Suzanne è la moglie borghese, annoiata e moderatamente depressa per il suo ruolo squisitamente ornamentale ( la potiche del titolo, statuetta di poco valore , utile al massimo come soprammobile) di un capitano d'industria che non fa della simpatia in famiglia e presso i suoi operai il suo cavallo di battaglia. Suzanne è costretta a scendere in campo quando durante uno sciopero il marito viene addirittura sequestrato dai suoi operai e lo libera grazie all'intervento di un operaio sindacalista , suo vecchio amante, Babin.
Il marito , colpito da infarto , è costretto a lasciare tutto nelle mani della moglie e lei si dimostra inaspettatamente all'altezza del compito.
Il problema ora è il suo rientro in azienda, Suzanne di certo non vuole lasciargli il passo...
Ma quante corna ornano il capo di Madama la marchesa (d'industria) Pujol?
Tante, si possono scorgere tra un bigodino e l'altro mentre lei va correndo per boschi con la sua bella tutina rossa vintage , come tutto il resto dell'accessoristica del film, ispirato al decor settantiano più colorato.
Eppure a lei sembra non importare....
Ma, diamine siamo negli anni '70 , epoca di ribellione ed emancipazione e vuoi che anche lei non sia percorsa da un fremito di femminismo?
Non ci vuole stare a essere la potiche della situazione, la bella statuina, il soprammobile di tanta apparenza e nulla sostanza, un pezzo d'arredamento destinato a diventare in pochi anni un articolo da rigattiere.
Potiche, ritorno di Ozon alle atmosfere dai colori saturi e brillanti che avevamo conosciuto nel brillante 8 donne e un mistero è un film incentrato totalmente sul suo meccanismo narrativo di cronometrica precisione.
Una vicenda narrata per piccoli passi, con colpi di scena che cambiano le carte in tavola e animata da fermenti vecchi e nuovi.
Tutti vogliono evitare di essere la potiche della situazione.
La madama di cui sopra, il di lei marito e alla fine anche il corpulento deputato Babin scornato alle elezioni ma come ogni trombato elettorale che si rispetti con altra poltrona pronta per le sue natiche debordanti.
Una statuina che cade sempre in piedi.
Potiche ha un'esibito impianto teatrale sia nelle scenografie che nella recitazione ma è un qualcosa che sfugge alla definizione di teatro filmato per la grande vivacità della regia , per il dispiego di ambientazioni diverse e per la cura minuziosa delle ricostruzioni d'epoca.
Ozon riunisce per l'ennesima volta la coppia dell'Ultimo metrò, la Deneuve e Depardieu ma il tempo che accarezza gentilmente le forme della divina Catherine, ora elegantissima signora di mezza età, ha cambiato totalmente il bravo Gerard senza però togliergli la sua fisicità, ora diversa, meno muscolare e più adiposa.
Potiche è un film che descrive anche il fallimento della politica di quegli anni senza salvare niente e nessuno.
L'industriale arrogante è sostituito da una moglie più tollerante ma classista come lui, appena più illuminata nella sua imprenditorialità mentre dall'altra parte la lotta contro i padroni porta a risultati minimi ma importanti.
E comunque anche i sottoposti hanno nel loro piccolo l'aspirazione a cambiare solo status sociale, non cercano di attuare quegli ideali socialisti che hanno l'aria di essere efficaci solo su carta.
La signora Pujol ha quindi deciso di rientrare nel mondo attivo entrando a gamba tesa sul marito fedifrago e coinvolgendo i figlioli anche loro, nel loro piccolo mondo di bambagia, aspiranti al titolo di potiche.
Potiche è un semplice divertissment che rievoca un'epoca che sembra già preistoria.
Adorabile per i suoi colori sparati, per la sua ricostruzione d'epoca minuziosa e per un cast a livelli stellari, Potiche è anche un piccolo gioiello di humour che sconfina spesso e volentieri nella fine satira politica.
Se può sembrare a prima vista una spietata critica a certo maschilismo, c'è da notare in Potiche non viene salvata neanche la metà femminile del cielo.
Ma sempre col sorriso sulle labbra.
PERCHE' SI : confezione perfetta, fotografia e cromatismo molto particolari, ottimi attori, si riunisce la coppia Deneuve / Depardieu.
PERCHE' NO : l'impianto teatrale è talmente esibito che gli dà un aspetto finto, si parla molto e questo scoaraggerà qualcuno, la satira politica potrebbe non piacere a qualcuno.
LA SEQUENZA : le passeggiate nei boschi della Denueve con la sua tuta Adidas rossa molto vintage.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Un attore come Depardieu capace di recitare letteralmente tutto, noi non ce l'abbiamo.
Mi stupisce che non abbiano mai pensato di farne un remake italiano vista la nostra situazione politica.
Ozon si dimostra ancora una volta cesellatore di generi.
In questo divertisment non si salva niente e nessuno.
( VOTO : 7 / 10 )
si ottimo, è piaciuto anche a me ^_^
RispondiEliminaè un bel film, mi ricordo, cinque anni fa avevo scritto questo:
RispondiElimina"Un film inclassificabile, anzi, un film di Ozon. Riesce a divertire e sopratutto a fare cinema, fuori dalle mode, un cinema inattuale. Lui può."
in questa estate di recupero di film andati e non visti, ci starà benone anche questa pellicola francese
RispondiEliminaUn remake italiano?
RispondiEliminaMagari alludendo al triangolo Veronica Lario, Silvio Berlusconi e Massimo Cacciari?
Ci sarebbe da divertirsi... ma ci vorrebbe la maestria di un Monicelli (o Dino Risi o Nanny Loy); adesso il nostro cinema produce solo farse dialettali o mattoni indigeribili (l'eleganza della commedia francese la vediamo col binocolo)
Per me, che teatrale è bello, dev'essere un recupero necessario.
RispondiEliminaE poi Ozon lo si adora sempre.
Ozon non si può npon recuperarlo
RispondiEliminaMi manca, ma ce l'ho lì.
RispondiEliminaMagari con l'autunno lo recupero.
La commedia francese ci sta superando e di molto, ultimamente molte commedie francesi fanno ridere e divertire come questa nonostante l'argomento. Anch'io ho un blog, fammi una visitina http://pietrosabaworld.blogspot.it/ Ciao
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