Benjamin, un hacker , in una sala interrogatori sta raccontando la sua storia ad Hanne Lindberg, poliziotta specializzata in crimini informatici.
Dal suo essere uno zero a far parte di un gruppo di hackers, autodenominatisi CLAY( l'acronimo di Clowns Laughing at You, quando sono in azione indossano maschere da clown) e ai loro atti di sabotaggio per farsi notare dal principe degli hackers, tale MRX.
Fino al colpaccio ai danni di una importante agenzia governativa e all'uccisione dei suoi compagni di CLAY, dal primo all'ultimo.
Ora lui è lì e racconta tutto perché teme per la sua vita.
Ma sta raccontando davvero tutta la verità?
Who Am I - Kein System ist Sicher è un cyber thriller tedesco che ha vinto diversi premi in patria e all'estero, scritto e diretto da Baran bo Odar che si va ad inserire nel mare magnum dei thriller legati al mondo dell'informatica senza però perdersi in tecnicisimi astrusi o sofismi degni del miglior masturbatore di software.
Tranquilli, questo film può essere visto anche da uno che ha le competenze informatiche di un totano appena tolto dalla pentola a pressione, come me, il mondo del computer è lo sfondo su cui agisce questa banda di teppistelli, perché in fondo sono solo dei teppisti ipertecnologizzati, che vogliono solamente diventare delle leggende dell'hackeraggio.
Citando esplicitamente Matrix, Fight Club ma anche Identità di James Mangold ( misconosciuto thriller horror del 2003, almeno per quanto riguarda la costruzione del finale) , I soliti sospetti per Who am I - Kein System ist Sicher inanella anche una serie di riflessioni interessanti sulla realtà virtuale e sulla necessità che molti hanno di mascherarsi in questa vita fatta di pixel , fabbricandosi armature luccicanti e un humus di leggenda alle proprie spalle per sostenere quell'aura mitica che in realtà non avrebbe alcuna ragione di essere.
come vengono ribaltate più volte le prospettive attraverso cui si racconta la storia e tutto il cinema che parla di computer e del loro utilizzo non propriamente legale,
Benjamin è uno zero, un ragazzino timido che sa fare solo tappezzeria , eppure assieme alla banda di cui entra a far parte diventa qualcuno, arriva ad incontrare la sua amata a cavallo di un ideale destriero ( una Porsche rossa) , addirittura a baciarla perché comunque sente di essere diventato qualcuno.
Non è più solo uno sfigato capace di smanettare col computer: è un hacker, capace di fare atti di sabotaggio fighissimi in nome di un ideale ( ma anche di un guadagno economico) e vuole farsi notare dall'hacker numero uno della cybersfera: tale MRX incontrandosi in una specie di limbo in cui si comunica solo attraverso una chat .
Ecco un altro tema che si annida tra le pieghe di questo film: si diventa capaci di comunicare solo attraverso la tastiera di un computer, il contatto fisico , il guardarsi negli occhi ( non a caso tutti questi hackers, oscuri principi nelle tenebre del deep internet, quello non alla portata dei normali frequentatori, portano tutti delle maschere) diventa una ragione di estremo disagio e un ostacolo insormontabile.
Il film di Baran bo Odar però ha una confezione molto glamour, leggera se vogliamo, qualcosa di agile e scattante come la sua regia un po' fighetta e molto gggiovane , anche troppo forse, che abbaglia lo spettatore molto più delle tematiche a cui accenna il film che non si prende mai la briga di scavare troppo in profondità.
Who am I - Kein System ist Sicher è una pellicola che racconta ad alta velocità una storia che, a tratti, si cura poco di essere perlomeno verosimile.
Succedono talmente tante cose che non hai nemmeno il tempo di fermarti a riflettere.
E il finale comunque ti coglie impreparato , nel suo reiterato gioco di specchi, ti costringe a riavvolgere il nastro contenente i 100 minuti che hai appena visto.
E , devo dire, il giochino è assai divertente.
Ne sono già stati acquisiti i diritti per un possibile remake americano.
PERCHE' SI : storia raccontata ad alta velocità, alcune tematiche importanti accennate ( anche se non trattate in profondità),confezione glamour, il finale con i suoi ribaltamente multipli.
PERCHE' NO : a tratti la regia è un po' troppo fighetta e gggiovane, a tratti non ci si cura della verosimiglianza, qualche riferimento un po' troppo a vista.
LA SEQUENZA : il finale è da guardare e riguardare, magari per trovare l'errore...
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Il computer resterà per sempre un mistero gaudioso, almeno per quanto mi riguarda.
Anche in Germania cominciano a saper costruire thriller all'americana.
Noi invece a far niente, anzi solo commedie.
Del mondo di internet abbiamo esplorato solo la superficie...
( VOTO : 7+ / 10 )
Mi intriga questo filone, anche perché ho sempre avuto una certa propensione per l'hackeraggio :)
RispondiEliminaSembra adatto per queste serate estive!
ah ah si però non lo dire troppo in giro...adattissimo alla serata estiva...
EliminaNe parlavamo in questi giorni su FB con Silvia, Lucia ecc. Devo assolutamente recuperarlo!! :D
RispondiEliminamerita, merita assolutamente...
EliminaI crucchi ora se la cavano bene anche con i cyber thriller.
RispondiEliminaMa forse è meglio non andarlo a dire ai greci. :D
ah ah meglio di no...
EliminaNon sembra per niente male
RispondiEliminatempo molto ben investito...
Eliminamerita assolutamente il recupero...
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