I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 18 luglio 2015

Il ragazzo della porta accanto ( 2015 )

Claire è un insegnante da poco separata dal marito che vive assieme al figlio Kevin.
Quando nella casa a fianco si trasferisce il ventenne Noah lei incoraggia la sua amicizia con Kevin e siccome è un bel ragazzone , una notte in cui non c'è nessuno in casa , addirittura cede alle sue avances.
Capisce che è stato un errore e vuole troncare subito tutto sul nascere ma Noah non è d'accordo dimostrandosi violento e vendicativo.
Per Claire , suo figlio e il suo ex marito comincia una disperata lotta per la sopravvivenza.
La domanda sorge spontanea : perché vedere nel 2015 un filmetto che se va bene puzza di anni '80 lontano un miglio a partire dal titolo che è la sagra dello stereotipo?
Per Jennifer Lopez ?
Francamente no, non sono mai stato troppo appassionato delle grazie di Jennifer , né delle sue doti attoriali, l'unica battuta memorabile che le riconosco è quella in Amore a cinque stelle ( se non erro) in cui si guarda il suo famigerato posteriore allo specchio e afferma sconsolata : " Ho due culi!!!"
Ecco , la memorabilità di questa battuta gliela riconosco senza problemi, denota anche un certo grado di autoironia, dote per cui non è certo conosciuta.
La vera ragione per cui ho visto questo film nonostante le aspettative bassissime e il sospetto ( poi rivelatosi fondato) che fosse una robetta assolutamente mediocre ed evitabile, è la regia di Rob Cohen.
Rob Cohen è uno di quei registi che esistevano una volta, uno nato come produttore, poi arrivato alla regia delle seconde unità e quindi alla regia in prima persona.
Uno di quelli che la gavetta l'ha fatta , insomma, e per intero dirigendo poi con il suo stile pane e salame film ad alto livello energetico come il primo Fast and Furious oppure xXx ma a me piace ricordarlo più per un film come Dragonheart, un fantasy che è un po' come una mosca bianca nella sua carriera ma che resiste bene all'usura degli anni.
E' un po' di tempo che il buon Rob sembra aver perso il suo tocco, ma si sa che la speranza è sempre l'ultima a morire...
Purtroppo con Il ragazzo della porta accanto le cose vanno maluccio: come ho detto già dal titolo puzza di stereotipo e di anni '80, andandolo a visionare le cose non vanno certamente meglio.
Una trama trita e ritrita in cui uno spettatore un minimo smaliziato sa benissimo dove il tutto vada a parare con almeno un paio di sequenze d'anticipo, non basta di certo a risollevare il tono di un film stanco, nato già vecchio e comunque arrivato fuori tempo massimo.
Jennifer Lopez è abituata a parti da stalkerata ( vedi Angel Eyes in cui interpretava la parte di un energica poliziotta alle prese con una relazione molto pericolosa) e qui agisce di conserva.
Il sex appeal non è più quello di una volta, gli anni si cominciano a vedere e le sue forme non sono così esplosive : tutte componenti che la fanno apparire stanca e non basta crearle addosso l'effetto bagnato per renderla più seducente , anzi.
Se poi la statura di un film la dobbiamo misurare a partire dal livello del villain all'opera, beh qui siamo messi proprio male: Ryan Guzman il giovane virgulto che recita nella parte di Noah è un po' troppo uomo per poter recitare la parte di un ventenne e non fa nulla per uscire dallo stereotipo del classico mascellone americano cresciuto a di torta di mele con qualche rinforzino vitaminico.
Non incide, non mette paura, è di un anonimo inquietante.
Anonimo un po' come tutto il film  che al massimo può fare a gara con la fiction della seconda serata estiva di Rai 2, quei filmacci per la tv via cavo statunitense fatti con due soldi e che valgono due soldi.
A proposito di soldi: questo film negli USA ha incassato circa 35 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 4 milioni.
Si è dimostrato quindi un affare.
Che Dio ci scampi da un possibile sequel.


PERCHE' SI : praticamente nulla, qualche sequenza nel finale in cui viene fuori la verve di Cohen.
PERCHE' NO : thrillerino trito e ritrito a partire dal titolo, stanco e anonimo con una Lopez che ormai non è più adatta a recitare in certi ruoli.


LA SEQUENZA : il flirt attraverso le tende delle proprie case tra Claire e Noah all'insegna del ti vedo / non ti vedo.


DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :

E anche Rob Cohen ce lo siamo giocato.
Le curve di Jennifer Lopez non sono più esplosive come una volta.
Di ragazzi e ragazze della porta accanto è piena la storia del cinema.
Se un filmaccio così si dimostra remunerativo, allora c'è speranza per tutti.


( VOTO : 4 / 10 ) 


The Boy Next Door (2015) on IMDb

14 commenti:

  1. si, è una brutta copia di Attrazione fatale...fatta pure male ^_^

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  2. Sembra una stronzata, la Lopez vorrà collezionare un altro razzie...

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  3. Nel suo essere trash, invece, io l'ho trovato molto molto divertente.

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    1. ne ho viste decine di questi film, mi hanno un po' stufato...

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  4. Rob Cohen è un nome che mi fa sempre sospettare, qui in coppia con J-Lo non me la sono sentita, grazie per il sacrificio, mi hai fatto risparmiare del tempo ;-) Cheers!

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    1. una volta era garanzia di film solidi e divertenti....

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  5. Non ho saputo volergli tanto male. E' un thrilleruccio da sabato sera su rai due ma alla fine si può vedere senza grossi problemi e senza grandi aspettative...

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    1. avevo letto che gli avevi dato la sufficienza risicata...per me è ampiamente sotto il livello di guardia...

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  6. Pessimo davvero, roba da pomeriggio su Italia Uno.
    Ne parlerò anch'io a breve.

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    1. ah ah sento l'odore di bottigliate o di bicchierucci solitari...

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  7. Oddio, mi citi "Dragonheart"... mi sciolgo *.*
    Comunque questo film non mi ispira manco per sbaglio

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