Jong du è un poco di buono appena uscito di prigione e riaccolto , senza particolare entusiasmo dalla sua famiglia, anche perchè ha un talneto particolare a mettersi sempre nei guai, piccoli o grandi che siano. Un giorno incontra Gong Ju, figlia disabile di un uomo che ha ucciso in un icidente automobilistico. Lei ha avuto un ictus che le impedisce di muoversi , costringendola su una sedia a rotelle e quando è preda di forti emozioni ha anche molte difficoltà ad esprimersi. Dopo un primo incontro "burrascoso" tra i due nasce una relazione che naturalmente è malvista da tutti....
C'è uno strano tipo, vestito con una camicia estiva a fiori mentre tutti gli altri sono infagottati in abiti invernali, che scrocca sigarette e un pò di cibo gratis. Lo conosciamo: è Jong Du che è appena uscito di prigione (quando vi è entrato era estate) e cerca di tornare dalla sua famiglia.Che, con i crampi lo accoglie di nuovo e cerca di reinserirlo nuovamente nella società. Del resto è un debole, con un cervello magari meno pronto di altri che ha pagato la colpa per aver ucciso un uomo guidando in stato d'ebbrezza.
Va a trovare la figlia dell'uomo che ha ucciso. Lei è Gong Ju costretta alla quasi totale immobiilità e all'impossibilità quasi completa di comunicare da un ictus che le ha procurato una paralisi spastica che peggiora quando si emoziona. Lei vive da sola in un appartamento spoglio della periferia mentre suo fratello vive nella bella casa assegnata a lei dal Comune. Ogni tanto una vicina si preoccupa di lei , del cibo da portarle.Il fratello fa rimarcare a Gong Ju che paga una bella cifra, ben 200 mila wan al mese per tenerla lì, da sola.
Ironia macabra.
Jong Du e Gong Ju si conoscono loro malgrado e siccome a lui le rotelle non girano tutte nel verso giusto cerca di violentarla in un raptus. Una sequenza quasi insostenibile, di violenza psicologica raramente vista.
Eppure dopo questo raptus ingiustificabile qualcosa sboccia tra i due: lei finalmente è stata trattata come una persona "normale",ha trovato qualcuno che comunica con lei, che si affeziona a lei, che la porta fuori facendola evadere da quelle quattro mura asfissianti di cartone, addirittura a una festa di compleanno o a mangiare fuori nonostante le difficoltà di far accettare la disabile sia in un ristorante che alla festa.
Una relazione tenera fatta di giochi (l'Oasi del titolo è un arazzo che lei tiene attaccato alla parete e che la notte è reso pauroso dalle ombre minacciose dei rami dell'albero che ha di fronte alla finestra, lui cerca di distoglierla con dolcezza e con giochi innocenti), di comunicazione (che manca a tutti e due costretti a vivere in un mondo che non ha bisogno delle loro parole visto che non contano nulla), di piccoli divertimenti, di conoscenza reciproca (sapere quale è la stagione preferita dell'altro o il suo cibo preferito) e di sogni perchè a volte Gong Ju può anche alzarsi da quella maledetta sedia a rotelle ed essere una giovane ragazza come le altre (la sequenza dell'autobus, una delle più sorprendenti di tutto il film).
Ma la felicità è destinata a durare solo un attimo, mentre il loro amore diventa anche fisico nel totale rispetto reciproco lui viene arrestato per tentata violenza e lei non riesce a scagionarlo per la sua paralisi che è peggiorata per il nervosismo.
Lui le farà un ultimo regalo prima di andare in prigione.
Oasis è un film di anime pure condannate a vivere in un mondo che puro non è.
Il loro candore scambiato per anormalità anche dai loro familiari, permette loro di conoscersi e portare avanti un amore nel segno dell'anticonformismo, un sentimento che non può essere capito dagli altri.
La purezza d'animo di Jong Du e di Gong Ju è contrapposta alla presenza castrante della famiglia di lui che comunque cerca di metterlo su una strada per recuperarlo e all'avidità infida di quella di lei che la sfrutta solo per abitare in un posto migliore (portandosela in casa solo quando devono fare la scena di fronte agli assistenti sociali) e che cerca di monetizzare il presunto tentativo di violenza subito.
Il tema della disabilità fisica e mentale è trattato senza moralismo ma con uno sguardo quasi entomologico.
L'unico giudizio che Lee Chang Dong si sente di dare è quello verso i cosiddetti "normali" che sono capaci solo di sfruttare o rifiutare un "diverso" solo perchè magari può urtare la suscettibilità di qualcuno.
Un je accuse perentorio verso la massificazione e il tentativo di pulizia "genetica" di un certo tipo di società in cui sopravvivi solo se sei capace di lottare per i tuoi diritti.
Jong Du e Gong Ju purtroppo non ne hanno la possibilità fisica e/o mentale.
Commoventi i flash onirici in cui si anela a una normalità fatta di piccoli gesti quotidiani o di un semplice camminare fianco a fianco, tenerissimo il modo in cui lui cerca di convincerla che sulla sua parete non ci sono spiriti cattivi che vengono a prenderla di notte.
La regia di Lee Chang Dong vola altissima in una storia d'amore tra disabili raccontata senza ipocrisie e moralismi ,Oasis diventa allo stesso tempo uno spietato spaccato sociale che evidenzia tutte le barriere che sono costretti a valicare coloro ritenuti diversamente abili.
Oasis mette a nudo il pretestuoso complesso di superiorità che hanno i normali verso i disabili, un amore totale per quella vita che spesso noi "abili" disprezziamo, un tentativo di vivere una storia d'amore semplice e libera senza costrizioni esterne.
Nel finale si sconfina anche nel melodramma ma ci si mantiene ben lontani dalla retorica che in queste storie è sempre dietro l'angolo.
La storia d'amore tra Gong Ju e Jong Du (straordinariamente inerpretati da Moon So ri e da Sol Kyung.gu) è anche la narrazione di un anelito di normalità che si esplicita con quelle brevi sequenze oniriche in cui è netta la divaricazione tra realtà da disabili e sogno da normali.
E'la storia di due persone che per incanto si amano anche in un mondo alternativo, un'oasi, dove diventano la Principessa e il Generale.
Sperando di tornare il meno possibile in questa valle di lacrime...
( VOTO : 9,5 / 10 )
Gran bel pezzo, Bradipo, e forse il voto più alto che ti ho visto assegnare. Inevitabile il recupero, a quanto pare. :)
RispondiEliminaè un film che mi ha entusiasmato e travolto, recupero consigliatissimo...e comunque un paio di 10 li ho dati ( a memoria ricordo Camino che è il primo film recensito in questo blog, scelta non casuale, e Un cuore in inverno, capolavoro del mai abbastanza compianto Claude Sautet)...
RispondiEliminamesso in lista, vero, mi ricordo di "Camino", quando il blog era nuovo:)
RispondiEliminaeh eh Bei tempi quelli! :)..ora tutto ha un'aria più vissuta....
RispondiEliminaPer me è uno dei pochissimi film da 10 su 10.
RispondiEliminaQuesto va nell'olimpo del vero cinema. E per la recitazione siamo a livelli disumani.
La scena relativa al fotogramma che hai inserito mi ha polverizzato il cuore.
film stupendo, concordo con Randolph, anche io ho messo 10 a questo film meraviglioso :)
RispondiEliminatra 9 e mezzo e 10 c'è solo una sfumatura...facciamo allora che è 10 pure il mio...
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