Bill Borgens è un acclamato romanziere che è separato da tre anni dalla moglie Erica, da quando lei si è messa insieme a un altro, più giovane e muscoloso. Ad ogni giorno del Ringraziamento però pretende che venga apparecchiato un posto anche per la moglie nonostante le riserve del figlio, Rusty, sedicenne romantico che sta aspettando il grande amore, il primo della sua vita,
Samantha , invece, diciannovenne, non ne vuole sapere della madre e dell'amore passando con grande disinvoltura da un partner all'altro.
Bill invece di lavorare al suo nuovo romanzo passa le giornare a seguire di nascosto la vita della moglie e intanto ha una relazione di stampo esclusivamente sessuale con una bella vicina di casa.
Quando Samantha dà il party per la presentazione del suo primo romanzo, Erica si va a congratulare con lei scontrandosi con il rifiuto netto da parte della figlia.
Ma da qui in avanti qualcosa cambierà....
Finalmente il disclaimer di una locandina che in una riga sola riassume brillantemente il senso di un film: una storia su primi amori e seconde possibilità.
Lo ammetto, a giudicare dalla sinossi mi sembrava tanto una cannibalata, ovvero un polpettoncino indie che parlava d'amore e di tristezza in proporzioni variabili a seconda del retrogusto che si voglia dare al cocktail in oggetto.
Il classico film che mi attira meno di un discorso di Mattarella alle Camere in riunione plenaria ma vuoi perché alla fin fine Colpa delle stelle ( il secondo film di Boone dopo questo esordio da lui scritto oltre che diretto) non mi è così dispiaciuto pur avendo le premesse per farmi venire un attacco di orticaria, vuoi perché ho letto qualche recensione positiva, vuoi perché comunque la valutazione media su imdb.com è nettamente sopra la media di questo genere di pellicola, mi sono messo di buzzo buono per vederlo, senza tanti pregiudizi.
E devo dire di essere rimasto abbastanza spiazzato, in senso positivo.
Stuck in love non è la classica mielosa storia d'amore in cui a parte qualche fisiologico crampo tutto fila alla perfezione, non è il più trito dei polpettoni generazionali in cui prevale un dolciastro volemose bene collettivo, non c'è neanche la classica famiglia da pubblicità del Mulino Bianco, periodo pre Banderas e non ha la pretesa di dire che l'amore funziona esattamente così come viene descritto.
E' un film che racconta con stile genuino di primi amori e seconde possibilità, esattamente come c'è scritto sulla locandina.
Bill è una specie di stalker gentile che cerca la sua seconda possibilità ( e chi vedrà il film saprà alla fine perché), i suoi due figli sono i paradigmi di come l'amore possa essere concepito in modi antitetici.
Romantico e appassionato lui, alla ricerca di un primo amore che possa essere memorabile , cinica e disillusa lei, dall'alto dei suoi diciannove anni e di uno status di di indipendenza a cui è arrivata pubblicando il suo primo romanzo.
Mentre Rusty è in cerca del sentimento che lo travolga, Samantha invece ha paura e per questo passa con disinvoltura da un ragazzo all'altro.
In fondo anche lei come suo padre è alla ricerca di una seconda chance.
Stuck in love, nonostante un titolo che flirta apertamente con la banalità, riesce a non essere banale e allo stesso tempo raccontare una normalità destruente, fatta di momenti vuoti e di ripartenze da zero, esattamente come la vita di ciascuno di noi.
La normalità senza la pretesa di insegnare qualcosa a qualcuno o di pontificare su nuove strade per arrivare alla felicità.
In fondo la felicità può essere anche tutta racchiusa in un attimo, in uno sguardo, in un battito di ciglia.
Stuck in love è un film che ti conquista fin da subito con dei personaggi credibili, vivi che sembrano fatti di carne ed ossa , con pregi e difetti e non le solite figurine cartonate che spesso vediamo raccontate al cinema.
E c'è un alto rischio di identificazione.
Eccellente il comparto attoriale , ottimi i dialoghi mai pretenziosi e che profumano di verità, bello anche il finale , ruffiano quanto si vuole ma gestito in maniera ottimale, senza troppa retorica e senza abusare dei canali lacrimali degli spettatori.
Insomma nonostante non sia proprio la mia cup of tea, un film che mi sento di consigliare.
Col cuore.
PERCHE' SI : ottimi attori, bei dialoghi, personaggi a tutto tondo per raccontare una storia credibile di primi amori e seconde possibilità.
PERCHE' NO : qualche svolta narrativa un po' troppo semplice per amore della bella storia, il personaggio di Kate viene perso di vista prima del finale.
LA SEQUENZA : Erica si presenta davanti alla figlia per complimentarsi per li libro e farsi autografare una copia e Samantha le chiede il nome e a chi vuole che sia indirizzata la dedica.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
L'amore spesso è fatto di seconde e terze possibilità
Il primo amore non si scorda mai, neanche gli ormoni riescono a fartelo dimenticare
Anche io vorrei una vicina di casa così "espansiva"
Jennifer Connelly è bella da togliere il fiato. Nonostante passino gli anni.
( VOTO : 7 / 10 )
Visto forse l'anno scorso, coi sottotitoli. A sorpresa, l'avevo mezzo adorato. Molto nelle mie corde.
RispondiEliminaE la chiamata di Stephen King al ragazzo mi avevo emozionatissimo. Mi hai messo voglia di rivederlo :)
ti ho letto e condivido quello che hai scritto...anche io in gioventù sono stato un fan indefesso di King...
EliminaMe l'ero perso, eppure il cast mi pare interessante. Vedrò di recuperare.
RispondiEliminaanche a me è sembrato molto interessante...
EliminaChe bella la Connelly, il film sembra davvero carino e anche positivo perché le seconde possibilità sono fondamentali.
RispondiEliminala Connelly ti toglie veramente il fiato.
Eliminadevo vederlo...
RispondiEliminasembra proprio il mio genere
è molto carino, ti fa sentire bene dopo...
EliminaA quanto dici deve piacermi per forza. Provare per credere, poi ti dirò. ;-)
RispondiEliminasecondo me ti piacerà...
Elimina