I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 8 settembre 2012

The Faceless - Autotheism ( Sumerian records , 2012 )

Quanto sono brutti i pregiudizi.
Fino a un secondo prima che mettessi nel lettore questo dischetto etichettato nelle maniere più fantasiose, il pensiero che mi frullava per la testa era che dopo tanti anni ritenevo impossibile ( o quasi ) ascoltare qualcosa di veramente nuovo nel campo del death metal.
E dopo un minuto e mezzo che ascoltavo già mi ero rimangiato tutto.
Perchè Autotheism è qualcosa di veramente inaudito, musica estrema senza compromessi, 42 minuti di dischetto con l'unico difetto che ti sembrano veramente troppo pochi.
Perchè alla fine dell'ascolto ti vien voglia subito di rimettere il disco daccapo.
Che musica fanno i The Faceless? Beh, fino al disco scorso avrei detto un death metal ultratecnico e brutale, veloce e chirurgico.
Autotheism, terzo disco di questi giovani americani è invece pressochè impossibile da etichettare. Molti hanno chiamato la loro musica progressive death metal ma è veramente riduttivo dare un nome alla loro proposta.
Del resto io stesso non saprei come chiamare una creatura che mi fa venire in mente i Death ( probabilmente il chitarrista e responsabile della clean vocals Michael Keene ha appeso in cameretta il poster del mai abbastanza compianto Chuck Schuldiner) o altre leggende del death metal americano come Nile, Immolation o Suffocation,  Tiamat ( la prima parte della minisuite Autotheism divisa in tre movimenti Create-Emancipate-Deconsecrate),  Cynic ,  Atheist , addirittura Sopor Aeternus ( un breve frammento folk in cui le vocals sembrano replicare quelle stralunate di Anna Varney), Kamelot o anche King Crimson ( sarà una mia associazione mentale empirica ma il primo minuto e mezzo dell'ultimo pezzo In Solitude mi ha riportato alla mente Moonchild tratto da In the Name of the crimson king).
Il riffing di Keane è portentoso , il growl massiccio e incazzato come pochi, la produzione cristallina ( anche se io avrei preferito qualcosa in più dal suono delle chitarre)  e c'è un'inconsueta competenza nelle clean vocals, la vera novità nel sound dei The Faceless, che sono ad opera di Keane stesso.
Autotheism è una piccola perla di musica estrema nel concetto prima che nella forma, blast beats si alternano ad improvvise aperture melodiche che tolgono letteralmente il fiato, le tastiere rendono più corposo un suono terremotante di suo e addirittura c'è anche la presenza di un sassofono ( stile Ihsahn , ex mastermind dei blacksters Emperor che probabilmente ha il copyright ).
Le varie anime si fondono nello stesso brano regalando una musica che cambia pelle continuamente dicendo qualcosa di veramente nuovo nella scena death metal del 2012.
Di sicuro non ci si stanca a stare dietro a tutte le finezze che man mano compaiono in questo disco a ogni ascolto.
Autotheism è una piccola perla da non lasciarsi sfuggire.

( VOTO : 8,5 / 10 ) 

2 commenti:

  1. Faccio un po' fatica ad avvicinarmi alle robe ultratecniche estreme, soprattutte se americane -per dirti, io il brutal dei Nile e simili non riesco proprio ad assimilarlo e mi annoio dopo due secondi. Però citi i Death e Ihsahn e insomma, un po' di curiosità mi è venuta :)

    RispondiElimina
  2. Qui vai assolutamente tranquillo, Simone! Questo disco vale veramente, è molto vario, ha brani validi molto diversi tra loro e con un occhio, anzi un orecchio alla melodia. Death è il riferimento più immediato poi c'è un po' di tutto, dal blast beat alla Nile( ma assolutamente non protratto per tutto il brano) al sassofono stile Ihsahn( in un solo brano). Ascoltalo e poi dimmi!Considera che anche io ho cominciato ad ascoltarlo abbastanza prevenuto...

    RispondiElimina