I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 8 dicembre 2012

Holy Motors ( 2012 )

La giornata fitta di appuntamenti e densa di avvenimenti di Monsieur Oscar, che sale sulla sua lussuosa limousine bianca guidata da un'algida autista che gli scandisce l'agenda e che mano mano che passa il tempo assume varie identità per presentarsi ai suddetti appuntamenti:  banchiere o dirigente d'azienda, zingara che chiede l'elemosina,  attore che recita col suo corpo flessibile in una sessione di motion capture,  killer ,  padre che va a riprendere la figlia ad una festa, al Monsieur Merde già protagonista del fantasmagorico segmento del film a sei mani  Tokyo! ( girato assieme a due altri astri luminosi della cinematografia autoriale quali Gondry e Bong Joon Ho),  vecchio sul letto di morte,  amante infelice che si strugge alla fiamma del ricordo.
La sera torna alla sua dimora e anche qui ci sarà la sorpresa, mentre la limousine torna a casa base , assieme a tante altre automobili dello stesso tipo.
Carax è un cineasta unico che ha seguito un suo percorso impermeabile a quello che è successo in tutti questi anni intorno a lui e al suo cinema.
Holy Motors è Carax al 100 % , una summa della sua visionarietà intensa e spiazzante, un giocare a rimpiattino con lo spettatore da una posizione di assoluta superiorità.
E' ben evidente sin da subito che chi si accomoda a vedere questo film è inerme, totalmente in balia degli eventi decisi da un deus ex machina onnipotente e forse in questo senso è da leggere la magnifica sequenza al cinema che apre il film. Cinema-illusione da contrapporre a tutto il blob di cinema-verità che pare esigenza irrinunciabile ultimamente. Carax dimostra il suo essere al di fuori dello spazio e del tempo con il suo stile magnetico , unico e inimitabile.
Inafferrabile perchè ogni volta che ci si illude di essere sulla stessa lunghezza d'onda del film e del suo autore, le carte vengono di nuovo sparigliate in modo sorprendente.
Holy Motors non si guarda , si subisce come un naviglio nei flutti di un mare agitato subisce tutte le variazioni del moto ondoso.
E non è un esercizio intellettualistico sterile, è bello abbandonarsi , è dolce il naufragare in questo mare.
La limousine bianca che fende le strade nel traffico parigino è la cabina di un trasformista, l'unico personaggio che sembra ancorato alla realtà, l'autista Celine, appena terminata la giornata lavorativa, indossa una maschera verde acqua che non ha neanche tratti somatici per confondersi tra le altre maschere e se anche Celine è una maschera in un mondo di ombre, Oscar incarna alla perfezione il trasformismo dell'attore che ogni volta entra in un ruolo e ne esce simbolicamente a fine scena ( vedi il vecchio sul letto di morte che finita la scena si alza e saluta con una carezza gli altri presenti, la ragazza e il cane sdraiato sul letto).
Denis Levant, sodale di una vita  col regista, è il suo indispensabile braccio armato, un corpo flessibile e una incredibile capacità di mutazione.
Holy Motors è un film sul doppio e  sull'identità perduta , sul cinema e sull'amore per la Settima Arte in cui l'uomo è un granello insignificante che deve solo trovare il modo per lasciare traccia di sè.
In questo senso è impressionante la sequenza ambientata al cimitero in cui Monsieur Merde procede tra varie lapidi in cui non ci sono nomi e cognomi ma solo inviti a frequentare i siti internet presumibilmente di proprietà dei defunti sepolti sotto quelle pietre tombali.
Un ulteriore testimonianza del mondo di illusione in cui viviamo, un mondo dove le distanze interpersonali sono aumentate dai mezzi tecnologici.
Carax con questo film mette a nudo metaforicamente se stesso e il suo cinema utilizzando un  linguaggio che più ermetico non si può.
Interpretare Holy Motors può essere esercizio frustrante perchè Leos Carax lo dissemina di simbologie criptiche ad alto rischio di incomprensibilità e si ha sempre l'impressione che sia il regista che conduca il gioco a suo piacimento.
Come ho detto prima è un film da subire, a cui abbandonarsi senza riserve.
Unico.
Uno dei pochi film in cui qualsiasi parola utilizzata per descriverlo appare fatalmente inadeguata.

( VOTO : 9 / 10 ) Holy Motors (2012) on IMDb

14 commenti:

  1. una parola forse sarebbe adeguata:
    capolavoro!

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    1. filmone da inserire subito nelle playlist di fine anno!

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  3. Completamente d'accordo: è un film da "subire".
    L'ultimo appuntamento di Oscar non l'ho capito. E' quella la sua vera famiglia? O la ragazzina che accompagna a casa è la sua vera figlia?
    O, probabilmente, come dici bene, Carax gioca a disseminare il film di simbologie criptiche difficili da decifrare.

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    1. non lo so, quando vedevo il vecchio sul letto di morte pensavo a 2001 Odissea nello Spazio e quando ritorna a casa questo mio pensiero si è rafforzato per via della "gente" che c'è in casa....che Holy Motors sia il 2001 del nuovo millennio?

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  4. Lo vedrò stasera. Vedremo che succederà quando Holy motors incontrerà il Saloon! ;)

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    1. eh eh sperando che non sia uno scontro frontale e che non partano bottigliate!

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  5. ammazza sta spopolando sto holy motors, mi sa che mi tocca :D

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  6. allora per questo film, che ho visto oggi, le mie "recensioni" saranno della lunghezza perfetta:)

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  7. quindi anche tu sei prostrato al culto di Holy Motors| bene bene!

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