Otto amici si ritrovano una sera a cena a casa di due di loro per una serata a base di cibo e chiacchiere.
Strani avvenimenti astronomici sono previsti, passa una cometa vicino alla Terra e cose misteriose avvengono diurante la cena : si rompono i display dei telefonini, le linee telefoniche non funzionano, c'è un black out generale, si sentono rumori e vedono aggirarsi loschi figuri nel buio del cortile. Trovano anche una scatola con delle loro foto numerate.
E c'è qualcosa che non torna. Due di loro vengono mandati a esplorare il vicinato e quello che vengono a scoprire è come minimo sorprendente.
Tra le numerose cose che al cinema mi mandano fuori di melone ce ne sono due a cui proprio non può rinunciare il mio cuoricino di cinefilo fan indefesso di letteratura e cinema fantascientifico , o sci fi come si dice oggi in una locuzione da fighetti.
La prima sono i viaggi nel tempo con annessi paradossi temporali e ci sono vari film in cui abbiamo discusso di questa cosa, la seconda è la teoria degli universi paralleli.
Per uno come me a cui piace sognare che ogni film racconti una storia che venga riposta in un mondo alternativo al nostro, parallelo appunto, una pellicola come questa che cerca di parlarne da una prospettiva credibile , è veramente un qualcosa su cui fiondarsi nel più breve tempo possibile.
Coherence è l'esordio nel lungometraggio di James Wyrd Byrkit, una carriera spesa tra pubblicità e videogiochi e ha un approccio alla sci fi piuttosto circostanziato un po' come succedeva in Primer di Shane Carruth , un film sui viaggi nel tempo che si muoveva nei territori della fisica più che della fiction ma sopratutto come succedeva nel favoloso Another Earth di Mike Cahill in cui era chiaro che ci fossero due pianeti e due realtà assolutamente parallele che erano venute parzialmente a contatto.
L'approccio che ha Bykrit al genere è più da thriller da camera che da film di fantascienza puro, Coherence è un film dove le parole saettano mentre gli avvenimenti stagnano abbastanza , chiusi come si è in un soggiorno dove agiscono gli otto attori, impegnati a dare colore e spessore ai rispettivi personaggi, devo dire con risultati più che soddisfacenti.
Si fa un po' fatica a "entrare " nel film ma una volta dentro si è come risucchiati in un vortice narrativo in cui chiacchiere velenose, rese dei conti e veti incrociati si incrociano con Schrodinger e il suo gatto per arrivare a una seconda parte in cui veramente nulla è come sembra.
Forse Bykrit non ha il coraggio di cavalcare l'anima sci fi del suo script fino in fondo e tende a rifugiarsi nell'ultima parte in una svolta da thriller puro, ma c'è una sequenza finale che dopo tutta una serie di colpi di scena, rimette tutto in discussione.
O meglio chiarisce dei fatti per rimettere in discussione degli altri.
Coherence è un film a basso costo, senza effetti speciali ma si rivela vincente quando ci si ritrova a pendere letteralmente dalle labbra degli attori per cercare di capire la piega che possono prendere gli avvenimenti narrati. un po' come succedeva nel supercult The Man from Earth, storia di un uomo che affermava di avere 14 mila anni.
A conti fatti è un esempio di quel cinema che stimola riflessione e che si rivela interessantissimo a partire dalle sue premesse che affondano le radici nella meccanica quantistica ma senza essere inutilmente complicato, pedante o artificioso.
Qui le varie realtà parallele si sfiorano, anzi arrivano a toccarsi e il film ne guadagna in fascino e in suspense.
Un ultima notazione tecnica : ma quanto è bella Emily Baldoni e dove è stata nascosta fino a questo momento?
PERCHE' SI : premesse interessantissime, universi paralleli ( a me basta semplicemente la parola), un ottimo gruppo di attori, thriller da camera con un buon ritmo, la bellezza stordente di Emily Baldoni, la sequenza finale.
PERCHE' NO : non ci si può far scappare neanche una parola o una sfumatura altrimenti ci si perde, forse a Bykrit manca un po' di coraggio nel cavalcare fino in fondo il suo script, si parla molto e accade poco e questo per molti sarà un ostacolo invalicabile.
LA SEQUENZA : la telefonata nel finale e quello sguardo di lui che dice tante cose.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Amo la teoria degli universi paralleli fin da un episodio di Spazio 1999.
La sci fi è un pozzo senza fondo da cui attingere idee.
Schrodinger e il suo gatto sembrano essere molto popolari al cinema ( vedi A Serious Man dei Coen).
Ma alla fine questo gatto è vivo, morto o è X ?( come direbbe Ligabue, il cantante, non il pittore)
( VOTO : 7+ / 10 )
Universi paralleli: basta la parola anche a me, e basta questa tua recensione per segnarmi il titolo e volerlo vedere al più presto!
RispondiEliminasecondo me non te ne pentirai...
EliminaMmm... a me era piaciuto molto (ma molto) di più XD (ammettilo che l'hai scoperto grazie alla mia recensione :3)
RispondiEliminanon per piaggeria ma a suo tempo lo annotai proprio dopo aver letto la tua recensione...
EliminaPensa te, è in lista ai film in visione da qualche giorno dalle mie parti. Credo che lo recensirò anch'io (anche perché ho trovato i sottotitoli). A presto.:)
RispondiEliminasono molto curioso di leggere quello che ne scriverai...
Eliminati cattura e non puoi fare niente per sottrarti..grazie!
RispondiEliminaProbabilmente è merito delle tue parole, ma sembra davvero affascinante.
RispondiEliminaL'ho recensito! Sono molto curioso di un tuo parere a riguardo :)
RispondiEliminaHi thanks for posting this.
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