I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 1 luglio 2015

Noi e la Giulia ( 2015 )

Diego, Fausto e Claudio al fallimento delle proprie attività lavorative più per caso che per reale volontà diventano soci per rilevare un vecchio casale di campagna in rovina , restaurarlo e farci un agriturismo.
A loro presto si unisce Sergio, operaio comunista che ha qualche conto in sospeso con Fausto ed Elisa, giovane in avanzato stato di gravidanza che si offre per fare la cuoca.
Il problema sorge quando si presenta al casale Vito, con la sua Giulia 1300.
E' un camorrista ed è venuto a chiedere il pizzo.
I soci non ci stanno , lo sequestrano e gli interrano la Giulia.
Ma è lunga la fila dei camorristi che viene a bussare alla loro porta.
La parola d'ordine è resistere.
A me fa solo piacere quando riesco a parlare bene del cinema italiano e sono veramente contento che uno come Edoardo Leo dopo aver navigato a vista nel mare magnum della mediocritas recitando praticamente ovunque e in qualunque modo, oggi abbia trovato una sua strada che man mano si sta consolidando sia come attore ( vedi Smetto quando voglio, un film che ha alcune tematiche in comune con Noi e la Giulia, soprattutto uno sguardo affettuoso ma disilluso sui quarantenni di oggi costretti a inventarsi attività alternative) che come scrittore ( La mossa del pinguino, l'esordio da regista di Claudio Amendola che qui ha uno dei ruoli principali) che come regista ( Buongiorno papà che pur nella sua conclamata modestia lasciava trasparire qualcosa del futuro percorso di Edoardo).
Noi e la Giulia raccoglie nel suo cast il fior fiore della commedia italiana ma invece di scegliere la strada della risata grassa e facile si inerpica per un crinale più raffinato, quella della storia ad ampio respiro che cerca di non soffermarsi solo alla superficie.
Certo siamo di fronte a un film, a una commedia, non a un trattato di antropologia o di sociologia applicata ma si apprezza lo sforzo, complice anche la fonte letteraria, di dare al pubblico qualcosa di diverso, qualcosa che non sia il solito becero bailamme di battutacce grevi e volgarità assortite.
Edoardo Leo cerca di costruire personaggi e non semplici macchiette, azzarda il discorso su una generazione, quella degli appartenenti agli 'anta, che sembra votata irrimediabilmente al fallimento e che non ha le armi per tirarsi fuori dalle sabbie mobili della crisi economica e personale in cui è precipitata.
E' nobile il suo tentativo di richiamarsi a quella gloriosa stagione della commedia all'italiana, perché noi il cinema lo sapevamo fare e tutto il mondo guardava a noi come esempio da seguire.
Noi e la Giulia è un film che è lontano dall'essere perfetto ma è generoso con lo spettatore, cerca di raccontargli il suo tempo facendolo sorridere e riflettere allo stesso tempo, racconta un'Italia che sembra terribilmente reale, un Paese dove quando non arrivano i tentacoli della burocrazia , arrivano quelli della malavita.
I difetti che ha sono ben evidenti : è un po' troppo lungo, è dura tenere una commedia sul filo delle due ore e necessariamente nella seconda parte c'è qualche pausa di troppo, non ha un motore comico irresistibile come lo aveva invece un film come Smetto quando voglio che strappava la risata in parecchie occasioni.
Qui si sorride anche se ci sono un paio di sequenze in cui la risata ci scappa come quella in cui il compagno barbuto Sergio, un Claudio Amendola divertente e divertito, insegue con falce e martello il delinquentello che sta scappando, non ci sono battute folgoranti e forse non c'è neanche tutto questo lavoro di squadra in quanto i vari protagonisti, che presi singolarmente funzionano benissimo, raramente sono portati ad interagire coralmente.
Il motore di Noi e la Giulia non sale mai al massimo dei giri, ma scoppietta allegramente facendo passare due ore in relax senza pentirsi di aver investito il proprio tempo nella visione di un film italiano.
E quella metafora del Casal dei Pazzi come ideale avamposto di resistenza umana contro tutte le mafie è una cosa troppo romantica per non farti sentire bene.
L'Italia dovrebbe essere piena di Casali dei Pazzi....


PERCHE' SI : commedia intelligente che preferisce raccontare una storia piuttosto che procedere per sketches, Edoardo Leo sembra aver trovato una sua strada coerente, ottimo cast.
PERCHE' NO : un po' troppo lungo, qualche pausa di troppo nella seconda parte, qualche personaggio secondario fuori fuoco, non ha un motore comico irresistibile, a tratti un po' troppo bucolico.


LA SEQUENZA : il compagno barbudo Sergio insegue con falce e martello il delinquentello che è venuto a chiedere loro il pizzo...


DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :

C'è sempre speranza per il cinema italiano.
Edoardo Leo è attore/sceneggiatore/ regista da tenere d'occhio.
Ma saranno proprio così i quarantenni e i cinquantenni di oggi?
Più si diventa vecchi e più si cerca di allontanarsi dalla città...


( VOTO : 7 / 10 )

Noi e la Giulia (2015) on IMDb

15 commenti:

  1. Felice che ti sia piaciuto! Avendo letto il (bel) romanzo alla base giusto poche settimane prima di vedere il film, mi aspettavo di più e, soprattutto, più serietà. Senza dirti troppo, gli extracomunitari che aiutano i protagonisti - causa svolte drammatiche - non fanno una bella fine. Qui si salta, anche per questione di tempo (pure io l'ho trovato troppo lungo) la parte di cronaca nera, e ci si concentra sulle scene più alla Smetto quando voglio. Poteva essere meglio, ma - con quel cast - anche peggio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non ho letto il romanzo e immagino sempre che ci siano delle decurtazioni dalla pagina scritta al film, certo poteva essere peggio...

      Elimina
  2. Io l'ho trovata un'ottima commedia. Rivista ieri sera, anche le debolezze trovate nella prima visione, si sono ristrette tantissimo. Reputo sia un film che ha due grandi pregi, fondamentali per me: ottima caratterizzazione dei personaggi e storia solida. I personaggi sono sono mai macchiette, pur rappresentando un "tipo", "un personaggio",ma delle persone. A me ha divertito tantissimo, in più di un'occasione e di una battuta. Il libro devo leggerlo, ma reputo che una cosa siano i prodotti letterari, altro quelli filmici. Entrano in campo diverse sensibilità, intenzioni, comunque comprerò il libro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anche a me è piaciuta e può darsi anche che un giorno quando la rivedrò mi piacerà ancora di più...e sui personaggi e non macchiette siamo completamente d'accordo...

      Elimina
  3. Piaciuto anche a me (come tutti gli altri di Edo Leo). Unica pecca Luca Argentero che non l'ho visto bene nel ruolo da sfigato, nel senso se lui è uno sfigato...!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. eppure non fa danni e rispolvera la sua vera dizione piemontese...me lo ha reso più simpatico...

      Elimina
  4. Per me sei stato troppo largo di voto: è carino, ma niente di più.
    E Leo è un furbetto che ha riciclato Salvatores adattandolo ai giorni nostri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mi sembra di ricordare che tu non fosti particolarmente colpito neanche da Smetto quando voglio, per me la miglior commedia italiana dello scorso anno...credo che più o meno siamo sullo stesso genere..io in Leo non ce lo vedo tanto Salvatores...

      Elimina
  5. Ne sento parlare bene ma proprio non c'è la faccio... Magari a tempo perdo gli butterò un occhio ;-) Cheers!

    RispondiElimina
  6. Oddio, leggendo i nomi del cast salterei senza pensarci due volte, ma se dici che è da 7 ci farò un pensierino. :)

    RispondiElimina
  7. Quindi se il mio blogger di fiducia lo promuove, allora mi devo fidare :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è un onore essere il tuo blogger di fiducia...secondo me è la metallanza che ci unisce...

      Elimina
  8. Un'ottima Commmedia!! Mahee Ferlini

    RispondiElimina