perché non dargli credito nonostante il suo recente periodo di appannamento artistico?
Faccio bene a dare fiducia ancora a Burton?
La risposta è ni: Big Eyes formalmente non è un brutto film ma ha poco della magia del cinema di Burton che fu.
Molto meglio di alcuni suoi recenti passi falsi ma si fa fatica a riconoscere l'autore in questo film.
O meglio si vede solo a sprazzi.
Si vede nella primissima inquadratura del film, quel vialetto con case e macchine color pastello, un cielo azzurrissimo e prati ordinati verdissimi  che quasi fanno sentire l'odore di erba appena tagliata ( come in Edward Mani di Forbice), oppure quando si vede Margaret all'interno della soffitta, nascosta agli occhi di tutti mentre è intenta a creare la sua arte in una dimensione sospesa tra il reale e il favolistico, oppure anche quando con la figlia nottetempo fugge via con la macchina in un viaggio verso una nuova vita e una nuova consapevolezza.
E hanno molto di burtoniano anche i veri quadri di Margaret Keane, quei bambini con gli occhi grandissimi che hanno il physique du role dei freaks tanto cari al regista, perennemente in bilico tra l'inquietante ( il quadro appeso alla scuola) e  il kitsch.
Hanno poco di burtoniano invece le schermaglie tra i coniugi e quel processo nel finale del film che sono molto, troppo convenzionali nel volersi avvicinare alla farsa.
Altra cosa che stupisce è la direzione degli attori: mentre Amy Adams è molto misurata, si fa fatica a riconoscere in una donna mortificata nei suoi tailleurs dai colori improbabili la stessa attrice che l'anno scorso andava in giro con scollature vertiginose in American Hustle, Christoph Waltz è lasciato a gigioneggiare senza ritegno e lasciato senza il minimo freno il buon Christoph non è un bel vedere.
Big Eyes a ben vedere è la storia di una delle prime pioniere del femminismo in un America ancora maschilista, la storia di un American Dream finalmente virato al femminile.
Bella storia ma forse ci sarebbe voluto un po' più di coraggio nel raccontarla.
Coraggio che da un autore come Burton era più che lecito aspettarsi.
O forse ha voluto semplicemente nascondersi dentro al film in segno di rispetto per la vera Margaret Keane, di cui è amico da tempi non sospetti.
E anche collezionista della sua arte.

PERCHE' SI : una bella storia tra amore e frode mediatica, Amy Adams intensa e misurata, sprazzi d bel cinema del Burton che fu
PERCHE' NO : biopic troppo convenzionale, poco coraggio in una narrazione circostanziata ma priva di slanci, Christoph Waltz lasciato a gigioneggiare senza ritegno...

( VOTO : 6,5 / 10 )

 Big Eyes (2014) on IMDb

22 commenti:

  1. L'irritante Christoph nel suo eccessivarsi mi ha rovinato anche le eventuali pochissime cose buone del film. Bocciato.

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    1. anche per me bocciatissimo nel suo istrionismo senza controllo...

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  2. Concordo anche con il sei e mezzo, guarda. A me non è dispiaciuto, ma Burton era piuttosto assente e la storia non scatena l'empatia che potrebbe scatenare... Bravi gli attori, ma comunque non eccelsi. Waltz si fa detestare, con il suo fare da cattivone Disney, ma mi ha divertito nell'ultima parte, al processo. Era completamente libero, senza freni, ma pure senza direzione. Come scrivevo a Marco, assente il regista, almeno gli attori comandano a modo loro... La Adams, al contrario, naturale e trattenutissima, secondo me il Golden Globe non se lo meritava. Potevano darlo alla Emily Blunt di Into the woods: nonostante il film non mi sia piaciuto troppo, lei è brava brava.

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    1. sinceramente neanche a me è dispiaciuto perché altrimenti non lo avrei elevato sopra la sufficienza, anche secondo me la performance di Amy Adams è buona ma non al punto di vincere un Golden Globe, mentre Waltz l'ho proprio detestato...

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  3. Bella storia, ma il big assente del film, oltre a Tim Burton, è pure il Cinema.

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    1. secondo me meglio che nelle ultime prove ma non sembra più Tim Burton...

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  4. mmm... Non sopporto né i biopic né Tim Burton (vi prego, non lapidatemi), quindi dubito lo vedrò. Ma bella recensione, come sempre :D

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    1. tranquillo, qui non ti lapida nessuno...e grazie per il complimento!

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  5. La scena del processo, con Waltz che gigioneggia a tutto spiano e si interroga da solo mi ha messo in imbarazzo.
    Però qualcosina di buono c'è, in questo film. Forse è proprio il desiderio di Burton di affrancarsi dal suo marchio di fabbrica, ormai diventato di maniera, a non farmelo bocciare del tutto.

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    1. la pensiamo alla stessa maniera, qualcosa di buono c'è, sicuramente non Waltz

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  6. Sinceramente non c'è molto che mi abbia attratto in questo film e la cosa mi dispiace, data la bellezza della vicenda avrebbe meritato una realizzazione migliore.

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  7. Uff... vabbeh, io lo voglio vedere lo stesso.

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  8. questo no, ma Ed Wood lo metto in lista

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  9. Uh 6.5, pensavo molto peggio, la voglia di vederlo è un pelino salita...

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    1. eh eh anche io pensavo peggio ma qualcosina di buono c'è...

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  10. Temo una pioggia di bottigliate, speriamo di non restare troppo delusi.

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  11. Ah, io Waltz l'ho comunque adorato. E il film mi è piaciuto molto, con o senza Burton :)

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  12. Come ho già detto altrove, con estremo ritardo, un film senza infamia né lode, però troppo massacrato in giro. Alla fine si lascia vedere e non chiede di essere preso troppo sul serio.

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