I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

lunedì 13 aprile 2015

Backcountry ( 2014 )

Alex e Jenn due ragazzi di città si prendono qualche giorno per trascorrere una vacanza all'insegna del camping estremo in un parco nei pressi di un lago nella regione canadese dell'Ontario.
La natura incontaminata la fa da padrona e anche qualche incontro occasionale ( quello con una  guida irlandese  che dialoga con Alex sul filo di una tensione palpabile) non fa altro che vivacizzare il tutto.
Finché i due perdono ogni riferimento, non hanno il telefonino , il GPS e neanche una semplice cartina.
A questo punto sono in balia degli eventi e un gigantesco orso è sulle loro tracce.
La loro vacanza in mezzo alla natura si trasforma in una selvaggia lotta per la sopravvivenza.
Adam McDonald è un attore canadese che si è costruito una solida carriera televisiva che sta cercando di esplorare altri lati della sua professione , segnatamente quello della scrittura e della regia.
Backcountry rappresenta il suo esordio nel lungometraggio e devo dire che mi ha abbastanza sorpreso.
Intendiamoci non è un capolavoro, probabilmente al massimo è solo discreto però da un film che parte come centinaia di altri horror e che dopo 10 minuti mi stava facendo venire voglia di spegnere il video, arrivare senza problemi fino alla fine , anzi con voglia crescente di vedere quello che succede e come evolverà la situazione, devo dire che è una bella conquista.
Dicevamo dell'incipit: a proposito di Lord of tears dicevamo di non giudicare mai un film dalla locandina e ora devo aggiornare questa mia proposizione: mai giudicare un film dal suo incipit perché se io lo avessi fatto con questa pellicola ora non starei qui a parlarne.
Esterno giorno, lacustre, due trentenni o giù di lì con lui che sembra molto convinto della sua full immersion nella natura e lei un po' meno visto che sta sempre trafficando col telefonino in mano.
E qui stavo già pensando: uhssignur ora questo ricaccia che ha una bella baita nel bosco e io me ne vado a tagliare l'erba in giardino.
Invece no : i due che non sono proprio l'epitome della simpatia cominciano a girare per il bosco e fanno anche strani incontri, tipo quello con una belloccia guida irlandese tutto muscoli che fa gli occhi dolci a Jenn.
E da questo punto in poi la tensione si fa sempre più palpabile: sia tra i due , perché lui si sente un po' becco e non ci sta a voler fare il cornuto della situazione, sia perché praticamente cominciano a girare in tondo perdendo qualsiasi punto di riferimento.
Bella a questo proposito una sequenza in cui i due scalano una collina e una volta arrivati in cima, convinti di riuscire ad individuare il lago attraverso cui sono arrivati , scoprono solo un mare multicolore di vegetazione tutto intorno che certifica ufficialmente che sono nei guai , guai grossi.
E siccome per la legge di Murphy quando una cosa ti va male allora stai sicuro che ti va anche peggio compare pure l'orso.
Una presenza di pochi minuti ma gestita molto bene, con oculatezza da MacDonald che riesce a costruire un'atmosfera ricca di suspense evocandone solo la presenza, i due dentro la tenda e l'ungulato fuori a odorare tutto per individuarli.
Ma purtroppo per i due l'orso non si limita solo a questo.
Tensione ad esempio che in una situazione molto simile non era stata ben costruita in Willow Creek, tristerrimo found footage in cui due malcapitati andavano alla ricerca del Bigfoot.
Tirando le somme Backcountry si rivela una visione ai limiti del piacevole, un film d'avventura girato con sguardo quasi documentaristico che si tinge sempre più di survival horror col passare dei minuti e con la caratteristica , non tanto comune in film che flirtano con il genere horror e affini, di essere costantemente in crescendo.
Quasi ti dispiace che finisca, proprio nel momento in cui ti stavi quasi appassionando.
Peccato perché con una gestione migliore della narrazione e un po' meno tempi morti all'inizio forse ora staremmo qui a parlare di un piccolo cult.
Ma la seconda parte del film ruba decisamente lo sguardo ed è sufficiente per tenere d'occhio MacDonald per le prossime uscite.

PERCHE' SI : natura incontaminata e bellissima, ottima seconda parte con una meritoria gestione della suspense, un film in crescendo,roba rara per horror e affini.
PERCHE' NO : l'inesperienza non permette a MacDonald di bilanciare meglio la narrazione, prima parte noiosa, incipit che quasi fa venir voglia di spegnere il video.

LA SEQUENZA : Alex e Jenn dentro la tenda terrorizzati mentre sentono l'orso che odora la tenda in cerca di loro...

DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
mai giudicare un film dall'incipit.
Il campeggio estremo non fa per me.
In Canada la natura ti lascia senza fiato
Gli orsi non sono solo quelli che ti rubano le merende nelle visite guidate ai parchi.

( VOTO : 6,5 / 10 )

 Backcountry (2014) on IMDb

13 commenti:

  1. La locandina eliminando quell'orso fintissimo non sarebbe neanche malvagia. Uomo vs Natura è una tematica con cui mi appassiono facilmente.

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    1. eppure l'orso nel film sembra verissimo, ti assicuro...il film secondo me non è male...

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  2. No, è quel genere di film che mi abbatte per l'ansia!!

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    1. a me metterebbe ansia 'persino preparare lo zaino per andare a fare camping...

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  3. Montagna, campeggio estremo, orsi...no grazie!!!

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    1. l'unico camping estremo l'ho fatto sotto militare e mi è bastato...

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  4. Il genere non mi dispiace.
    Me lo segno, poi si vedrà.

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  5. non vedo l'ora di leggere che cosa ne scriverai...

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  6. Ma tu pensa che io ho preferito la prima parte :)

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  7. non male. visto e rivisto, trito e ritrito ma alcune sequenze valgno la visione.

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  8. Lui è un coglione vero, lei na cagna...

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  9. Ho appena finito di vederlo...concordo parola, per parola con la tua recensione...

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