Buco nell'ozono, riscaldamento globale, carenza delle fonti di combustibile, prosciugamento delle sorgenti d' acqua ad opera del Sole che da ragione unica di vita sul nostro pianeta diventa una palla infuocata che brucia vite
Il film si apre con tre ragazzi ( Marie e Leonie, due sorelle e il ragazzo di Marie ) all'interno di una Volvo station wagon leggermente "vissuta" che stanno cercando di raggiungere le montagne perchè pare che lì l'acqua ci sia ancora .
A loro si aggiunge un altro ragazzo e insieme intraprenderanno questo viaggio che si presenta pieno di pericoli, non ultimo quello dell'incontro con una specie di setta di invasati a conduzione familiare che ha adocchiato le ragazze per allargare la famiglia dandole in sposa ai rampolli più giovani.
E la carne che mangiano non sembra proprio così raccomandabile.
Coproduzione svizzero/ tedesca Hell è un film girato in lingua tedesca ( evitare la versione doppiata in inglese veramente pessima) che può rappresentare la proposta europea nel genere postapocalittico che fino ad ora , tranne qualche raro caso, è stato totale esclusiva americana.
Un genere che sta vivendo un grande fermento forse proprio perchè con sempre maggiore insistenza si parla di esaurimento di combustibili fossili o riscaldamento globale, tutti fattori che rendono molto plausibile gli scenari disegnati per un futuro molto prossimo.
Hell si muove con agilità negli scenari già disegnati da film come The Road o Codice Genesi ma naturalmente con molto meno budget che si traduce in una confezione più spartana.
Poco male perchè il genere la richiede per avere maggiore credibilità: interessante il lavoro sulla fotografia.
Siccome il sole è causa di distruzione tutte le sequenze diurne sono stravolte dall'eccesso di illuminazione dato da una fotografia sovraesposta e che crea un suggestivo effetto vedo/ non vedo, ottimo per creare tensione e non spendere uno sproposito in effetti speciali.
Le uniche naturali sono le sequenze notturne della seconda parte in cui si scivola nel survival horror ma anche qui senza effetti grandguignoleschi, solo orrore lancinante suggerito ellitticamente.
In un'umanità a pezzi per la mancanza di materia prima per la sopravvivenza inquieta che gli unici che tentano di ricostruire una parvenza di organizzazione sociale siano i componenti della famiglia che prende prigioniere Marie e Leonie .
Nella loro ottica malata sono il punto di partenza di una nuova comunità.
Una congrega di psicopatici che non esita a uccidere e sembra uscita più da uno slasher movie che non da un film postapocalittico.
Girato in bello stile da un trentenne esordiente nel lungometraggio, Tim Fehlbaum, svizzero ma di formazione professionale tedesca, si avvale della produzione di Roland Emmerich che fortunamente non ha messo nulla del suo famigerato stile in questa piccola produzione che pur non dicendo nulla di nuovo si presenta come uno spettacolo dignitoso, dal buon ritmo e con quella giusta dose di colpi di scena che tiene desta l'attenzione fino alla fine.
Nulla di memorabile ma 90 minuti scarsi di intrattenimento con un discreto quoziente intellettivo.
Una piccola notazione sul titolo : se Hell in inglese vuol dire inferno in tedesco la stessa parola in tedesco può essere tradotta in luminoso.
Un'ambivalenza curiosa ma decisamente efficace dal punto di vista commerciale.
( VOTO : 6,5 / 10 )
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