I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
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Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

giovedì 27 settembre 2012

Non violentate Jennifer ( 1978) / I spit on your grave ( 2010)

Oggi un post un po' diverso dal solito a metà tra l'offertona di fustoni di detersivo  in cui due are better che one ( o erano i coni gelato? ) e l'esercizio vagamente masturbatorio di confronto tra un film e il suo remake.
Ho visto a stretto giro sia Non violentate Jennifer ( aka  Day of the Woman aka I spit on your grave ) datato 1978 e subito dopo ho visto anche quello che tecnicamente dovrebbe essere il suo remake, I spit on your grave, del 2010.
Dico dovrebbe perchè a visione ultimata ci si accorge che il film di Meir Zarchi è poco più di uno spunto di partenza. Se infatti le vicende appaiono parallele ( la storia della scrittrice in erba e pure belloccia che cerca isolamento totale in una casa in mezzo ai boschi per scrivere il suo libro e che invece trova la violenza carnale ad opera di omuncoli del posto, violenza a cui reagirà nel modo più brutale immaginabile) ci sono talmente tante differenze che è impossibile parlare di remake in senso stretto.
Diciamo allora che I spit on your grave del 2010 appare come una libera reinterpretazione di Non violentate Jennifer: sono introdotti altri personaggi, la vendetta della protagonista si espleta con marchingegni che possono ricordare alla lontana qualcosa dei film della serie Saw, nella seconda parte siamo più dalle parti di un torture porn che di un vendetta movie o di un rape and revenge  come invece era l'originale.
Interessante notare che sono entrambi figli tipici del loro tempo: se il film di Meir Zarchi era decisamente craveniano nella sua progressione drammaturgica e orrorifica con una messa in scena molto scarna per dare risalto alla violenza insostenibile perpetrata su una giovane colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, il film di Steven R. Munroe ha un'estetica decisamente al passo dei tempi.
La messa in scena è molto curata, quasi patinata e ciò crea uno scarto notevole con i mezzi di tortura inventati dalla giovane scrittrice, c'è un uso competente delle ambientazioni con interni soffocanti per squallore ed esterni angoscianti in mezzo a boschi uniformi da cui sembra impossibile fuggire, c'è un abbassamento dell'età media dei protagonisti maschili ( o forse negli anni '70 si invecchiava decisamente prima) , c'è una maggiore attenzione nel disegno dei personaggi che in Non violentate Jennifer erano decisamente tagliati con l'accetta.
E' evidente che i due film sono diretti a due target di pubblico diversi : se il primo film era stato fatto a costo zero per fare qualche dollaro nei cinemini di terzo o quarto ordine e il suo pubblico doveva essere per forza over 18 per le brutalità assortite mostrate da una telecamera che non si sottrae di fronte a nulla, il film di Munroe probabilmente per non incorrere nelle noie della censura che tanti problemi ( e tanta pubblicità postuma) diede all'originale, ma molto più plausibilmente per non incorrere in divieti che gli tagliassero una cospicua fetta di pubblico ( quello adolescenziale) è più "frenato" rispetto all'originale.
Quindi niente nudi frontali che abbondavano in Non violentate Jennifer, in compenso se la ragazza si vendicava senza troppi arzigogoli ( ma c'è una sequenza di perversione assoluta , quando lei castra il suo stupratore nella vasca da bagno, lo chiude nel bagno e lo ascolta mentre sta morendo, seduta in poltrona   e con un disco di musica classica a tutto volume, l'unica traccia di colonna sonora di tutto il film ), la vendetta nel film del 2010 è decisamente elaborata, forse pure troppo. E ci sono alcune cose che sono difficili da spiegare ( tipo come fa una ragazza gracilina come la protagonista a spostare e sollevare omaccioni che pesano anche il doppio di lei? ).
Altro particolare in controtendenza ma forse rientriamo sempre nel tentativo di evitare divieti: la scena dello stupro è molto più lunga e brutale nel primo film.
E , considerando che oggi su schermo passa praticamente di tutto , questo fa capire che tipo di shock possa essere stata quella sequenza lunga e raccapricciante per il pubblico di trenta anni fa.
Una cosa che invece mi fa pensare di come siano cambiati i tempi è la diversa importanza che viene data alle due parti distinte del film: se nel film originale le torture alla ragazza erano mostrate per filo e per segno e occupavano una parte consistente del film mentre i violentatori erano abbattuti a uno a uno anche con una certa rapidità, nel remake del 2010 il nucleo pulsante della narrazione è proprio la sezione riguardante la vendetta che acquisisce un peso specifico molto maggiore rispetto alla pellicola originale.
Un segno della parità tra i sessi , forse . Oppure un maschilismo meno accentuato rispetto agli anni '70.
Un ultima nota :  esteticamente tra Camille Keaton, la protagonista del film originale e Sarah Butler mi sento di preferire la prima che però è attrice molto più mediocre della seconda ( che nella versione italiana è doppiata in modo pedestre).
Nonostante la buona qualità complessiva I spit on your grave ( VOTO 6, 5 / 10 ) del 2010 è solo uno dei tanti torture porns che hanno affollato gli schermi in questi ultimi anni.
Non violentate Jennifer ( VOTO 8 / 10 ) invece è un cult la cui fama sta resistendo anche all'usura del tempo.

4 commenti:

  1. Mi mancano entrambi, ma a questo punto un recupero mi pare non ci stia male!

    A proposito, off topic: ho finalmente visto Lake Mungo. Che bomba! :)

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    1. Ampiamente recuperabili entrambi, il primo ormai è datato ma è ancora un discreto shock( figuriamoci che cosa doveva essere 35 anni fa), il secondo si concede qualche finezza.
      Contentissimo per Lake Mungo: quando cominciai a vederlo a tarda notte mi mise un certo diasagio addosso che optai per rimandare la visione a un orario più decente...

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  2. ciò che dici è tutto vero, non posso che essere totalmente d'accordo. solo che il remake non l'ho trovato così male, nonostante la caduta nel torture, mi è risultato abbastanza disturbante e in fin dei conti la modernizzazione mi è sembrata riuscita. e poi c'è anche da considerare che l'originale secondo me è invecchiato un po' male.

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    1. neanche per me è così male, è più film del primo che probabilmente disturbava anche per una forma piuttosto grezza...il primo ha acquistato comunque uno status da cult mentre il suo remake è un film onesto ma che somiglia a tanti altri...

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