In un mondo che sembra aver superato non senza danni un'apocalisse, un manipolo di umani sopravvissuti deve combattere per la propria vita contro la minaccia portata dai "Grandi Antichi", esseri tra mito e incubo che stanno cercando di riprodursi e far nascere il figlio dell'altrove destinato a cambiare le sorti della battaglia millenaria che li sta coinvolgendo. L'unico modo che hanno gli umani per avere salva la vita è trovare il Necronomicon, il libro dei morti, l'unico che possa scardinare il potere dei "Grandi Antichi".
Ma trovarlo non sarà facile e la lotta sarà all'ultimo sangue....
Maelstrom- Il figlio dell'altrove ( ma si trova in commercio anche con altri titoli come Unknown beyond o Armee des Jenseits) è il sequel de L'altrove, l'esordio di Ivan Zuccon nel lungometraggio.
Contiene in embrione tutte le caratteristiche del cinema futuro di questo talentuoso cineasta nostrano : grande fantasia nel porsi dietro alla cinepresa con un gusto sopraffino nella costruzione dell'inquadratura, una regia sempre dinamica e volitiva, l'amore viscerale per Lovecraft e la sua iconografia satanica che qui cerca di riprodurre nei minimi termini.
Accanto a questi pregi ci sono i soliti problemi endemici non tanto al cinema di Zuccon ma un po' a tutto il panorama di genere italiano: riuscire a lavorare con budget ridicoli, una qualità non eccelsa dei dialoghi e della recitazione dei vari attori coinvolti , alcuni veramente a livello semiamatoriale ( ma in questo Zuccon migliorerà parecchio nella sua ancora breve carriera).
Maelstrom - Il figlio dell'altrove è apprezzabile proprio perchè come al solito si sono riuscite a celebrare nozze coi fichi secchi ma onestamente non è il film migliore del regista italiano.
Troppa ansia di raccontare, troppi avvenimenti compressi, una certa confusione che deriva dall'atmosfera onirica in cui si è voluto calare il film, non permettono di seguirlo agevolemente. Spesso si ha la sensazione che si navighi un po' a vista e che si sia voluta assemblare una compilation di scene horror e grandguignolesche da dare in pasto allo spettatore famelico.
Spesso la logica con cui agiscono i vari personaggi sfugge ma si potrebbe obiettare che in un film di questo genere cercare un filo logico equivarrebbe a spaccare il capello in quattro.
Probabilmente è vero ma se alcuni avvenimenti sembrano accadere nella modalità random, senza seguire uno schema preciso, beh allora anche la capacità di fruizione del film va a farsi benedire.
Zuccon che cura un po' tutto, dalla regia , alla fotografia e al montaggio, cerca di riscattare le debolezze del copione e un livello non eccelso della qualità della recitazione, con la sua bravura dietro la macchina da presa e un plauso va anche alla fotografia, che di solito in produzioni no-budget come questa ( che non è neanche low budget) mostra sempre una qualità meno che accettabile.
In questo film invece è molto curata e valorizza non poco le scenografie che pur avendo un aspetto molto spartano, non sfigurano di certo.
Le muse ispiratrici di Zuccon sono bene evidenti ( direi soprattutto Raimi e Fulci), ma il nostro riesce a rielaborare il tutto in una chiave abbastanza personale.
In Malestrom- Il figlio dell'altrove non tutto funziona a dovere ma è interessante vederlo proprio per capire da dove è partita la carriera di Ivan Zuccon, uno dei nostri ( pochi) talenti che per farsi conoscere è dovuto praticamente emigrare all'estero ...
Sembra che da noi non ci sia spazio per il suo talento.
O forse non c'è spazio per il talento in genere....
( VOTO : 5 / 10 )
Per me è un filmaccio, ma devo dire che i primi minuti funzionano alla grande. Zuccon si rifarà con La Casa Sfuggita e tutto il suo cinema successivo, che comunque risentirà di quei problemi ticipi del cinema italiano "piccolo" di cui parli.
RispondiEliminaneanche io sono riuscito troppo a digerirlo nonostante adori Zuccon e il suo modo di fare cinema...
RispondiElimina