I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

venerdì 31 luglio 2015

Ex Machina ( 2015 )

Caleb è un giovane programmatore che lavora per la ditta informatica più grande del mondo e vince la permanenza di una settimana presso la magione del mitologico capo della sua ditta, Nathan, un tipo che si barcamena tra la filosofia zen e solenni ubriacature.
Caleb scopre che è stato selezionato da Nathan per testare il suo nuovo progetto, quello di un robot umanoide con un'elevata intelligenza artificiale di nome Ava.
Caleb ha numerosi colloqui con Ava e lei lo rende edotto di rivelazioni piuttosto inquietanti a cui si aggiungono i silenzi e le omissioni di Nathan, le telecamere che li riprendono 24 ore su 24 e le numerose stanze della casa in cui è interdetto l'accesso al giovane programmatore.
L'atmosfera si fa tesa e inquietante , è evidente che Ava vuole ribellarsi al suo creatore, suo padre e padrone...
Divido empiricamente la sci fi al cinema in fantascienza fatta con soldi ed effetti speciali da una parte e quella fatta con tanto sale in zucca, idee vincenti e poco budget dall'altra.
Sempre empiricamente ( perché naturalmente ci sono le eccezioni) la prima di solito viene "fabbricata " ad Hollywood, l'altra invece nella restante parte del globo terracqueo, quella parte di pianeta che non è baciata dagli investimenti milionari degli studios.
E' con estremo piacere unito ad una buona dose di malsana curiosità che quindi accolgo prodotti sci fi che non vengono da Hollywood.
E' il caso di questo Ex Machina debutto alla regia di Alex Garland che lo ha anche scritto. , sceneggiatore di razza già visto all'opera in film molto interessanti come Sunshine, 28 giorni dopo e il super cult Non lasciarmi.
Insomma un pedigree artistico di tutto rispetto che cattura subito la mia attenzione e aumenta le aspettative.
Come descrivere Ex Machina?
Per definirlo in due parole potrei dire che si tratta di un Frankenstein post moderno.
Abbiamo lo scienziato pazzo che gioca con l'origine della vita, con circuiti elettrici chiusi che vengono percorsi da quel fremito, da qull'energia primordiale che si trasforma quasi per incanto in afflato vitale, c'è un giovane ingenuo ma neanche tanto che si trova in mezzo tra il creatore e la sua creatura,e c'è Ava , il robot, l'umanoide con i circuiti a vista , che rivela segreti inconfessabili a Caleb, confondendolo ulteriormente.
Il tutto incastonato in un'atmosfera stile Grande Fratello con telecamere infingarde che riprendono tutto, ma proprio tutto e da varie angolazioni.
Fino a pochi minuti dalla fine, Ex Machina è una guerra di posizione in trincea, combattuta con le parole in cui la tecnologia pare l'unico verbo attendibile mentre la percezione è la più  ingannevole delle cose .
La tematica del creatore che si crede il Dio della situazione è lì in bella vista ,così come quella della creatura autonoma , talmente emancipata che cerca di ribellarsi al suo creatore in barba a tutte le leggi asimoviane.
Un robot che diventa un replicante, consapevole di esserlo e che si gioca tutte le sue carte per ottenere quel vivere che Nathan gli negherebbe.
E che arriva a fare di tutto per cercare di vivere una sua vita.
Se tante volte il cinema racconta l'insopprimibile male di vivere, stavolta Garland, come era successo anche in Non lasciarmi, narra della volontà di respirare quel soffio vitale fino in fondo, di quella linea sempre più sottile tra vita biologica e vita artificiale.
E lo fa benissimo con un film intenso e rarefatto allo stesso tempo, capace di prendersi tutto il suo tempo senza isterie e accelerazioni da blockbuster, forte di un'intelaiatura visiva di grande impatto, sia per quanto riguarda gli esterni ( rari) in locations dove la natura selvaggia è padrona assoluta della scena, sia per gli interni di una casa dall'architettura modernissima e dall'arredamento minimal che aggiunge angoscia al vago senso di inquietudine che accompagna Caleb fin dall'inizio.
Angoscia che ha la sua ragione di esistere e che deflagrerà in un finale bello e terribile.


PERCHE' SI : produzione inglese con budget modesto rispetto agli standard hollywoodiani ( 15 milioni di euro) ma di grande livello visivo e sostanziale, fantascienza umanista e intelligente che snocciola intelligenza invece di effetti speciali.
PERCHE' NO : astenersi blockbustivori hollywoodiani, molti dialoghi e un ritmo piuttosto compassato.


LA SEQUENZA : Ava si "veste " da umana.



DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :

Nella vecchia Europa c'è sempre spazio per gioiellini come questo.
Domnhall Gleeson è sempre meno figlio di papà e sempre più attore convincente.
Alicia Vikander e Sonoya Mizuno sono due bellezze .
Ci sarà sempre spazio nel mio cuore per film come questo.


( VOTO  : 7,5  / 10 )


Ex Machina (2015) on IMDb

17 commenti:

  1. Ieri ho recuperato, dopo tanto, A Royal Affair. Film storico classico e semplicistico che non mi è piaciuto granché, sembrava l a migliore produzione BBC nonostante la provenienza danese, ma - accanto a Mikkelsen - c'era questa Vikander già magnetica. Felice di vedere che ha fatto il boom: è un po' ovunque, e non so in quante lingue sappia recitare. Tra lei, il "rosso" di About Time e lo sceneggiatore del dolorosissimo Non lasciarmi, devo rimediare questo Ex Machina.

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    1. a me non era dispiaciuto A Royal Affair anche perché mi piacciono parecchio le produzioni BBC..lei è veramente bella....

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  2. Sono abbastanza curiosa di questo film.. spero di riuscire a vederlo..

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  3. Io ne parlerò lunedì.
    Dunque mantengo il riserbo. ;)

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  4. Bellissima recensione, sai come la penso sul film, ma vedo che siamo allineati, è un film dal ritmo lento ma originale, il che visto la media di quello che esce, è da leccarsi le dita ;-) Cheers!

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    1. uh grazie sei sempre così gentile..di cene te ne devo offrire un sacco...

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  5. anche per me bellissimo film, secondo me oltre che di creazione e religione il film parla di sessualità e dell'umanità stessa, nel senso che Nathan è dio ed eva è l'uomo alla perenna ricerca di libertà e portato alla sopravvvivenza ad ogni costo.

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    1. sono contento che ti sia piaciuto e credo che la tua lettura sia giustissima....parla veramente di tanta roba...

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  6. Batte "Her" 7 a 0, a parità di tematica.

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    1. a me è piaciuto anche Her, questo forse rientra di più nelle mie corde...

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  7. Sfiziosissima è anche la scena del ballo sulle note di Get down saturday night

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  8. Lo vedrò sicuramente.. e la tua rece rafforza l'intenzione.. ;)

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