I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 12 dicembre 2012

Angst ( 1983 )

Uno psicopatico dopo aver trascorso quattro anni in galera per aver pugnalato quasi a morte la madre e dieci anni per aver ucciso una vecchietta, esce di prigione e si trova a fronteggiare un'urgenza "fisica" di uccidere che cercherà di soddisfare in tutti i modi. Prima c'è un tentativo appena abbozzato di strangolamento di una taxista, poi entrato in una lussuosa villa incustodita vi trova all'interno un minorato psichico in sedia a rotelle. Intanto rincasano due donne, presumibilmente madre e figlia su cui lo spicopatico cercherà di spegnere il fuoco di uccidere e di seviziare che lo arde da dentro.
Intanto una voce fuori campo asettica ci racconta la genesi di questo mostro a partire da un'infanzia che definire travagliata è un eufemismo.
A scanso di equivoci, Angst di Gerard Kargl ( ma sarebbe più corretto dire di Gerard Kargl e di Zbigniew Rybczynski famoso filmmaker polacco premiatissimo per ogni dove per i suoi video avanguardistici) , è una scheggia impazzita di violenza ultrastilizzata adatta solo agli stomaci forti.
Non peregrini i richiami all'ultraviolenza kubrickiana di Arancia Meccanica ( soprattuto stilistici con uso abbondantissimo di grandangolo e riprese in campo strettissimo che hanno il potere di deformare o meglio di devastare le fisionomie umane), così come è indubbio che vestigia di questo film e della sua impressionante progressione sadica si trovino in cose tipo Henry pioggia di sangue, di McNaughton.
L'impronta visiva però è totalmente diversa, molto europea, sembra quasi di assistere a uno dei primi film di Wenders.
Pur se apparentemente semidicumentaristico e sperimentale, lo stile registico di Kargl è di notevole raffinatezza: con un'alternanza mefistofelica di dolly, di steadycam , di brani di film in cui la macchina da presa è fissata al corpo del protagonista  e di propettiva di ripresa più "normali", un montaggio che restituisce al meglio i momenti più violenti , la schizofrenia dello psicopatico senza nome è resa quasi "palpabile" per lo spettatore.
Il clima ansiogeno è creato non tanto dalle azioni comunque sconvolgenti ( per come si accanisce su una vecchia, su una donna e su un minorato psichico in sedia a rotelle) ma dalla voce fuori campo che sostituendosi ai dialoghi, in una sorta di monologo interiore scandisce la progressione del sadismo del protagonista descrivendo con dovizia di particolari la sua "urgenza" di trovare vittime da uccidere e seviziare nei modi più crudeli ed efferati possibili.
Altra cosa che colpisce è la distanza che c'è tra l'asetticità della voce fuori campo e la scompostezza delle violenze perpetrate da uno psicopatico che non riesce a tenere a freno i suoi impulsi che esplodono in maniera fragorosa e disordinata, senza un minimo schema da ricondurre alla razionalità.
Eccellente la prova di Edwin Leder, una maschera allucinata che lascia il segno , così' come sono perfette le musiche di Klaus Schulze dei  Tangerine Dream.
Un vero peccato che con questo film si sia praticamente conclusa la carriera cinematografica di Kargl ( praticamente una stella nata e morta con lo stesso film) poi dedicatosi agli spot pubblicitari ,ai documentari e ai film educativi.
Angst si basa sulla biografia di uno dei più pericolosi serial killer della storia austriaca, Werner Kniesek che agli inizi del 1980 sterminò una famiglia composta da madre , figlia e figlio disabile risparmiando però il gatto di casa.
Film di culto che per molti è il miglior film su un serial killer mai realizzato ( con buona pace di Mann, Demme e  Hannibal Lecter),è stato recuperato qualche anno fa grazie a Gaspar Noè per il quale è un cult assoluto( e a cui stilisticamente si richiama).
Assieme a Il cameraman e l'assassino di cui abbiamo parlato qualche giorno fa , Angst era il film preferito di Lucio Fulci.

( VOTO : 8,5 / 10 )  Angst (1983) on IMDb

2 commenti:

  1. Film difficile da digerire, che ti scava dentro come una lama brandita de un seril killer. Fa male ma è bello, forse troppo bello per il periodo in cui uscì...

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  2. Infatti è inesorabilmente relegato all'underground nonostante il suo pregio....

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